Raid (israeliano) al centro di Damasco. Ucciso un altissimo ufficiale del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica con diversi altri ufficiali. Azione che segue un pattern, ma clamorosa per target e contorno. Rischio escalation? Da evitare, commenta Washington
Emanuele Rossi
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Mentre Pechino spia, la marina di New Delhi cura la sicurezza dell'Oceano Indiano
Dal Mar Rosso allo Stretto di Malacca, l’India fornisce sicurezza all’intera regione dell’Oceano Indiano (IOR), nel mezzo dell’aggressione cinese in alto mare. Ecco come
Pressioni internazionali e crisi umanitaria. Ecco perché Bibi manda i suoi a DC
Netanyahu manderà la delegazione a Washington. Dietrofront davanti alla crisi umanitaria e politica che tocca tanto Gaza quanto Israele. Si parlerà dell’invasione di Rafah e di come far fluire gli aiuti per evitare una carestia dichiarata (che sarebbe clamorosa)
A dieci anni dal Califfato, torna la propaganda dell’IS
Un messaggio del capo della predicazione dello Stato islamico celebra i dieci anni dalla proclamazione del Califfato, proprio mentre l’attentato di Mosca è ancora un tema mainstream. Un rilancio delle attività del gruppo terroristico che serve al proselitismo (e che contiene anche un messaggio diretto contro la connettività in Africa)
L’analisi sull’Africa del Copasir trova paradigma in Libia
L’audizione dell’ambasciatore Alberini serve a fare una fotografia del Paese e ad aiutare il programma del Copasir nella preparazione della relazione sull’Africa. La Libia è paradigma degli interessi italiani nel continente e degli affari globali che vi si muovono attorno
Usa e Giappone rafforzano le relazioni militari (e interessa anche l’Italia)
Tokyo e Washington aumenteranno ulteriormente la cooperazione militare. Pechino protesta e lancia campagne di disinformazione. Ecco perché Roma è parte interessata
Il Pentagono alza l'attenzione sulle Filippine. Ecco perché
Le Filippine sono “un punto caldo davvero critico in questo momento che potrebbe finire in una brutta situazione”, dice il capo della forze armate americane nell’Indo Pacifico. La tensione tra Manila e Pechino è altissima, e c’è un trattato di mutua difesa che obbligherebbe Washington a rispondere alle aggressione contro gli alleati filippini
Netanyahu contro Onu (e Usa), ma è ancora presto per Rafah. Il punto di Touval
Secondo Yonatan Touval, board member del Mitvim, l’Israeli Institute for regional foreign policies, la reazione di Netanyahu all’astensione americana per la risoluzione Onu sul cessate il fuoco, non significa un’accelerazione sull’offensiva terrestre a Rafah
Con l’astensione Usa, passa la risoluzione Onu per il cessate il fuoco a Gaza
Cessate il fuoco a Gaza. La risoluzione dell’Onu passa con l’astensione americana, e Netanyahu blocca l’invio di una delegazione a Washington che avrebbe dovuto dialogare su ciò che accadrà a Rafah e nella Striscia dopo la guerra
Promemoria da Mosca. Lo Stato islamico è ancora in grado di organizzarsi
L’attacco dello Stato islamico a Mosca dimostra che il terrorismo è ancora un problema internazionale, su cui servirebbe cooperazione, responsabilità e capacità di azione, anche perché realtà come Iskp stanno diventando forti e in grado di eludere le procedure di sicurezza dei Paesi