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Dall’esito della partita su Orban dipende il futuro politico di Meloni. Cangini spiega perché

Giorgia Meloni in Europa vuole contare. Perciò ha preso le distanze da Marine Le Pen, perciò ha assicurato ad Ursula von der Leyen i voti del proprio partito per la riconferma alla presidenza della Commissione europea. Se la percezione di Orban non cambierà e se Orban entrerà davvero nel gruppo dei Conservatori, la premier acquisirebbe una maggiore forza parlamentare, ma potrebbe essere messa nelle condizioni di non poterla usare

Il pierinismo di Salvini minaccerà la tenuta del governo. Il corsivo di Cangini

Le odierne tensioni economiche e sociali sono destinate a crescere. Sopravviveranno solo quei governi capaci di anticipare i tempi con politiche economiche ed industriali tanto nette quanto nuove, governi così compatti da riuscire ad assorbire il dissenso sociale che sempre accompagna le fasi di cambiamento epocale. Non sembra questo il caso del governo in carica. Il corsivo di Andrea Cangini

Le verità scomode (per il Pd di Schlein) di Ester Mieli. Il corsivo di Cangini

La sinistra si trova in evidente imbarazzo nel condannare i fenomeni di antisemitismo, soprattutto quando sono mascherati da fenomeni antisionisti. Dalla richiesta di dimissioni a Ester Mieli al caso del sindaco Pd di Bologna che ha abbandonato le celebrazioni della Giornata della memoria. Il corsivo di Andrea Cangini

Giorno della Memoria, a Bologna le prove generali della sopraffazione. Il corsivo di Cangini

Un manipolo di collettivi che invocava la cacciata degli ebrei dal Medio Oriente, parlando del “genocidio in Palestina”. L’assenza del rettore dell’Alma Mater e del sindaco di Bologna Matteo Lepore al convegno sull’antisemitismo. Tutte spie di come l’antisionismo è un sentimento che oggi caratterizza la sinistra estrema persino più dell’estrema destra. E non ha nulla a che vedere con la sproporzione della reazione israeliana al pogrom del 7 ottobre: preesisteva tale e quale, i bombardamenti su Gaza gli hanno solo dato voce e, nella logica di chi ne è avvinto, lo hanno legittimato

L'album di famiglia di Elly Schlein. Il corsivo di Cangini

È lecito dire che il manipolo di estrema sinistra che tre giorni fa alla Fiera dell’oro di Vicenza ha dato l’assalto con imperituro impeto antisemita agli stand di Israele fa parte a pieno titolo dell’album di famiglia del Partito democratico? E se è lecito dirlo, è lecito domandare che opinione abbia di loro Elly Schlein e, fino a che non ce lo farà sapere, rimarcare il suo silenzio accusandola di complicità ideale? Il corsivo di Andrea Cangini

Tre ragioni per cui oggi il Pd non celebrerà Bettino Craxi

Non lo faranno neanche come ringraziamento postumo per aver consentito, nel ‘92, l’ingresso del Pds nell’Internazionale socialista, permettendo così ai post comunisti di liberarsi del passato senza traumi né giustificazioni. La riconoscenza, si sa, non appartiene alle categoria della politica. Il corsivo di Andrea Cangini

Candidare Vannacci è una mossa furba, ma non è detto si riveli intelligente

Pare che Matteo Salvini insista nel volerlo candidare alle Europee di giugno non solo come capolista nell’Italia centrale, ma in tutte e cinque le circoscrizioni elettorali. Un’operazione politica inedita per un candidato che non è neanche iscritto al partito… Il commento di Andrea Cangini

La corsa di Elly Schlein verso lo snaturamento del Pd. Il corsivo di Cangini

Corre, non corre, correrà… Ma se anche Schlein dovesse correre, la questione di maggior interesse è, o dovrebbe essere, per andare dove? Scrive Andrea Cangini

Tre indizi che fanno la prova sulla sinistra. Il corsivo di Cangini

Si grida allo scandalo, si evoca il fascismo, si prospetta l’impunità, si invocano sanzioni penali esemplari. Il moralismo come ripiego della morale perduta, il panpenalismo come succedaneo della violenza politica. L’opinione di Andrea Cangini

I due rischi della candidatura di Meloni. Il commento di Cangini

Il rischio, paradossalmente, è che candidandosi alle europee Giorgia Meloni stravinca e che tale ultra vittoria accresca la frustrazione degli alleati fino a ripercuotersi sulla tenuta del governo. I moniti di Cangini

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