Il mediatore dell’Onu, Martin Kobler, sta prendendo atto della realtà libica, cioè dell’impossibilità di un governo d’intesa nazionale (GNA). È così caduto il comodo alibi della legalità per non intervenire in Libia. Era una foglia di fico, per coprire le indecisioni dei governi occidentali e la loro incapacità di definire gli obiettivi di un intervento. Senza un governo legalmente riconosciuto, il…
Carlo Jean
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Tutti i nodi da sciogliere prima dell'intervento in Libia
Non c’è che da congratularsi con la cautela usata dal governo italiano nel caso Isis/Libia. Ogni intervento militare deve aver ben chiari gli scopi politici che deve perseguire, nonché i costi e i rischi che si devono affrontare. Nel caso libico nessuno li ha decisi. Solo ipotesi più o meno irrealistiche e appese nel vuoto. GLI INTERROGATIVI Vari interrogativi attendono…
Tutte le vere mire della Russia di Putin in Siria
I curdi siriani hanno sinora fornito, con i peshmerga iracheni, le migliori fanterie della coalizione anti Isis. Hanno permesso agli Usa i maggiori successi contro l’Isis, in particolare a Kobane. Sono però osteggiati dai turchi. Ankara sa che le loro Unità di Protezione del Popolo (Ypg) sono legate al Pkk, l’organizzazione terroristica curda che ha provocato in Turchia quasi 40mila…
Cosa fare contro Isis in Libia
L’utopia del Califfato sta diffondendosi in molti Paesi islamici e fra i giovani radicalizzati dell’Occidente. All’inizio di febbraio, ben 50 gruppi in 23 Paesi avevano dichiarato la loro obbedienza all’autoproclamato Califfo Abu Bakr al-Baghdadi. L’Isis dispone di 23 vilayet o province. Secondo taluni, si sarebbe trasformato in una minaccia globale, ben maggiore di quella di al-Qaeda, da cui ha tratto…
Come intervenire in Libia contro Isis?
Grande eccitazione ha provocato la lettera inviata all’inizio dello scorso dicembre dal Segretario della Difesa Usa, Ashton Carter (nella foto), a vari suoi colleghi europei, per sollecitarli a intensificare le loro azioni contro il Daesh/Isis in Medio Oriente. Numerose sono anche le notizie di stampa sulle presunte azioni di forze speciali occidentali in Libia. Franco Venturini sul Corriere della Sera ha…
Iran, tutti i riflessi geopolitici della rimozione delle sanzioni
L’accordo sulla limitazione del nucleare iraniano sta andando a gonfie vele. La scadenza del 17 gennaio è stata rispettata. L’Iaea ha certificato il rispetto da parte di Teheran delle scadenze concordate a Vienna. Gli Usa e l’Europa hanno rispettivamente annullato o sospeso le pesanti sanzioni inflitte all’Iran per il nucleare. Teheran è rientrata nell’economia mondiale. Potrà recuperare i 100 miliardi…
Perché l'Arabia Saudita ha provocato l'Iran
L’esecuzione dello sceicco Nimr Badr al-Nimr, figura carismatica dello sciismo più moderato saudita, può essere stata un delitto o un errore. Entrambi hanno sempre ragioni ben precise. Corrispondono cioè a obiettivi politici di chi li decide. Quali ragioni possano aver indotto le autorità saudite a decidere l’esecuzione dello sceicco? LE REAZIONI ALL'ESECUZIONE Non possono essere state tanto ingenue da ignorare…
Facciamo la guerra ad Al-Qaeda o a Isis?
L’espressione “il dilemma del terrorista” è stata usata da uno dei più noti politologi americani attuali, Jacob Shapiro, per indicare un fenomeno ricorrente in tutti i movimenti terroristici: la loro tendenza alla frammentazione e alle rivalità interne. Essa non deriva da motivi ideologici o, nel caso dei terrorismi di matrice religiosa, da contrapposte interpretazioni teologiche dei testi sacri. È invece…
Tutte le conseguenze dello scontro tra Russia e Turchia
Pubblichiamo la seconda parte dell'analisi del generale Carlo Jean; la prima parte si può leggere qui Gli analisti strategici hanno elaborato quattro scenari sull’evoluzione del contrasto russo-turco, cercando di prevederne le conseguenze. Il primo è di un’escalation che sfugga alla mano di entrambi i protagonisti. Vi sarebbero nuovi sconfinamenti aerei, nuovi abbattimenti, l’intervento anche sul territorio turco dei potenti missili…
Da dove nascono le tensioni fra Russia e Turchia
Dopo la fine della guerra fredda e, soprattutto dall’inizio del secolo, con l’avvento al potere del partito islamico moderato AKP, i rapporti fra la Turchia e la Russia sono notevolmente migliorati. L’AKP fu visto dal Cremlino come un esempio da proporre alle minoranze islamiche russe, turbolente soprattutto nel Caucaso del Nord. La politica “pan-turchica” o “pan-turanica”, inaugurata dal presidente Turgut…
















