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Matteo Renzi, Draghi

Chi e perché difende il Jobs Act (anche da Renzi)

Jobs Act, immigrazione e welfare. Ecco quali sono, a giudicare da tutti i retroscena giornalistici, i tre capitoli che Matteo Renzi sarebbe disposto a riscrivere (almeno un po’) per compiacere la sinistra-sinistra, i Radicali, i Verdi, i Socialisti, eccetera, in vista delle prossime elezioni politiche. Eppure ci sono ottime ragioni per sperare che il segretario del Partito democratico non si…

xi jinping

Se gli editori occidentali aiutano Xi a censurare la libertà d’espressione

“Xi campione global” (Corriere della Sera). “Xi Jinping, il leader cinese che parla come Obama” (La Stampa). “Nel gran vuoto lasciato da Trump, Xi Jinping si fa difensore della globalizzazione” (Il Foglio). “Xi Jinping fa il liberal a Davos” (il Manifesto). Lo scorso gennaio il Giornalista Collettivo italiano, in buona compagnia di una parte della stampa anglosassone, aveva accolto con…

Steve Bannon

Perché Bannon è preoccupato per Bob Mercer

Steve Bannon, (in foto), è l’ideologo naturale – oltre che già capo della campagna elettorale e chief strategist – del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Oggi, come noto, l’eclettico giornalista classe 1953 è tornato a dirigere il sito corsaro di informazione Breitbart News, e da lì sta conducendo una battaglia per sfidare l’establishment repubblicano che lui accusa di remare…

draghi

Npl e non solo. Perché Renzi non è il solo a strapazzare i banchieri centrali

Attenzione, cari lettori della carta stampata e della sua trasposizione sul web. Almeno da venerdì, i giornaloni hanno appaltato ai loro retroscenisti politici la diatriba tra governo, Partito democratico e Quirinale sul futuro della Banca d’Italia. D’ora in poi quindi, e almeno fino a venerdì prossimo, rischierete di perdervi dietro girandole di nomi, dietro ipotesi ovviamente confermatissime (per cui già…

Trump su Unesco e Iran smaschera i sepolcri imbiancati europei

Si conclude una settimana potenzialmente significativa per la politica estera degli Stati Uniti. Prima il Dipartimento di Stato che comunica l’uscita di Washington dall’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura. Poi il presidente Donald Trump che mette ufficialmente nel mirino l’accordo del 2015 sul nucleare iraniano. Leader e commentatori europei, non sempre pacati e lucidi…

tpp

Stati Uniti, le ragioni di una svolta in politica estera (analizzate dal Congresso americano)

Gli Stati Uniti, in politica estera, devono continuare nel solco di quanto fatto negli ultimi 70 anni oppure farebbero bene a imprimere una svolta al proprio operato? Che il Congresso americano si ponga ufficialmente la domanda è già un po’ il segno dei tempi. Infatti il Congressional Research Service, l’equivalente del Centro studi del Parlamento italiano, ha ritenuto opportuno sottoporre…

Pier Carlo Padoan, Manovra

Bce e banche, ecco paroloni e amnesie del Tesoro

Mario Draghi nel dibattito pubblico del nostro paese è solitamente intoccabile. Il presidente della Banca centrale europea – scherza qualcuno – per la politica italiana è una sorta di Madonna pellegrina: ovunque vada, raccoglie omaggi e inchini. Ed è comprensibile, d’altronde. La politica monetaria ultra-espansiva messa in campo dalla Bce, infatti, è stata in questi anni l’unica arma anti speculazione…

Deutsche Bank e non solo. Ecco come l’Ue si scopre trumpiana sulla Cina

Il trumpismo in economia internazionale? Si fa, ma non si dice. Sembra questo il motto europeo delle ultime settimane, almeno a giudicare da alcuni avvenimenti poco trattati dalla stampa mainstream italiana e sui quali glissano i cantori dell’“apertura” in chiave anti Trump, o forse – ormai il dubbio è legittimo – in chaive propriamente anti americana. Avvenimenti che però confermano…

Catalogna, ecco come l'Europa ha reso più sexy le secessioni regionali. Parola di Alesina

Nel profluvio di commenti sulla crisi spagnola in corso, di fronte a riflessioni da bar sport di presunti esperti che affiancano in maniera superficiale il referendum curdo a quello catalano per poi liquidare entrambi con una scrollata di spalle, al cospetto dei sensazionalisti da social network che ormai intravvedono una reincarnazione del dittatore Franco dietro un paio di celerini che…

Steve Bannon

Alabama e Moore, ecco come Bannon le suona pure a Trump

“Honey badger don’t give a shit”. “Al tasso da miele non frega un cazzo”. Pare sia il motto preferito da Steve Bannon, riferimento poco urbano a uno degli animali predatori più brutti – ma letali – che esistano in natura, capaci di attaccar brighe con ratti, serpenti e leoni, e per questo anche di diventare virali su Youtube. È con tale spirito battagliero…

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