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Emanuele Rossi About Emanuele Rossi

Marito, padre e figlio; umbro, spesso connesso, lettore entropico. Scrivo storie e qualche analisi su questioni del mondo. Abbastanza innamorato dell'America e di Londra, del cibo, della birra, del Milan e dei New York Knicks. Sono anche un giornalista e un geologo. Twitter: @de_f_t

Chi è l'uomo che cercano gli USA in Somalia

Lunedì primo settembre il brigadier general Wayne Grigsby, a capo della Combinated Joint Task Force Horn Africa di AFRICOM (il comando africano degli Stati Uniti), era in Somalia con il generale Dahir Adan Elmi, capo dell forze armate somale per ancora poco tempo - in giugno è stato sostituito da Abdullahi Anod. Un saluto dopo una duratura collaborazione, potrebbe essere…

I nuovi missili dei Mullah e la propaganda

L'Iran ha testato con successo il nuovo sistema missilistico terra-aria Talash-3 in grado di colpire obiettivi aerei anche a quote elevate. Il generale Farzad Esmaili, capo della Difesa aerea iraniana, che ha presentato il nuovo armamento sulla Tv di Stato, ha dichiarato che i nuovi missili permetteranno a Teheran di «abbattere qualsiasi bersaglio ostile». I risultati dei primi lanci-prova sono…

Muoversi in Iraq e Siria: alleanze e necessità

Lo sfondamento dell'assedio di Amerli è un buon paradigma del conflitto in corso in Iraq (che in realtà si estende e tenderà ad estendersi in un più ampio areale siro-iracheno, quello cioè controllato dal Califfato). L'assedio alla città turcomanna sciita, a pochi chilometri a sud di Kirkuk durava da circa due mesi: dentro, intrappolate dalla morsa del Califfo, quasi 20…

Il peso delle lobby mediorientali in USA: il Bahrein

Ḥamad bin ʿĪsā Āl Khalīfa, re (dal 2002, prima emiro) del Bahrein ha annunciato che è disposto ad aiutare ed accogliere 200 delle famiglie cristiane fuggite da Mosul. Non è nuovo a questo genere di aperture - così come non lo è l'Arabia Saudita, sponsor principale della monarchia sunnita che regge il regno del piccolo arcipelago nel Golfo Persico. La…

Il peso delle lobby mediorientali in USA: gli Emirati Arabi Uniti

Erano giorni che Tripoli veniva sorvolata da aerei non identificati durante la battaglia per la presa dell'aeroporto, poi due serie di bombardamenti misteriosi, senza che si sapesse l'autore (e, a dire il vero, senza ottenere i risultati sperati, dato che le milizie alla fine sono riuscite a conquistare lo scalo aereo). Tante congetture (gli uomini di Haftar, piloti "gheddafiani" su…

Il peso delle lobby mediorientali in USA: la Giordania

Basta guardare sulla carta geografica i confini della Giordania, per aver subito un'immagine chiara del destino del paese nella regione. Profughi; che arrivano da ovest, dove c'è la Palestina, ma da qualche anno arrivano anche da nord, dal conflitto siriano che ha riempito i campi di accoglienza. Ultimamente quelli che scendono dai confini settentrionali del paese, sono raddoppiati: adesso si…

Alla fine era stata Hamas a rapire i tre ragazzi israeliani (almeno sembra)

Un alto funzionario di Hamas ha detto a Reuters che furono elementi delle Brigate Ezzedin al-Qassam a "facilitare" il rapimento dei tre studenti israeliani la serata del 12 giugno. I tre yeshiva, Eyal Yifrach (19 anni), Gilad Shaer e Naftali Fraenkel (entrambi di 16), furano catturati mentre facevano autostop in un'area nei pressi di Gush Etsion, tra Hebron e Bethlemme (parte…

Come muoversi contro il Califfato

Il New York Times riporta che Martin Dempsey (Chairman of the Joint Chiefs of Staff, massimo ruolo nelle Forze Armate americane) non ha escluso la possibilità di estendere i raid contro lo Stato Islamico al territorio siriano. Obama sembra fare sul serio (come non potrebbe, ormai?), e non si lascia intimidire dalle minacce che accompagnavano l'esecuzione del giornalista James Foley:…

Che fare con gli ostaggi?

Qualche tempo fa, il New York Times ha pubblicato un articolo di Rukmini Callimachi in cui si spiega molto approfonditamente il comportamento di diversi paesi, davanti al rapimento di un proprio connazionale. Alla luce dell'uccisione del giornalista James Foley, rapito in Siria nel 2012 e decapitato in un video da un soldato dello Stato Islamico, la questione diventa di primaria…

La social media strategy dello Stato Islamico

Il valore documentale e di testimonianza delle immagini della decapitazione del giornalista americano James Foley - scomparso in Siria nel 2012 e giustiziato martedì dai soldati dell'IS - è indubbiamente potentissimo. Tuttavia si è scatenata attorno a quelle stesse immagini una lunga polemica - più in Italia che in altri paesi, a dire il vero. Come se non guardare quel…

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