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Su Kyiv troveremo una sintesi. Con Fitto? Collaboreremo. Parla Alfieri (Pd)

Con il ministro Fitto, prossimo Commissario Europeo, il Pd avrà un rapporto istituzionale perché un conto è la dialettica interna, un conto è avere rapporti con chi deve rappresentare il Paese in Ue. Fra i partiti del campo largo, sul sostegno alla causa ucraina, ci sono sensibilità differenti. Ma il nodo si potrà sciogliere cercando dei punti di caduta anche in sede europea. Le contraddizioni non mancano neanche a destra. Conversazione con il senatore del Pd, Alessandro Alfieri

Coesione e superamento dei veti in Ue. La bussola di Draghi secondo Segatori

Gli ambiti che Draghi tratterà si possono dividere in tre macro direttrici: quella economica, l’integrazione sociale e quella istituzionale. Sotto il profilo economico, Draghi porrà l’attenzione su quelli che sono gli elementi di freno alla competitività europea. Forti anche i richiami su competitività e immigrazione, oltre che sulla riforma dei trattati. Per le Regionali, il campo largo è ancora in fase caotica e lo scontro Grillo-Conte porterà a una lenta deflagrazione del Movimento. La manovra? Il governo dovrà galleggiare sulle contraddizioni. Conversazione con il politologo Roberto Segatori

Il report di Draghi e il salto di qualità che serve all'Ue. Parla Passarelli

Quando Draghi parla di riforme senza precedenti penso che si riferisca in particolare ai temi legati alla difesa comune, all’esercito comune europeo e alla fiscalità comune. Ecco perché occorrerebbe una riforma dei trattati europei, anziché una riforma costituzionale nel nostro Paese. Conversazione con Gianluca Passarelli, professore di Scienza Politica all’Università La Sapienza

Conte o Renzi? Il dilemma di Schlein e l'autunno caldo di Meloni visti da Panarari

Conte apre all’ipotesi di candidare l’ex ministro Orlando come presidente della Liguria. È un passo avanti, ma non è la consacrazione di un’alleanza strutturale. Il leader pentastellato ha diversi problemi interni da risolvere e la fronda vicina a Grillo si sta facendo sentire. Per Schlein è più sacrificabile Renzi, ma la stampella centrista è fondamentale. Tajani e Salvini litigano e a lungo andare le fibrillazioni possono pesare su Meloni. La manovra? Si prospetta un autunno caldo. Conversazione con il sociologo di UniMoRe, Massimiliano Panarari

Fitto, l'uomo di mediazione che tesse la rete di Meloni in Ue. Parla Pittella

Fitto è un ministro molto autorevole, che si è distinto per un grande lavoro in Italia e in Europa. In Ue, fra l’altro, è stato capace di far eleggere uno dei vicepresidenti con l’appoggio del partito popolare. Dunque anche sotto questo profilo è importante un profilo come il suo in Europa per Meloni. È un profilo di mediazione e non di scontro. Ora dovrà lavorare su Pnrr, coesione e transizione energetica. Colloquio con l’ex vicepresidente del Parlamento Europeo, Gianni Pittella

Sulle pensioni omologare pubblico e privato, ma occhio agli equilibri di bilancio. Parla Sacconi

Per il governo le pensioni rappresentano una ragione di equilibrio di finanza pubblica soprattutto nel lungo periodo e nel breve il modo migliore per controllare la spesa è favorire il rinvio della pensione per chi può rimanere al lavoro. Avrebbe senso parlare anche di statali molti dei quali vorrebbero rimanere al lavoro. Almeno su base volontaria si potrebbero omologare le età tra pubblico e privato. Colloquio con l’ex ministro Maurizio Sacconi

Campo largo in ordine sparso. Per Meloni la prova (anche in Ue) è la manovra. Parla Palano

La costruzione del Campo Largo con tutti i partiti di centrosinistra risulta ancora molto complessa: i veti incrociati, in particolare del leader pentastellato verso il numero uno di Italia Viva non contribuiscono alla realizzazione dell’alleanza larga. In maggioranza qualche polemica, ma il governo è ancora forte. La vera prova – di consenso e di capacità – sarà la realizzazione della Manovra. Colloquio con il politologo Damiano Palano

La guerra ibrida del Cremlino e i don Abbondio in Rai. La versione di Borghi

Assoggettare la mente delle masse e dei singoli è uno degli obiettivi del Cremlino, perché è dal condizionamento dell’opinione pubblica, fuorviata da una incisiva logica di fabbricazione del consenso, che dipende il successo dell’operazione ibrida. La logica di don Abbondio di Viale Mazzini non mi stupisce. Colloquio con il senatore renziano Enrico Borghi

Putin è nudo! Ma occhio alla disinformazione russa. La versione di Caprara

Il servizio giornalistico di Battistini e Traini ha smascherato una debolezza che il Cremlino non voleva venisse a galla. Questo caso ha fatto emergere un altro grosso problema legato alla disinformazione nel nostro Paese. Risulta inquietante che nel dibattito pubblico la si noti oggi e molto meno in altre occasioni. La penetrazione dell’influenza russa nella comunicazione italiana è estesa, ha radici antiche e rami nuovi. Colloquio con l’editorialista del Corriere, Maurizio Caprara

Dalla Russia grave pressing sull'ambasciatore, e la Rai... Parla Graziano (Pd)

È inaccettabile che venga convocato l’ambasciatore italiano in Russia per il solo fatto che una giornalista e il suo operatore del servizio pubblico abbiano fatto il loro lavoro. La decisione della Rai di richiamare Battistini in Italia è legittima, benché personalmente avrei preferito fosse rimasta a Kyiv. Colloquio con il parlamentare dem, Stefano Graziano

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