Blinken andrà in Cina con un messaggio: continuare il dialogo, come spiega per background un funzionario senior del dipartimento di Stato, ma se Pechino non interrompe la relazione con cui sta permettendo a Mosca di ricostruire l’industria militare, allora rischierà pesanti ripercussioni. Washington vuole imbarcare su questa linea l’Ue, partendo dagli alleati nel G7
Emanuele Rossi
Leggi tutti gli articoli di Emanuele Rossi
L’Iran vuole chiudere Hormuz. Minaccia (possibile) alla sicurezza marittima globale
L’Iran può chiudere Hormuz? Sì, in vari modi. Lo farà? Molto probabilmente no, almeno non in modo formale, per non intaccare soprattutto le relazioni regionali. Ma la vicenda della Msc Aires preoccupa il G7, che tiene la sicurezza navale tra i temi prioritari
Gli Usa hanno deciso di lasciare il Niger. Il G7 teme per il Sahel
Gli Stati Uniti avrebbero accettato di cedere alla richiesta della giunta al potere in Niger: i circa mille militari americani presenti per missioni di lotta al terrorismo lasceranno il Paese. Tra le preoccupazioni del G7 per l’erosione della stabilità nel Sahel, Niamey spezza un altro legame con l’Occidente, ed è ora soltanto l’Italia a mantenere il dialogo – anche per conto di Usa e Ue
Da Capri, la ministeriale G7 guarda all’Indo Pacifico
La ministeriale del G7 a Capri ha avuto un focus particolare sull’Indo Pacifico. Metà della sezione “sfide globali” del communiqué è occupata dai temi e dai dossier della regione. Ecco di cosa si è parlato, dalla Cina alla libertà di navigazione
Ristabiliti i non-equilibri tra Iran e Israele. Cosa aspettarsi secondo Alcaro
“Alla luce delle notizie relative agli attacchi del 19 aprile, esortiamo tutte le parti a lavorare per evitare un’ulteriore escalation. Il G7 continuerà a lavorare in tal senso”, si legge nel comunicato congiunto dopo la riunione ministeriale del gruppo. Per Alcaro (Iai), se non ci saranno ulteriori attacchi si è per ora usciti dalla traiettoria dell’escalation. Tuttavia Israele non smetterà di compiere operazioni nella zona grigia contro l’Iran
Cosa significa il presunto attacco israeliano in Iran
Una base militare in Iran sarebbe stata colpita da Israele in modo molto lieve e quasi simbolico. L’obiettivo è mandare un messaggio senza innescare un’escalation?
Perché il Niger è il simbolo dell'Africa che il G7 intende riagganciare
Il caso Niger continua a essere un esempio di scollamento tra gli interessi occidentali in Africa e quelli dei locali. Al G7 Esteri, ospite il capo della diplomazia della Mauritania, si parla anche del continente, mentre a Niamey sfilano i corte pro-Russia e anti-Usa
Dilemma Israele. Colpire i Pasdaran o strategia regionale?
C’è in ballo la possibilità di creare un sistema di protezione aerea regionale, e di deterrenza, che limiterà le attività dell’Iran: per questo Israele sta riflettendo sul contrattacco. Potrebbe accontentarsi di eliminare il generale Hajizadeh, capo delle operazioni aeree dei Pasdaran? Il rischio è anche che un Iran colpito pesantemente finisca per diventare un satellite di Russia e Cina. Di tutto questo si parla anche al G7 di Capri
Per il G7 la sicurezza marittima globale è una responsabilità collettiva
Il G7 dedica un’attenzione particolare alla sicurezza marittima. Via mare scorrono i flussi geoeconomici globali, ed episodi come quelli del Mar Rosso o nel Mar Nero (con l’invasione russa su larga scala dell’Ucraina) testimoniano come la sicurezza delle rotte della globalizzazione e delle catene di approvvigionamento sia una responsabilità collettiva
Risposta israeliana in arrivo. Rischi tattici e strategici secondo Wechsler
Per William Wechsler, direttore dei Middle East Programms dell’Atlantic Council, l’Iran sta spostando gli equilibri dello status quo, ma Israele dovrebbe concentrarsi prima su Hamas, sul controllo della Striscia evitando altre vittime civili. Successivamente, con gli Usa, su un cambio di approccio verso Teheran — che non cambierà comportamento a meno che non cambierà il regime