Sia Forza Italia sia la Lega, pur senza sporcarsi le mani, farebbero il possibile perché una sonora sconfitta al referendum inducesse la presidente del Consiglio ad un atteggiamento più dialogante nei loro confronti. Insomma, la battaglia referendaria si tradurrebbe in un Fratelli d’Italia contro tutti. Difficile pensare di vincerla. Il commento di Andrea Cangini
Andrea Cangini
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Perché servirebbe una Bad Godesberg delle destre europee. L'opinione di Cangini
Il processo è lungo, alcuni compagni di viaggio ancora discutibili. Incerta, soprattutto, è la determinazione della Le Pen verso l’area del governo. Sia del governo francese, le presidenziali si terranno nel 2027, sia, un giorno, del governo europeo: si tratta solo di tattica o la sua è una vera strategia?
Vi spiego il paradosso della Corte penale internazionale. Il commento di Cangini
A ventiquattr’ore di distanza dalla controversa condanna da parte della Corte penale internazionale dei capi di Hamas così come del presidente di Israele Netanyahu, giova ricordare che i tempi della giustizia sono fisiologicamente più lunghi dei tempi della politica: affidare al diritto penale la soluzione dei conflitti armati tra gli Stati significa allontanare il momento in cui le ferite provocate dalle guerre al tessuto internazionale si potranno infine cicatrizzare. Il commento di Andrea Cangini
Il destino di Giorgetti tra San Sebastiano e Bruxelles. L'opinione di Cangini
Non sappiamo se è vero che Giancarlo Giorgetti accarezzi il sogno di addormentarsi a Roma per risvegliarsi a Bruxelles, ma è verosimile che intenda scongiurare l’incubo di diventare il capro espiatorio di leader politici poco previdenti e pochissimo lungimiranti… L’opinione di Andrea Cangini
Il giacobinismo di chi critica la separazione delle carriere fa male alla giustizia. Scrive Cangini
Il fatto che la separazione delle carriere tenda semplicemente a garantire la parità tra accusa e difesa in armonia con l’articolo 111 della Costituzione e col principio della presunzione di innocenza è un’evidenza presa in considerazione solo da una minoranza di commentatori e di giornali d’opinione. Il commento di Andrea Cangini
Quando Cossiga ricordava che l’arresto di un governatore dipende solo dal capriccio di un pm
Fare politica è il più rischioso dei mestieri: perché tutto può da un momento all’altro finire, anche la propria libertà personale. Cosa avrebbe detto l’ex Capo dello Stato per inquadrare correttamente l’arresto del presidente della regione Liguria Giovanni Toti?
E se l’indeterminatezza di Elly si rivelasse vincente? Il commento di Cangini
All’indeterminatezza più assoluta non corrisponde una conseguente flessione nei sondaggi elettorali. È perciò probabile che chi si aspetta un tracollo del Pd e la conseguente “cacciata” di Schlein rimarrà deluso. Viene, di conseguenza, il sospetto che le vecchie regole della politica abbiano ormai perso il valore che avevano quando i social non esistevano, i partiti erano ancora cosa viva e le leadership non si improvvisavano ma, fase per fase, si costruivano nel tempo. Il commento di Andrea Cangini
La guerra di Macron e l’irresolutezza dell’Occidente. Il commento di Cangini
Screditando l’ipotesi Macron, l’Occidente si mostra irresoluto. Atteggiamento che non potrà che incoraggiare Putin ad alzare il livello dello scontro. Giova, in tale contesto, ricordare le parole di Norberto Bobbio: “Rinunciare alla forza in certi casi non significa mettere la forza fuori gioco, ma unicamente favorire la forza del prepotente”. Il commento di Andrea Cangini
Cosa c’entrano le liste di attesa negli ospedali con le elezioni europee?
Il dibattito sulle europee trascura sistematicamente i grandi temi di interesse continentale come il nuovo Patto stabilità, la governance europea, il mercato unico, se e come arrivare ad un debito comune per finanziare le spese relative alla Difesa e alla transizione ecologica, e le future alleanze politiche… Il commento di Andrea Cangini
Le candidature civetta contraddicono la linea di partiti senza senso. Il corsivo di Cangini
Il generale candidato per la Lega dimostra il doppio – contraddittorio – binario di Salvini tra Russia e Nato. Ma il caso più clamoroso è quello del giornalista in campo con il Pd. Il commento di Andrea Cangini