Le parole dell’ad di Eni (“L’Europa non è un Paese, non è neanche una Federazione. Non ci possiamo confrontare con Paesi come la Russia, la Cina e gli Usa. L’Europa assomiglia molto più all’Africa che agli altri tre”) rimarcano una volta di più l’errore macroniano di considerare l’Ue come Terzo polo. Il gas, le esigenze del vecchio continente e quella previsione di Andreatta
Francesco De Palo
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Un delirio il referendum contro l'invio di armi in Ucraina. La versione di Parsi
“Pensare che si possa vietare il sostegno ad un Paese invaso con un quesito referendario è una forma di deresponsabilizzazione dei decisori. I promotori? Sono gli stessi che si lamentavano della dittatura da Covid. Così formulato, la Corte avrà facilità nel respingerlo”. L’analisi di Vittorio Emanuele Parsi, docente all’Università del Sacro Cuore
Il fronte russo-turco-cinese e la tensione nei Balcani. Come uscirne?
Secondo l’ultimo paper di Carnegie, la Russia manipola i Balcani per distogliere le risorse e l’attenzione dell’Occidente dallo spazio post-sovietico. Loperfido (FdI): “I Paesi membri rappresentano buone prassi da poter mostrare a tutti i candidati all’ingresso in Ue, anche per evitare che possano essere attratti da sirene della nuova cortina che separa la democrazia, l’Occidente e gli altri Stati, ovvero il fronte russo-turco-cinese”
Macron e Cina? Un errore di valutazione, ora ceda all'Ue il suo seggio Onu. Parla Craxi
Intervista a Stefania Craxi, presidente della Commissione Esteri-Difesa del Senato: “Potrebbe mai convenire a Parigi essere considerato il ventre molle dell’Occidente? Usa e Ue sono le due gambe del mondo libero. Taiwan? Noi siamo dalla parte dei diritti umani e dell’autodeterminazione dei popoli. È fuori strada chi in Europa e in Italia pensa che, come se nulla fosse, si possano continuare a stringere accordi con la Cina. Un mondo è finito”
La Francia è isolata. Le conseguenze (anche per l'Italia) secondo Pelanda
“Con la mossa pro-Cina ha perso la posizione di proconsole europea nel Mediterraneo. Non è stata comunque una sorpresa, gli indizi c’erano già nel rapporto tra von der Leyen e Borrell. È un brutto evento, ma assorbibile. È un motivo in più per non fidarsi di Parigi, che così si allontana dalla tecnologia di superiorità”. Conversazione con il professore di economia e geopolitica
Tensioni, instabilità e antisemitismo. Che succede nel Mediterraneo secondo Donzelli
“Non nascondiamocelo: in Israele è messo in discussione il diritto a esistere e a difendersi, non è accettabile dal punto di vista morale e geopolitico. Il Piano Mattei? Strategico, nella consapevolezza che è necessaria una cooperazione non predatoria. L’Italia? Collegamento naturale fra le varie culture, esigenze e le differenti sensibilità”. Conversazione con il vicepresidente del Copasir
Il significato di Lavrov in Turchia, con vista su Ucraina e Siria. La versione di Cangelosi
“La visita ad Ankara? Va letta anche in parallelo a quanto accade in Cina, con Macron e Von der Leyen: da entrambe le parti, quella russa e quella europea, vedo la volontà di cercare una via di uscita”. Intervista all’ambasciatore, già rappresentante permanente per l’Italia a Bruxelles
Cyber resilience e cyber solidarity. Lo scudo informatico Ue
Il commissario europeo per il Mercato interno Thierry Breton annuncia un investimento di più di un miliardo di euro per rendere operativi il Cyber Resilience Act (ancora da approvare) e il recepimento della direttiva Nis2, in vigore dall’inizio di quest’anno. Per far sì che in Europa non ci si accorga degli attacchi in 190 giorni (la media di oggi) ma in poche ore
Popolari e conservatori, quale destino dopo von der Leyen? Risponde Mauro
“I socialisti? Negli ultimi anni è venuta meno la cultura di governo. Giorgia Meloni a capo dei conservatori europei? È stata una intuizione politica formidabile. L’Europa? Sta andando a destra, ma per i popolari non sarà facile liberarsi del Pse”. Conversazione con Mario Mauro, già ministro della Difesa ed ex vicepresidente popolare del Parlamento Europeo
Così si allarga la famiglia dei conservatori europei di Meloni
L’adesione finlandese all’Ecr se da un lato conferma la spinta meloniana in seno alla nuova Ue, anche grazie al lavorìo di Raffaele Fitto, dall’altro è anticamera (assieme al voto in Finlandia, Bulgaria e in attesa di quello in Francia, Grecia e Spagna) di scenari del tutto diversi rispetto al passato: sta prendendo forma un’alleanza politica per una Commissione politica