Ormai ci siamo: la Consulta domani, o al massimo giovedì, dirà la sua sull’ammissibilità del referendum promosso da otto regioni sulla spinta della Lega per abolire la parte proporzionale della legge elettorale in vigore (il cosiddetto Rosatellum) e farla diventare del tutto maggioritaria. Il tutto succede mentre le forze della maggioranza sembrano aver raggiunto un accordo che va in tutt’altra…
Corrado Ocone
Leggi tutti gli articoli di Corrado Ocone
Giampaolo Pansa, grande penna e uomo libero. Il ricordo di Ocone
Giampaolo Pansa, morto ieri a Roma all’età di 84 anni, è stato nel giornalismo e nella divulgazione storica quel che Renzo De Felice è stato nella storiografia accademica. Tanto chiaro e preciso, con grandi capacità di sintesi, il primo, quanto analitico e minuzioso fino a perdersi nei dettagli il secondo. Entrambi, ci hanno fatto vedere il fascismo, l’antifascismo, la Resistenza,…
Zingaretti, ma è vera svolta? I dubbi di Ocone
Di solito, in politica come nella vita, le “svolte” si fanno e non si annunciano. O si annunciano nel mentre le si fanno. Nicola Zingaretti, per il Partito Democratico di cui è segretario, proclama invece una “svolta” da realizzarsi in futuro, un futuro prossimo ma pur sempre tale. In sostanza, la “rivoluzione” nel partito si farà, ma è rimandata a…
Cosa è successo al referendum sul taglio dei parlamentari? Le ipotesi di Ocone
Già pensare di raccogliere le firme per un referendum sul taglio dei parlamentari è quanto meno bislacco. Approvata la legge a larga maggioranza in Parlamento, e a furore di popolo, cosa altro ci si poteva aspettare da una consultazione su di essa se non che gli italiani la confermassero con percentuali bulgare? Francamente irrealistico in tempi di antipolitica pensare il…
Caro Grillo, l’analfabetismo politico è da somari, ma Brecht non è l’esempio giusto
Beppe Grillo, che fresco della laurea honoris causa in una secondaria università americana, ama appellarsi “Dottor Elevato”, ha pubblicato stamane, sul suo seguitissimo blog, un post sibillino. Ha cioè riprodotto una poesia di Bertolt Brecht: così semplicemente, senza nessun commento. D’altronde, come l’oracolo di Delfi, Grillo non dice e non nega, ma solamente accenna. Questa volta però il cenno è…
Di Maio non sbaglia se rimette al centro la barra del M5S. La versione di Ocone
Deputati che lasciano il Movimento Cinque Stelle per andare verso la Lega o verso il Gruppo misto, ex ministri che escono con l’idea di fondarne uno proprio di gruppo, un senatore che viene espulso e altre “epurazioni” che si preparano. E nonostante questo, il capo politico Luigi Di Maio ostenta tranquillità. Anzi, sembra proprio sereno e “riposato”, come lui stesso…
Salvini e il sentiero stretto verso Palazzo Chigi. La versione di Ocone
Il 2020 sarà per Matteo Salvini un anno cruciale. Non si finirà mai di riconoscere all’uomo la capacità di aver saputo intercettare sentimenti diffusi e del tutto ignorati o sottovalutati dalla classe politica. Tanto che gli italiani lo hanno abbondantemente premiato, facendo sì che la Lega raddoppiasse i consensi in un anno di governo e diventasse di gran lunga il…
Di Maio dal tinello di casa. Quanto è lontano il vaffa!
Luigi Di Maio è il capo politico del partito di maggioranza in questo Parlamento: il partito, o movimento se preferite, attorno a cui ha ruotato sia il primo governo Conte sia il secondo, che pure sono stati espressione di due diverse maggioranze. A cambiare è stato solo il socio di minoranza dei due diversi esecutivi, e il ruolo in seno…
Nel 2020 serve un'altra Europa. Ocone spiega perché
Matteo Salvini, prima delle elezioni europee, ebbe a dire che quella del 26 maggio sarebbe stata la “madre di tutte le battaglie”. E il riferimento era ovviamente alla guerra combattuta, non solo nel nostro continente, dai “sovranisti” contro gli "europeisti" (e viceversa). Oggi, alla fine del 2019, sul carattere “epocale” di quella battaglia è lecito esprimere qualche dubbio. E non…
Fioramonti, l'operazione verità sul governo. Il commento di Ocone
La letterina è arrivata a Giuseppe Conte proprio la sera del 25 dicembre, ma non era Babbo Natale a scrivere. Nel momento meno atteso, era Lorenzo Fioramonti che rassegnava le sue dimissioni da titolare del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica. Anche se queste dimissioni erano state annunciate già a novembre dal ministro, che aveva legato la sua permanenza…