La delibera riguardante modifiche ai vitalizi degli ex parlamentari, approvata dall’ufficio di presidenza della camera, voluta con tenacia da Fico e dai suoi seguaci del M5S, oltre ad essere un atto di vendetta nei confronti della politica del passato è soprattutto un documento-manifesto, propagandistico, col quale si vanno a mettere in forse elementi costitutivi della nostra democrazia governante, che scaturiscono dalla Costituzione Italiana, a cominciare dai pilastri dello stato di diritto, diritti acquisiti, irretroattività delle leggi. Non sono pertanto in gioco solo i cosiddetti vitalizi, parva materia, considerati dalla casta leghista-pentastellata, un privilegio. Si tenta di distruggere i capisaldi della democrazia rappresentativa, per sostituirli con quelli della democrazia assembleare diretta, teorizzata da J. J Rousseau, che ebbe come suoi seguaci Robespierre, Marat, Danton che con mano ferma guidarono giustizialismo e “terrore”. Tagliare le pensioni di 4000 euro e i vitalizi non è una forma palese di terrore? Robespierre per vendetta tagliava le teste dei suoi avversari con la ghigliottina, Casaleggio che governa la piattaforma Rousseau, riferimento concreto del M5S, l’assonanza con uno dei maggiori illuministi ideologi della rivoluzione francese è chiara, fa tagliare da Fico e da di Maio vitalizi e pensioni. Il 28 luglio 1794 però a Parigi a Place de la Concorde anche Maxmilien Robespierre, protagonista del terrore, fece la stessa fine delle sue vittime: venne ghigliottinato.
Riflettere sul clima pesante che sta attraversando l’Italia in questi primi mesi del nuovo governo è doveroso. È di poche ore fa la notizia forse di un “sabotaggio” del MEF sul ddl Dignità di Di Maio, a dimostrazione che anche all’interno dello stesso governo non c’è fiducia piena e si adombrano sospetti. Il futuro della nostra democrazia rappresentativa è messa a rischio quotidianamente. È stato nominato apposta nel nuovo governo un ministro alla democrazia diretta, segnale eloquente della volontà di sfasciare le istituzioni della Repubblica. Ascoltare solo parole o vedere sventolare solo bandiere che manifestano il nulla prodotto dal governo attuale qualche inquietudine pure la suscitano. La performance di questi capipartito, politici poco accorti e superficiali, che vorrebbero condizionare le istituzioni, compreso il Capo dello Stato, che rappresenta il superiore interesse della Nazione creano più di una preoccupazione nella gente comune. È giunto forse il momento di una svolta attiva: un partito vero, di riconosciuto valore culturale, storico, politico che agisca contro tutte le farneticazioni di personaggi improvvisati e superficiali, ingigantite da casse di risonanza in cerca d’autori. Nei momenti cruciali dei cambi della guardia accade anche questo.