La variegata composizione dell’attuale maggioranza alla luce della presenza dei Verdi, non solo è stata la discriminante che ha fatto decidere per il no di FdI a von der Leyen, ma si pone come elemento politico oggettivo di cui bisognerà tenere conto. Ecco perché
Francesco De Palo
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I Verdi sono nemici della competitiviità. L'Ursula bis spiegato da Martusciello
“Il voto a Ursula per Forza Italia è un grandissimo successo. La Lega invece ha scelto una posizione che l’ha confinata nell’oblio del Parlamento. Una cosa è fare le interviste, un’altra cosa essere presenti sui dossier. Dall’avvio della legislatura si è capito che non toccheranno palla. Diverso il discorso per Ecr, che è parte della maggioranza parlamentare”. Conversazione con l’eurodeputato forzista
Non solo calcio, perché il Kuwait punta gli occhi sul Bari
L’ultimo obiettivo che ha messo nel mirino il fondo, si trova a sud del Mediterraneo e prende il nome di Africa: ovvero in Egitto e Marocco, come confermato tempo fa dal direttore esecutivo di Kia, Bader al-Ajeel, dal momento che Kia “si è impegnata a investire nel mercato azionario locale, nel mezzo di una crisi finanziaria globale”. Il calcio, il turismo e il sud Italia potrebbero essere la coda di questa strategia
Vigilia di voto per Ursula von der Leyen. Ecco chi la sosterrà e chi no
Sembra in discesa l’accordo sui sì che le darebbero via libera, anche se non mancano alcuni dubbi sia sul sostegno dei conservatori di Ecr, sia sulle richieste del centrosinistra europeo che non vorrebbe includere Ecr
Nato e Fronte Sud, quali certezze porta a casa Meloni? Risponde Politi
Intervista al direttore della Nato Defense College Foundation: “La Nato e il Golfo? Rafforzino il dialogo. Purtroppo la questione ucraina ha il suo linguaggio, il suo consenso ma, qualunque sia l’esito della battaglia elettorale di novembre, sarà tutt’altro che scontata. C’è a mio avviso un problema di strabismo all’interno della Nato, molto pesante, e questo si è visto anche con il comunicato finale del vertice sulla difesa antimissile”
Così i corridoi pan-europei favoriranno l'azione della Nato in Ue
Appare di tutta evidenza che economia e difesa sono due macro temi che in Europa risultano altamente interconnessi a causa delle pressioni da parte dei super players sul lato orientale dell’Ue. Non sfuggirà, che dall’invasione russa dell’Ucraina in poi e, ancor prima, con il tentativo di penetrazione nei Balcani ad opera della Via della Seta, si è creata l’esigenza per l’Ue di dotarsi di strumenti innovativi che al tempo stesso sappiano rispondere alle nuove minacce e offrano agli Stati membri una prospettiva ed una visione
Fronte sud e golfo, ecco le chances dell'Italia al vertice Nato. La versione di Pelanda
Conversazione con l’economista: “L’attenzione verso il fronte Sud non si deve limitare alle nazioni costiere del Mediterraneo, ma dovrebbe proiettare la Nato verso la connessione tra Mediterraneo e India attraverso la penisola arabica. Ciò comporterebbe anche una serie di relazioni che non significa partecipazione alla Nato, ma costrutto di relazioni fondamentalmente sul piano della sicurezza”
Due tavoli, un solo leader. La partita di Erdogan con Ue e Cina
Da Byd un miliardo di investimenti nel Bosforo, che darà lavoro diretto a circa 5.000 persone e la produzione inizierà nel 2026. Una notizia che giunge pochi giorni dopo la decisione di Bruxelles di imporre tariffe provvisorie aggiuntive fino al 38% sui veicoli elettrici cinesi, a seguito di un’indagine secondo cui i sussidi statali stavano ingiustamente indebolendo i rivali europei. La Turchia rafforza così il proprio status di porta d’accesso per gli investitori nel Mediterraneo, ma continua a giocare su due tavoli
La destra per vincere non deve essere il partito della rabbia. Le elezioni in Francia lette da Pombeni
Non si può vincere con una destra di carattere estremista perché non è sufficiente accreditarsi come alternativa quando i cittadini sono delusi: questa è stata una grossa debolezza del Rassemblemant national e poi al secondo turno il duello nel duello ha premiato le caratteristiche personali”. Conversazione con Paolo Pombeni, professore emerito all’università di Bologna e direttore della storica rivista il Mulino per il triennio 2024-2026
Tra Starmer e Schlein non c'è nessuna affinità. Galli spiega perché
“Qualcuno vorrebbe dire che, visto che in Inghilterra vince la sinistra, quindi anche in Italia vincerà la sinistra. Si tratta di una tentazione molto forte che nasconde il fatto che la lunga strada per mettere in piedi una reale alternativa alla destra non è ancora stata imboccata”. Conversazione con il politologo Carlo Galli