Il piano era semplice, ma insidiosissimo: inviare una semplice richiesta di amicizia su un social network ai soldati israeliani, per poi convincere i giovani ingannati a scaricare un’applicazione di dating che avrebbe dato ai terroristi il pieno accesso allo smartphone.
IL CAMPANELLO D’ALLARME
A seguito di dozzine di segnalazioni effettuate da militari che avevano ricevuto messaggi insoliti, i militari hanno scoperto tre app Google Play gestite da Hamas, scaricate dall’inizio dell’anno circa 100 volte da soldati.
L’EVOLUZIONE DEL CYBER SPIONAGGIO
L’utilizzo dello strumento informatico a fini di spionaggio non rappresenta di certo una novità, nemmeno per Hamas, ma sta divenendo sempre più sofisticato. I software utilizzati in questo caso, ovvero quelle di incontri Glancelove, Winkchat e ma anche Golden Cup, mascherata da app di notizie sulla coppa del mondo di calcio che si sta svolgendo in Russia, indicano – secondo i media israliani che hanno riportato la notizia – come il gruppo terroristico abbia ormai raggiunto un potenziale cyber non trascurabile, anche grazie ai tanti strumenti di crime-as-a-service che si trovano con facilità e per poco prezzo nel dark web.
COME FUNZIONAVA IL CONTROLLO
Una volta preso il controllo del telefono o del device colpito, la minaccia è in grado di spiare quasi ogni aspetto della vita dei militari colpiti, acquisendo potenzialmente informazioni classificate o private attraverso il quale i terroristi avrebbero potuto arrecare danno a Israele o ricattare le giovani vittime. I profili fake utilizzati da Hamas, tutti ovviamente riportanti a giovani donne attraenti, utilizzavano l’ebraico in chat, e da quanto emerso, sembra che non tutti fossero localizzati a Gaza, sede del movimento.
UN PROBLEMA CHE PREOCCUPA
Anche grazie alle linee guida appena emanate per l’uso militare del telefono cellulare in Israele, non si sono contati danni rilevanti. Il fallimento dell’operazione non ancora rivendicata da Hamas, però, non preoccupa i vertici politici e militari del Paese per la capacità cyber raggiunta dal gruppo.
DIFENDERE I SOLDATI DAI CYBER ATTACCHI
Ci sono però molte iniziative avviate per proteggere da questi pericoli. Oltre alla minore esposizione dei soldati grazie ai suggerimenti citati, ci sono diverse unità di informazione che proteggono i giovani militari fornendo rapide risposte e soluzioni agli attacchi cibernetici. Il Paese punta molto sull’educazione informatica dei soldati, anche se stime riportate da Associated Press dicono che il 5% di quest’ultimi è già finito in questo genere di trappole.