Cosa rischiano i presidi occidentali nel Mediterraneo orientale, come Cipro, nella visione di Hezbollah e Hamas? Davvero come ritorsione ci potrebbero essere tentativi di attacchi alle basi inglesi sull’isola? La sua posizione strategica nel complesso quadro energetico-mediterraneo risulta fattore determinante
Francesco De Palo
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Spagna via dal Libano? Un pessimo segnale, ma l'Italia c'è. Parla Craxi
Intervista alla presidente della Commissione Esteri/Difesa del Senato: “L’Iran è la principale fonte di destabilizzazione dell’area. Nei funerali di Haniyeh a Teheran abbiamo ascoltato minacce terrificanti, verso Israele ma anche verso l’Occidente tutto, su cui certi pacifisti nostrani da salotto e da corteo, una certa sinistra, dovrebbe riflettere attentamente”
Libano, non solo Unifil. La chiave è la diplomazia contro gli errori del passato. Parla il generale Torres
“L’Italia manterrà fede all’impegno preso con l’Onu, ma nel passato l’occidente ha peccato di miopia geopolitica. La dinamicità della Turchia in tutto il Medio Oriente, in tutto il Nord Africa e tutto il Corno d’Africa è molto spesso sottovalutata. Nel contesto diplomatico attuale manca un Kissinger”. Conversazione con il pluriesperto di scenari altamente complessi come quello jugoslavo, libanese e mediorientale che prova a spiegare la contromossa europea nel conflitto a Gaza
Gaza, Libano, riforme. Il dopo Cina per Giorgia Meloni
Si è chiusa con la tappa francese a Casa Italia la trasferta della presidente del consiglio in Cina, prima di rituffarsi nei dossier interni (ddl sicurezza, riforme) e internazionali (Gaza su tutti). Ecco il punto dei lavori
Quota Attanasio e obiettivi geopolitici, il Piano Mattei si rafforza. Ecco come
La presidente del Consiglio conferma che non si tratta di progetti “calati dall’alto, ma di un percorso che facciamo insieme ai leader, ai governi e ai popoli africani, mobilitando anche il settore privato”. La traccia indicata dal titolare della Farnesina, che ha in programma nei prossimi tre mesi altri viaggi in Senegal, Marocco e Mauritania, è che “il Mediterraneo non sia più cimitero di migranti ma grande mare di commercio, passaggio in cui l’Italia può essere protagonista”
Pmi e cooperazione. Il riequilibrio tra Italia e Cina secondo Meloni
In una Cina che vede scendere i dati dell’attività manifatturiera per il terzo mese consecutivo, la cooperazione economica, commerciale, culturale e scientifica va incastonata in quadro di riequilibrio di rapporti, anche per non smarrire il vantaggio rappresentato dal sostegno a quelle aziende italiane che da tempo hanno deciso di investire in Cina. Particolarmente a Shanghai, dove secondo la premier “hanno contribuito allo sviluppo di questa straordinaria realtà”
La guerra di Gaza apre la strada a Pechino per il gas di Cipro. Ecco perché
Il fronte bellico ha superato, per priorità, il tema energetico legato al gasdotto EastMed. Per cui andrebbe aperta una riflessione a più cervelli (quindi con i nuovi vertici europei) sul modus con cui andrebbero coinvolti altri partner esterni, come ad esempio Cosco, che sì gestisce il porto greco del Pireo, ma che ha interessi geopolitici conflittuali se non concorrenti con i Paesi europei partecipanti
Roma riapre l'ambasciata in Siria. La decisione italiana spiegata da Menia
Il vicepresidente della commissione Esteri/Difesa del Senato: “L’obiettivo è quello di allargare le maglie della cooperazione e della rappresentatività in un’area particolarmente sensibile per le dinamiche euromediterranee”
Come sarà l’architettura finanziaria per supportare l’attuazione del Piano Mattei
Non risorse già stanziate, ma una vera e propria architrave finanziaria. Tecnicamente il GRAf si somma al Plafond Africa, previsto dal D.L. 89/2024 del 29 giugno scorso, che consente a Cassa depositi e prestiti di elargire finanziamenti, per un massimo di 500 milioni di euro, a valere sulle risorse proprie, a sostegno di imprese che operano in Africa per supportare i progetti promossi nell’ambito del Piano Mattei
Sostegno a Gaza, anche militare. Cosa significano le parole di Erdogan
Il presidente turco ha parlato di un possibile sostegno militare ai palestinesi, e sebbene resti per ora una provocazione – come altre già fatte in passato – cosa succederebbe se dovesse accadere? La Turchia, infatti, è membro della Nato…