L’intervento USA ha come obiettivo tattico l’eliminazione dell’ISIS a Sirte. Ha però – o almeno spero che abbia - anche un obiettivo strategico. Esso non può essere che quello di dare a Serraj le risorse per allargare il suo consenso, comprandolo. Solo il petrolio può procurargliele. L’eliminazione dei miliziani di Sirte non potrà superare il caos libico. Potrebbe contribuire alla…
Carlo Jean
Leggi tutti gli articoli di Carlo Jean
Ecco come la Libia potrà diventare davvero stabile
La situazione istituzionale libica è confusa. Tale resterà ancora a lungo. Fayez al-Serraj non è a capo del governo di unità nazionale previsto dagli accordi di Skhirat, in Marocco, del dicembre 2015. Quello che presiede a Tripoli è più propriamente chiamato “governo nazionale dell’accordo (GNA)”. Non è stato riconosciuto dalla “Camera dei Rappresentanti” dalla di Tobruk, malgrado le insistenze dell’ambasciatore…
Papa Francesco, l'Islam e i falsi dilemmi sulla guerra a Isis
La conoscenza del nemico, dei suoi punti di debolezza e di forza e di quelli nostri è essenziale in ogni vittoria. Essa è sempre difficile, soprattutto qualora le forze contrapposte sono asimmetriche. Numerose sono le cause del terrorismo. Esse interagiscono fra loro. Politici e media sono portati a semplificare, soprattutto sotto la pressione delle circostanze. Ciascuno pone in rilievo quella…
Che cosa sta succedendo davvero all'Isis
Seconda parte dell'analisi del generale Jean. La prima parte si può leggere qui L'OFFENSIVA DI HAFTAR Anche in Libia, le forze di Daesh sono in crisi. Le milizie di Misurata avanzano da Ovest verso la roccaforte di Sirte. Quelle del generale Haftar, a cui si sono unite molte Guardie delle installazioni petrolifere, stanno attaccando da Est e da Sud la…
Ecco come Isis è sotto attacco in Iraq e Siria
Le fortune militari dell’Isis (Daesh in arabo) sembrano finite. Le sue forze sono sotto attacco ovunque: in Iraq, in Siria e in Libia. Le sue capacità di finanziamento sono state duramente colpite. Ha dovuto diminuire le paghe ai suoi combattenti e aumentare le tasse, per compensare il crollo del contrabbando di petrolio e i sempre minori finanziamenti che riceve dai…
Perché in Libia l'Italia tentenna fra Serraj e Haftar
La situazione in Libia resta caotica, anche perché i membri della comunità internazionale perseguono obiettivi diversi. Non esiste una strategia comune, né un centro di coordinamento che possa elaborarla. O meglio, esistono solo in campo navale, del tutto marginale per la distruzione dell’Isis e la stabilizzazione del Paese. La Francia sostiene sempre più apertamente il generale Haftar e il governo…
Ecco chi in Libia si oppone a un intervento straniero
Un intervento internazionale diretto è ormai da escludere. Nessun paese vuole invischiarsi nel ginepraio libico. Le fazioni che si confrontano sono estremamente frammentate. Un’unica cosa sembra unirle: l’opposizione a un intervento straniero. I libici sono troppo orgogliosi per accettarlo. Temono anche che la semplice lotta all’ISIS sia una scusa per imossessarsi delle ricchezze naturali del loro paese, imponendogli un “regime…
Ecco a cosa mirano Usa, Francia e Italia in Libia
In Libia sono in corso vari conflitti. Il loro esito è imprevedibile. Frequentemente le varie fazioni mutano di campo secondo le circostanze. Sono generalmente sostenute dalle potenze regionali, che mirano ad accrescere la propria influenza nel variegato mondo sunnita. L’Egitto e gli Emirati appoggiano il governo di Tobruk e l’ambizioso generale Khalifa Haftar. Nella recente visita a Il Cairo del…
Vi spiego il giochetto segreto della Francia in Libia
Il controllo del petrolio è la principale posta in gioco fra le fazioni che si confrontano in Libia. Da esso dipendono i futuri assetti istituzionali del paese: Stato unitario o federale o due Stati. Costituisce anche l’obiettivo delle numerose potenze esterne, che si confrontano in Libia e si combattono per procura, sostenendo le fazioni a ciascuna favorevoli. IL GIOCO PERICOLOSO…
Vi spiego tutte le tensioni fra Serraj e Haftar in Libia
Nel vertice di Hannover dei cinque “grandi” dell’Occidente si è parlato negli scorsi giorni del problema libico e dell’intenzione ventilata da Fayez Serraj di chiedere un aiuto internazionale per la protezione delle infrastrutture petrolifere. Dalla ripresa della produzione energetica dipende il consolidamento del governo sponsorizzato dall’ONU e, al tempo stesso, la legittimazione dell’intervento internazionale. E’ una condizione necessaria, ma non…