Il Cremlino deve sfruttare la “finestra di opportunità” della superiorità di uomini e munizioni di cui gode ancora per uno-due mesi, prima che i nuovi aiuti militari americani giungano al fronte ucraino. Allora ogni loro successo diverrà difficile. La tecnologia militare moderna favorisce la difensiva rispetto all’offensiva. La guerra tornerà ad essere d’attrito, con perdite e costi elevatissimi. L’analisi del generale Carlo Jean
Carlo Jean
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Aiuti occidentali e controffensiva. Le prospettive della guerra in Ucraina secondo Jean
L’aspetto strategico essenziale per l’efficacia degli aiuti occidentali e per l’aumento delle perdite russe, prima che il Cremlino possa “cantar vittoria”, è il tempo che intercorre per la loro piena operatività e la possibilità ucraina di stabilizzare il fronte. Ma non solo… Il commento di Carlo Jean
La Chiesa tra ricerca della pace e realtà delle guerre. La riflessione di Jean
Soprattutto in riferimento al conflitto in Ucraina, la Santa Sede sembra aver messo da parte la sua tradizionale dottrina della guerra giusta, affermando che tutte le guerre sono ingiuste e dando così una spiacevole sensazione di equidistanza fra aggressore e aggredito. Da pacifica sembra essere diventata pacifista radicale
Il mito dell’autonomia della difesa europea e dell’esercito europeo. La versione di Jean
L’Ue non ha alternativa a quella di cercare di mantenere in piedi l’Alleanza Atlantica. Due le soluzioni possibili: primo, il rafforzamento del “pilastro” europeo della Nato, diminuendo i costi a carico degli Usa per la sicurezza europea; secondo, la trasformazione della Nato da alleanza regionale dell’Atlantico del Nord in una globale dell’Occidente. L’analisi di Carlo Jean
Infowar e pacifismo, esiste la guerra giusta? L'analisi di Jean
Valutazioni completamente oggettive sui vari conflitti, sulle loro cause e obiettivi sono difficili, poiché sono influenzate dai preconcetti e dalle ideologie di chi le formula. Due grandi tendenze dominano al riguardo: il realismo politico e il pacifismo. Entrambe si manifestano in forme radicali o più moderate. L’analisi del generale Carlo Jean
Piano Mattei, le molte incognite di un continente complesso e sconosciuto. Scrive Jean
Il Piano Mattei dovrebbe affrontare gli enormi problemi alimentari e sanitari dell’Africa, affrontare quelli dell’immigrazione, migliorare la governance, ridurre la corruzione, promuovere la trasformazione dell’Italia in un hub per le materie prime, ma sembra che le previsioni abbiano trascurato che l’intero continente è divenuto terreno di competizione fra le grandi potenze (Cina, Russia, Usa e India/Giappone), nonché di medie potenze (come la Turchia e l’Arabia Saudita). L’opinione del generale Carlo Jean
Mar Rosso, perché è una questione aperta sia per l'Ue sia per l'Italia. Scrive il gen. Jean
L’unica cosa saggia che possiamo per ora fare è di applaudire all’iniziativa Usa-Uk, sperando che le loro opinioni pubbliche interne non impongano ai rispettivi governi di sospendere un’azione in cui i costi sono loro e i vantaggi dell’Ue. L’opinione del generale Carlo Jean
Due anni di aggressione russa all’Ucraina. Il bilancio del generale Jean
La situazione è di stallo ora e verosimilmente si prolungherà per gran parte del 2024, se non per tutto l’anno a venire. Nello scontro militare, la tecnologia moderna avvantaggia la difensiva rispetto all’offensiva. Non esistono le condizioni perché i responsabili politici delle due parti ridimensionino i loro obiettivi. E le opinioni pubbliche ucraina e russa sono a favore della continuazione del conflitto. Il bilancio di quasi due anni di guerra del generale Carlo Jean
Gli Accordi di Abramo sono andati in fumo? Risponde il gen. Jean
Gli Accordi di Abramo si basavano sulla constatazione di un’assoluta superiorità militare israeliana e su di una ridotta capacità dei nemici interni ed esterni di Israele di provocargli danni rilevanti. Ora quella situazione è scomparsa ed è difficile che possa essere ripristinata. L’analisi di Carlo Jean, generale degli alpini in congedo e presidente del Centro studi di geopolitica economica
Dallo stallo delle operazioni a possibili negoziati in Ucraina. La lettura di Jean
L’analisi strategica del conflitto deve spostarsi dalle potenzialità di azioni offensive per giungere ad una sua soluzione militare a quella della continuazione di una lunga guerra d’attrito, in attesa che fattori esterni (ad esempio, un accordo fra Usa e Cina, oppure un netto ridimensionamento del sostegno occidentale all’Ucraina, da cui dipendono le sue capacità di resistenza), oppure fattori interni (crisi del potere di Putin o di Zelensky) inducano a seri negoziati di pace o alla resa di Kiev. La lettura del generale Jean