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Tra proxy e cyber, come reagirà l’Iran. Parla Trenta (Swansea)

Le ipotesi sul tavolo di Teheran secondo Luca Trenta, professore all’Università di Swansea: proxy (Houthi in primis), attacchi cyber, ritorsioni al personale Usa in Medio Oriente, chiusura dello Stretto di Hormuz

Contro Pechino, Taipei pesca tra i nazionalisti pro Trump

Questa settimana la vicepresidente taiwanese Hsiao Bi‑khim è intervenuta sul “Shawn Ryan Show” per promuovere difesa asimmetrica, resilienza civile e lotta alla disinformazione, puntando a un’audience conservatrice pro Trump. L’obiettivo è trasformare l’anticomunismo in sostegno politico e militare a Taipei

La rivoluzione segreta di Barnea. Così è cambiato il Mossad

Negli ultimi quattro anni, la rivoluzione biometrica voluta da Barnea ha permesso di raccogliere informazioni in tempo reale e costruire dossier dettagliati sui principali obiettivi iraniani. Questa capacità è servita non solo a monitorare funzionari e scienziati nucleo‑militari, ma anche a seguire militanti filo‑Teheran senza lasciare tracce

Cyber-minacce russe. Anche l’autenticazione a due fattori ora è a rischio

Un nuovo metodo di phishing, sofisticato e credibile, ha permesso a un gruppo hacker legato alla Russia di aggirare l’autenticazione a due fattori e accedere alle email di Keir Giles, esperto del think tank Chatham House. La tecnica, mai documentata prima, si è basata su password specifiche per app e uno scambio email insolitamente credibile

Amici, ma non troppo. Hacker cinesi nel cuore del sistema militare russo

Nonostante la retorica dell’amicizia strategica, gruppi di hacker legati a Pechino hanno violato ripetutamente sistemi russi per carpire informazioni militari sensibili, approfittando dell’invasione dell’Ucraina per colmare il gap di esperienza bellica. Un documento dell’Fsb parla apertamente della Cina come di un “nemico”

Messaggio in farsi. Israele invita gli iraniani a contattare il Mossad

Le Forze di difesa israeliane, ispirandosi alle ultime iniziative di reclutamento dell’intelligence americana, hanno diffuso un insolito appello in lingua farsi: “Cara popolazione iraniana, se avete paura, contattate il Mossad”. L’iniziativa mira a innescare una guerra psicologica e sfruttare la crisi mediorientale per operazioni di intelligence. Teheran, dal canto suo, ha risposto con arresti e limitazioni di internet, accusando presunti agenti esterni di seminare il panico

Cuori in ostaggio. La Cina potrebbe sabotare i dispositivi medici Usa

Un’analisi della Foundation for Defense of Democracies denuncia l’infiltrazione di backdoor nei monitor paziente cinesi utilizzati negli ospedali americani, capaci di esfiltrare dati sensibili e di falsificare parametri vitali, con potenziali conseguenze fatali. Gli autori propongono l’immediata rimozione di ogni tecnologia prodotta in Cina dalle infrastrutture critiche e azioni di ritorsione a livello governativo per difendere la sicurezza nazionale

A Taipei il governo cerca l'opposizione contro le minacce ibride

Il presidente taiwanese Lai Ching‑te ha convocato un briefing sulla sicurezza nazionale a porte chiuse, invitando per la prima volta i vertici di Difesa, Esteri e intelligence a relazionare i leader dell’opposizione. In agenda quattro rapporti su espansione militare cinese, strategie diplomatiche, relazioni sullo Stretto e minacce di guerra ibrida. Ma Tpp e Kmt si tirano indietro, per ora

Disgelo di Pechino verso Londra. Via le sanzioni ai parlamentari?

Il governo cinese sta valutando di revocare le restrizioni imposte nel 2021 a nove cittadini britannici, tra cui cinque ex deputati conservatori e due pari, responsabili di aver denunciato le violazioni dei diritti umani nello Xinjiang. La decisione arriva in un contesto di intensi scambi diplomatici e commerciali. Sullo sfondo resta aperta la partita della sede diplomatica a Tower Hill

Dentro il territorio nemico. Il piano del Mossad che ha colpito il cuore militare dell’Iran

Venerdì ha preso il via l’operazione Rising Lion, una massiccia offensiva congiunta di Mossad e forze armate contro obiettivi militari e nucleari iraniani. Il successo dell’attacco, definito il più grave subito dall’Iran dal conflitto con l’Iraq, deve molto a una rete di basi clandestine insediate da anni all’interno del Paese

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