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Solo un governo tecnico può portare il presidenzialismo. Ma chi lo vuole davvero?

La riforma costituzionale per superare il bicameralismo perfetto e dare più poteri al presidente del Consiglio è già un cavallo di battaglia propagandistico. L’unica strada sarebbe una proposta sostenuta da un governo con ampia maggioranza, a differenza delle riforme 2006 e 2016 naufragate (anche) perché avevano stampate i volti di Berlusconi e Renzi

La sinistra non si può alleare coi 5 Stelle, ma con... Il socialismo secondo Bobo Craxi

Il leader del Psi considera un errore l’idea di candidare Conte a Roma: “Godeva del prestigio legato all’essere presidente del Consiglio e punto di riferimento per i moderati. Ora in quel ruolo c’è Draghi”. E rivela di essersi speso per impedire l’ingresso del M5S tra i socialisti europei, perché pensare di “assorbire” i populisti è velleitario

Svelata la bufala di Fedez alle elezioni

Nella discesa in campo di Fedez in politica non c’è niente di vero, se non la volontà di far parlare di sé e del suo nuovo album in uscita. Eppure il caso in questione ha tanto da insegnare. Dalla politica Netflix alla politica Instagram il passo è molto breve, come ci spiega Cecilia Sala

Alla destra serve un po' di sinistra. La versione di Fabio Granata

“Alla destra attuale servirebbe una ‘sinistra’ interna che inchiodi e corregga la linea sulle politiche sociali, sulla politica estera, sulle scelte culturali e sulle battaglie antimafia”. Parla Fabio Granata, già deputato e membro della Direzione nazionale del PdL, vicino alle posizioni di Gianfranco Fini

Centro e transizione ecologica. Così Rotondi vuole attrarre il voto dei giovani

“Non ho mai creduto nel centro, nemmeno quando c’era la Dc. La Dc era il partito italiano, espressione di cattolici e laici, partite Iva e salariati, Nord e Sud. Sogno un partito così, e penso che i cattolici dovrebbero stimolarne la formazione”. Conversazione con Gianfranco Rotondi, già ministro e deputato di Forza Italia, fondatore del nuovo movimento politico Verde è popolare

La sconfitta di Calenda che porta a casa due vittorie

Calenda può vantare nella capitale un 20% che fa gola ai due sfidanti al ballottaggio, tanto da costringere subito gli ex compagni del Partito Democratico a correggere il tiro nei confronti del disturbatore, passato da candidato “leghista” e “di destra” a figura indispensabile per i progressisti. Ma è sul piano nazionale che i giochi saranno più complicati

Giorgia Meloni, prima e dopo

Uno sguardo al passato e uno in Europa mette in luce contraddizioni e strategie del partito guidato da Giorgia Meloni. Dal cambio di posizione sui vaccini alla scelta di non appoggiare il governo Draghi, ecco le posizioni della leader di FdI

Santori, il Pd e quel buon populismo da Sardine. Riflessioni di un elettore di destra

Di Antonio Pellegrino

Attirare nuovo potenziale elettorato con slogan di facile comprensione capaci di muovere fisicamente qualche migliaio di liceali, costruire roccaforti mediatiche e tentare di reggere un’agenda politica vacua quanto quella dall’altra parte della barricata. Manuale dai populisti buoni del Pd. Il commento di Antonio Pellegrino

Sciogliere tutti i fasci. La lezione di Fiuggi e il regime che non c’è

Come un fiume carsico, torna l’allarme sulla tenuta democratica del Paese, lanciato in questa occasione di fronte al fatto che Fratelli d’Italia si conferma essere il primo partito nelle intenzioni di voto. Accuse strumentali che però i meloniani potrebbero facilmente schivare, se solo rileggessero il programma della nascita di An. Scrive Antonio Pellegrino, giornalista e giovane elettore di destra

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