Ricostruzione post sisma, gas nel Mar Nero, Russia, Cina, Iran: c’è tutto questo nelle prossime urne turche, dove Erdogan arriva con la primizia da 20 anni a questa parte rappresentata dalla non certezza di vittoria. L’inflazione resta l’avversario numero uno. Le contromosse di Usa e Ue, accanto agli equilibri tra Mediterraneo e Medio Oriente (ovvero Siria e Cipro)
Francesco De Palo
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Meloni in Etiopia per rafforzare il Piano Mattei (e non solo)
In vista della visita del presidente del Consiglio prevista per oggi e sabato, con il viceministro Cirielli, è utile ricordare non solo i fronti aperti in cui si sono inseriti negli anni i player esterni, ma anche le recenti mosse occidentali: un mese fa, in occasione della sua visita in Etiopia e Niger, Blinken ha rimarcato il ruolo di Washington, per riaprire le relazioni con Addis Abeba. Il tutto mentre la Cina spinge da tempo a quelle latitudini
Energia e prospettive. Altri due motivi contro l'inversione a U di Macron
Le parole dell’ad di Eni (“L’Europa non è un Paese, non è neanche una Federazione. Non ci possiamo confrontare con Paesi come la Russia, la Cina e gli Usa. L’Europa assomiglia molto più all’Africa che agli altri tre”) rimarcano una volta di più l’errore macroniano di considerare l’Ue come Terzo polo. Il gas, le esigenze del vecchio continente e quella previsione di Andreatta
Un delirio il referendum contro l'invio di armi in Ucraina. La versione di Parsi
“Pensare che si possa vietare il sostegno ad un Paese invaso con un quesito referendario è una forma di deresponsabilizzazione dei decisori. I promotori? Sono gli stessi che si lamentavano della dittatura da Covid. Così formulato, la Corte avrà facilità nel respingerlo”. L’analisi di Vittorio Emanuele Parsi, docente all’Università del Sacro Cuore
Il fronte russo-turco-cinese e la tensione nei Balcani. Come uscirne?
Secondo l’ultimo paper di Carnegie, la Russia manipola i Balcani per distogliere le risorse e l’attenzione dell’Occidente dallo spazio post-sovietico. Loperfido (FdI): “I Paesi membri rappresentano buone prassi da poter mostrare a tutti i candidati all’ingresso in Ue, anche per evitare che possano essere attratti da sirene della nuova cortina che separa la democrazia, l’Occidente e gli altri Stati, ovvero il fronte russo-turco-cinese”
Macron e Cina? Un errore di valutazione, ora ceda all'Ue il suo seggio Onu. Parla Craxi
Intervista a Stefania Craxi, presidente della Commissione Esteri-Difesa del Senato: “Potrebbe mai convenire a Parigi essere considerato il ventre molle dell’Occidente? Usa e Ue sono le due gambe del mondo libero. Taiwan? Noi siamo dalla parte dei diritti umani e dell’autodeterminazione dei popoli. È fuori strada chi in Europa e in Italia pensa che, come se nulla fosse, si possano continuare a stringere accordi con la Cina. Un mondo è finito”
La Francia è isolata. Le conseguenze (anche per l'Italia) secondo Pelanda
“Con la mossa pro-Cina ha perso la posizione di proconsole europea nel Mediterraneo. Non è stata comunque una sorpresa, gli indizi c’erano già nel rapporto tra von der Leyen e Borrell. È un brutto evento, ma assorbibile. È un motivo in più per non fidarsi di Parigi, che così si allontana dalla tecnologia di superiorità”. Conversazione con il professore di economia e geopolitica
Tensioni, instabilità e antisemitismo. Che succede nel Mediterraneo secondo Donzelli
“Non nascondiamocelo: in Israele è messo in discussione il diritto a esistere e a difendersi, non è accettabile dal punto di vista morale e geopolitico. Il Piano Mattei? Strategico, nella consapevolezza che è necessaria una cooperazione non predatoria. L’Italia? Collegamento naturale fra le varie culture, esigenze e le differenti sensibilità”. Conversazione con il vicepresidente del Copasir
Il significato di Lavrov in Turchia, con vista su Ucraina e Siria. La versione di Cangelosi
“La visita ad Ankara? Va letta anche in parallelo a quanto accade in Cina, con Macron e Von der Leyen: da entrambe le parti, quella russa e quella europea, vedo la volontà di cercare una via di uscita”. Intervista all’ambasciatore, già rappresentante permanente per l’Italia a Bruxelles
Cyber resilience e cyber solidarity. Lo scudo informatico Ue
Il commissario europeo per il Mercato interno Thierry Breton annuncia un investimento di più di un miliardo di euro per rendere operativi il Cyber Resilience Act (ancora da approvare) e il recepimento della direttiva Nis2, in vigore dall’inizio di quest’anno. Per far sì che in Europa non ci si accorga degli attacchi in 190 giorni (la media di oggi) ma in poche ore