Il dibattito sulla politica estera e di sicurezza europea è ripartito alla grande, dopo il Brexit. Taluni ritengono che l’uscita dall'Unione del Regno Unito – ammesso che rimanga tale – eliminerà gli ostacoli che Londra aveva sempre posto all’integrazione politica e strategica. Si tratta di un’illusione. Di un mito politicamente corretto. Gli Stati europei sono sempre meno disponibili a cedere…
Carlo Jean
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Vi spiego tutti i fronti della battaglia ad Aleppo
Ad Aleppo è in corso una furiosa battaglia. Essa è determinante per le forze governative più di quanto lo sia per gli insorti. Dalla conquista di Aleppo dipende infatti la possibilità di Assad di controllare l’intera Siria occidentale, di proteggere il territorio di Latakia, centro degli alawiti, e di impossessarsi di un obiettivo di alto valore simbolico, oltre che materiale,…
Per unificare davvero la Libia serve un embargo contro Tobruk
La decisione della Camera dei Rappresentanti di Tobruk di non riconoscere il Consiglio Presidenziale o Governo dell’Accordo Nazionale di Fayyed Serraj non modifica sostanzialmente la situazione sul terreno. Essa rimane caotica. Il paese continua a essere dominato da un migliaio di milizie, tribali e locali, che si contendono il potere. Esse sono solo parzialmente dominate dai governi di Tripoli e di…
Perché l'Italia non può non appoggiare gli Usa in Libia
Senza stabilità della Libia, l’Italia non potrà raggiungere gli obiettivi per essa più importanti: la lotta agli scafisti e la limitazione degli sbarchi d’immigrati sulle nostre coste. L’operazione navale europea Sophia non è in grado di conseguirli. Coloro che in Italia si oppongono al sostegno all’azione USA, anche con la concessione di basi aeree, non considerano che l’interesse italiano richiede,…
Perché gli Stati Uniti aiutano Serraj in Libia
L’intervento USA ha come obiettivo tattico l’eliminazione dell’ISIS a Sirte. Ha però – o almeno spero che abbia - anche un obiettivo strategico. Esso non può essere che quello di dare a Serraj le risorse per allargare il suo consenso, comprandolo. Solo il petrolio può procurargliele. L’eliminazione dei miliziani di Sirte non potrà superare il caos libico. Potrebbe contribuire alla…
Ecco come la Libia potrà diventare davvero stabile
La situazione istituzionale libica è confusa. Tale resterà ancora a lungo. Fayez al-Serraj non è a capo del governo di unità nazionale previsto dagli accordi di Skhirat, in Marocco, del dicembre 2015. Quello che presiede a Tripoli è più propriamente chiamato “governo nazionale dell’accordo (GNA)”. Non è stato riconosciuto dalla “Camera dei Rappresentanti” dalla di Tobruk, malgrado le insistenze dell’ambasciatore…
Papa Francesco, l'Islam e i falsi dilemmi sulla guerra a Isis
La conoscenza del nemico, dei suoi punti di debolezza e di forza e di quelli nostri è essenziale in ogni vittoria. Essa è sempre difficile, soprattutto qualora le forze contrapposte sono asimmetriche. Numerose sono le cause del terrorismo. Esse interagiscono fra loro. Politici e media sono portati a semplificare, soprattutto sotto la pressione delle circostanze. Ciascuno pone in rilievo quella…
Che cosa sta succedendo davvero all'Isis
Seconda parte dell'analisi del generale Jean. La prima parte si può leggere qui L'OFFENSIVA DI HAFTAR Anche in Libia, le forze di Daesh sono in crisi. Le milizie di Misurata avanzano da Ovest verso la roccaforte di Sirte. Quelle del generale Haftar, a cui si sono unite molte Guardie delle installazioni petrolifere, stanno attaccando da Est e da Sud la…
Ecco come Isis è sotto attacco in Iraq e Siria
Le fortune militari dell’Isis (Daesh in arabo) sembrano finite. Le sue forze sono sotto attacco ovunque: in Iraq, in Siria e in Libia. Le sue capacità di finanziamento sono state duramente colpite. Ha dovuto diminuire le paghe ai suoi combattenti e aumentare le tasse, per compensare il crollo del contrabbando di petrolio e i sempre minori finanziamenti che riceve dai…
Perché in Libia l'Italia tentenna fra Serraj e Haftar
La situazione in Libia resta caotica, anche perché i membri della comunità internazionale perseguono obiettivi diversi. Non esiste una strategia comune, né un centro di coordinamento che possa elaborarla. O meglio, esistono solo in campo navale, del tutto marginale per la distruzione dell’Isis e la stabilizzazione del Paese. La Francia sostiene sempre più apertamente il generale Haftar e il governo…