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Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

Casa, fisco e nuova Europa (nel segno di Draghi). La prima di Meloni premier a Rimini

La premier al suo esordio al Meeting da quando guida il governo. Draghi ha ragione, basta dormire in piedi, l’Europa corre veloce verso l’irrilevanza. Ora fare meno ma fare meglio e porre fine alla dipendenza industriale con gli Stati Uniti. Ceto medio al centro dell’agenda, la vera arma contro la crisi demografica è la casa. E la pace in Ucraina è ancora possibile

Niente petrolio per Mosca. India e Ucraina lasciano a secco Putin

L’India è insieme alla Cina uno dei maggiori importatori di greggio russo. Con ogni probabilità ridurrà la domanda giornaliera di oro nero, provocando un piccolo buco nelle entrate del Cremlino. Ma anche a Ovest si mette male, con le raffinerie sotto il tiro dell’Ucraina che lasciano l’ex Urss senza carburante. E così Mosca finisce in una morsa micidiale

Sulle Terre rare Trump avvisa Pechino. Guai a toccare le aziende Usa

Il Dragone, padrone del grosso delle terre rare sparse per il globo, deve continuare a garantire le sue forniture alle aziende statunitensi, nell’attesa che Washington si sganci dagli approvvigionamenti del Dragone. Altrimenti ci sarà una nuova raffica di dazi

Senza nucleare non c'é né futuro, né sicurezza. La sfida energetica del governo

Dal Meeting di Comunione e Liberazione in Romagna il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin invita ancora una volta a fare i conti con la realtà. La domanda di elettricità aumenterà in modo esponenziale e tutte le pale eoliche e i pannelli fotovoltaici del mondo, unitamente al gas, non basteranno. Per questo sull’atomo occorre procedere spediti

Arrendersi (alla Cina) mai. Sulle batterie l'Europa ha ancora le sue carte da giocare

Poche settimane fa la cessione dell’ex speranza continentale di ridurre le importazioni di batterie dal Dragone, aveva fatto pensare a una resa industriale imminente. Invece no, dalla Norvegia arriva una possibile alternativa. E così l’Ue può ancora fermare Pechino

L'Europa dorme sulla Cina. Il caso MediaWorld e le amnesie della Germania

Nessuno a Berlino come a Bruxelles, per ora, ha battuto ciglio sul blitz cinese su MediaWorld, che colpisce al cuore la grande distribuzione tecnologica europea. In compenso si alzano le barricate su Commerzbank e si mettono sotto tiro le big tech americane. L’economista Torlizzi: l’Ue si svegli sulla Cina e tiri fuori dal cassetto il golden power

La Cina non dominerà per sempre le terre rare. La svolta Usa secondo il Soufan Center

Ad oggi il mercato dei minerali critici è quasi del tutto in mano al Dragone. Ma Washington ha innescato il cambiamento, puntando a un riequilibrio delle forniture globali. Ci vorrà tempo, ma è uno sforzo che vale la pena compire. Il ruolo delle alleanze

Vendetta cinese sulle banche europee. Ma è solo un buffetto

A poche ore dal delicatissimo vertice in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin, Pechino chiude i rapporti con due istituti dell’Unione, rea di aver colpito per la prima volta, due banche del Dragone accusate di finanziare Mosca. Un gesto di stizza, però, più simbolico che altro

Cina Viva. Quando e come il governo Renzi aprì le porte italiane al Dragone

L’arrivo in forze degli investitori cinesi nel capitale delle aziende e delle infrastrutture strategiche italiane coincise con i mille giorni a Palazzo Chigi del fondatore di Italia Viva, dalle reti alle telecomunicazioni. Il golden power c’era ma non fu usato. E ora Meloni è chiamata a una delicata e difficile opera di bonifica 

Ecco come Byd batte sul tempo i costruttori di auto

Nonostante gli attacchi delle milizie Houthi, numerosi convogli carichi di auto cinesi continuano a transitare per il Mar Rosso. Guadagnando tempo, soldi e risparmiando carburante

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