Skip to main content

Che fine ha fatto Qin Gang? Rumors (e conseguenze) sull'eclissi del ministro degli Esteri cinese

Il ministro è sparito dalla scena pubblica nelle scorse tre settimane, tanto da dover essere sostituito dal suo predecessore Wang Yi al summit dell’Asean. Media taiwanesi parlano di una relazione extraconiugale con una famosa giornalista cinese. Il sinologo Francesco Sisci spiega perché in questo momento di confronto con gli Stati Uniti la sua assenza potrebbe essere un grosso problema per Pechino

La questione giustizia e la stabilità del governo. Scrive Sisci

Il governo del premier Giorgia Meloni ha la grande fortuna di avere un’opposizione molto debole che gira a vuoto e non riesce a mordere in alcuno dei temi davvero scottanti. Ciò nonostante il fatto che vicende giudiziarie di per sé minori ingolfino l’azione di governo, si trascinino e non riescano a essere risolte in maniera pulita, indica una debolezza di fondo. Il commento di Francesco Sisci

Forza Italia una e trina? Il partito va raddrizzato, e in fretta. Scrive Sisci

Non c’è solo il triangolo dei saggi (Letta, Confalonieri e Galliani) che si affianca al reggente Tajani. C’è la questione della collocazione in Europa: sarà Fratelli d’Italia ad avvicinarsi ai popolari o sarà Forza Italia a spostarsi verso destra? E poi c’è il piccolo dettaglio dell’urgenza dei conti in un Paese con 3mila miliardi di debito pubblico. Scenari (geo)politici ed economici per l’Italia senza Berlusconi

Con la morte di Berlusconi nulla sarà più uguale. L'analisi di Sisci

La morte di Berlusconi e gli scontri che potrebbero accendersi nei prossimi giorni o settimane sarebbero una miccia pericolosissima per il governo. Già adesso Meloni dovrebbe cominciare a ricucire tutte le sfilacciature estere e imprimere un senso forte all’economia. Dovrebbe farsi aiutare da chiunque e darsi una nuova prospettiva in Europa al di là delle questioni ucraine. Ciò significherebbe anche riorientarsi in Italia. L’analisi di Francesco Sisci

Le conseguenze di un Pd senza capa né coda

Schlein in visita nelle zone alluvionate pareva una turista per caso. Ce la farà a tornare sul pianeta Terra dalla stella in fondo a destra? Se non ce la farà, Meloni veleggerà per molto tempo, perché sarà senza opposizione. L’autorità accumulata da Meloni a quel punto non sarà frutto del suo autoritarismo, ma della mancanza di resistenza. Il commento di Francesco Sisci

Quello sforzo di fantasia che Kissinger può ispirare oggi. Scrive Sisci

A cento anni, lucidissimo, Kissinger potrebbe dirci in maniera spietata dal suo punto di vista, come siamo arrivati a questa seconda guerra fredda. Potrebbe essere un documento prezioso per aiutare a capire cosa aspettarsi nel prossimo futuro. Il contributo di Francesco Sisci

Pechino sfila l'Asia centrale (e Vladivostok) a Putin. Ecco le conseguenze

Il vertice di Xi’an con le cinque repubbliche dell’Asia centrale in cui Xi Jinping ha promesso protezione contro le “interferenze esterne”, l’apertura del porto di Vladivostock alla Cina per contrastare l’isolamento dalla guerra. Due segnali che Mosca sta perdendo il controllo sia a Est che a Ovest. Ma ora si apre un bivio storico per Pechino. L’analisi di Francesco Sisci per SettimanaNews

La difficile Costituzione per la Terza Repubblica. I dubbi di Sisci

Motivi interni e un nuovo quadro internazionale ancora volatile spingono verso una riforma costituzionale ma ci vuole una classe dirigente all’altezza della sfida. Il commento di Francesco Sisci

Quanto pesa l'idea di un presidenzialismo in Italia. La risposta di Sisci

Il gabinetto di Giorgia Meloni propone l’elezione diretta del presidente o del premier e il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, fa eco dicendo di essere stato sempre a favore del “sindaco d’Italia”. Si sente però un alleggerimento del peso dei voti e soprattutto c’è un problema sostanziale storico di ricalibratura della Costituzione. L’analisi di Francesco Sisci

La frustrazione franco-italiana e la scoperta dell'acqua calda

Un piano migrazioni deve coinvolgere tutta l’Europa, l’America e la Turchia che il 14 va a un voto che potrebbe riservare qualche sorpresa. Il rischio più grande è la perdita della calma, e il contrasto tra le esigenze di breve termine dei vari paesi europei. Tali esigenze sono legittime, come è anche legittimo che la questione migratoria sia al centro del dibattito elettorale. Proprio per questo occorre trovare un registro di saggezza e lungimiranza

×

Iscriviti alla newsletter