L’8 Giugno, nella Giornata mondiale degli oceani, dopo le 21 in piazza del Campidoglio è comparsa l’opera di Maria Cristina Finucci. L’istallazione dal nome “Help the Ocean”, rimarrà visibile fino al 29 luglio, rivolgendo, in questo modo, ai milioni turisti della capitale, un grido d’allarme sullo stato del nostro pianeta.
In contemporanea, sempre sabato 8 giugno, sull’adiacente scalinata del Vignola, è stato istituito un Blue carpet dove esponenti del mondo dello spettacolo, dello sport e della cultura hanno sfilato per testimoniare il loro sostegno all’iniziativa. A completare l’atmosfera si è potuto ascoltare il brano musicale “Help the Ocean” composto per l’occasione da David Barittoni.
L’opera di Finucci fa parte del ciclo, iniziato dall’artista nel 2013, con la fondazione di un nuovo Stato Federale, il Garbage Patch State, il secondo Stato più vasto al mondo con i suoi 16 milioni di kmq, che comprende le cinque principali “isole” di plastica presenti negli oceani.
Si tratta di un enigmatico impianto architettonico che richiama la sintassi costruttiva dell’architettura antica romana, ma il cui materiale da costruzione non è la pietra, bensì la plastica. Solo da una visione dall’alto però si potrà notare che questa peculiare costruzione forma le quattro lettere della parola Help, la richiesta di aiuto di un’intera epoca storica, la nostra, finalmente conscia del proprio avviato processo di autodistruzione. Di notte la gigantesca scritta – si illumina – grazie ad Enel X – ed è visibile anche da via dei Fori Imperiali.
L’opera è stata realizzata con il sostegno fondamentale della Fondazione Bracco e altri contributi e sponsor tecnici quali quello del Gruppo Officine Maccaferri, Enel e Enel X. In la collaborazione delle Università Roma Tre e Tor Vergata.
(Foto Umberto Pizzi – riproduzione riservata)