Gianfranco Polillo ricostruisce le tappe del Mes fino ad oggi. Date significative che ne segnarono il destino. Perché rappresentarono la coda del fallimento della Lehman Brothers con le sue drammatiche conseguenze sulla vita dei principali Paesi del globo: dalla Russia di Putin, alle cosiddette “primavere arabe”. E poi l’Europa…
Gianfranco Polillo
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Il pasticciaccio del Mes e le responsabilità di Giuseppe Conte. La versione di Polillo
La storia è molto meno lineare di come l’ex ministro degli Esteri l’ha raccontata. E allora è bene iniziare dalle premesse, che risalgono al 30 novembre 2020… La ricostruzione di Gianfranco Polillo
Caro presidente Monti, benvenuto nel club. Firmato Polillo
Anche Mario Monti ha cambiato idea sulle regole di finanza pubblica europea. In un editoriale su Il Corriere della sera l’ex premier riflette sul confronto tra il vecchio Patto di stabilità, sottoscritto nel 1997, e quello che si intravede ancora in controluce, dando indicazioni su come affrontare le difficili prospettive future
Quel Patto (di stabilità) s’ha da sottoscrivere, ma solo se... Le condizioni di Polillo
Il ministro Giorgetti in audizione alle commissioni parlamentari ha fatto balenare l’idea di un possibile voto contrario dell’Italia alle proposte di riforma del Patto di stabilità. Eventualità spiacevole, ma comprensibile. Gianfranco Polillo spiega perché
Tutte le ragioni più profonde della sconfitta sull’Expo 2030. La versione di Polillo
Avere consapevolezza del proprio passato, delle luci e delle ombre che lo hanno caratterizzato, è il primo passo da compiere nel tentativo di recuperare una credibilità perduta nei confronti del Sud globale. Condizione necessaria ma non sufficiente. Poi ci vuole l’Europa. Difficile non concordare con l’ultimo monito di Mario Draghi quando dice che per l’Europa questo “è un momento critico e speriamo che ci tengano insieme quei valori fondanti che ci hanno messo insieme”
Le insostenibili contraddizioni di Geert Wilders raccontate da Polillo
Senza l’Europa il Paese dei tulipani sarebbe una piccola cosa. Non certo quel treno che cammina ad una sorprendente velocità, grazie proprio al rapporto intessuto, in tutti questi anni, con il mercato unico. L’Olanda, in altre parole, rappresenta la Manhattan dell’Eurozona, non certo la terra di Victor Orban. L’improvviso successo di Wilders va interpretato: la rivolta contro le élite al potere
Perché sono sconfortanti le pagelle della Commissione europea. L'analisi di Polillo
Il limitato numero di “promossi”, la loro relativa marginalità politica, con la sola eccezione della Spagna, dimostra quanto sia necessario un ripensamento profondo. Che le attuali élite non sono state nemmeno in grado di avviare. È il sintomo preoccupante di un tempo che sembra ormai scaduto. L’anticipazione inevitabile di quanto potrà avvenire tra qualche mese, quando si tratterà di tornare alle urne, per disegnare – questa almeno è la speranza – il nuovo volto dell’Europa
Il giudizio di Moody’s castiga gufi e apocalittici, ma... Il commento di Polillo
Il verdetto è più che positivo, ma per il resto c’è poco da ridere. Quando le risorse sono poche a causa delle follie di un recente passato resta ben poco da fare. C’è solo da sperare nel Pnrr: in quelle risorse che la Commissione europea ha messo a disposizione dell’Italia. E che l’Italia dovrebbe dimostrare di saper spendere. Il commento di Gianfranco Polillo
Niente di nuovo sul fronte del debito, la vera partita è un'altra. L'analisi di Polillo
Fitch ha apprezzato la prudenza dell’Italia e lo stesso aveva fatto un paio di settimane fa Standard & Poor’s. E a seguire l’agenzia tedesca Scope Rating che aveva eccepito, in modo diverso, sulla natura del debito pubblico italiano. Dunque, più che preoccuparsi di un improbabile default era all’ammontare della spesa per interessi che bisognava guardare. Il commento di Gianfranco Polillo
Ue, come cambiare per essere competitivi. La ricetta di Polillo
Individuare la strategia migliore per restringere il gap competitivo dell’Europa nei confronti dei principali player del mondo, Stati Uniti da un lato, Cina dall’altro, non sarà un passeggiata. E non perché l’ex Bce non abbia sull’argomento idee chiare. Ma perché ciò che sarebbe necessario fare si scontra contro bardature burocratiche ossificate e con il peso di interessi consolidati, che non sarà facile superare