Dall’Eurogruppo di giugno ancora nessuna svolta, ma due segnali importanti sì. Primo, la Germania non ha tanta voglia di fare le barricate sul Meccanismo di stabilità, ai tedeschi interessa più il debito pubblico. Secondo, anche l’Europa è pronta a negoziare purché l’Italia dica sì
Gianluca Zapponini
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Fed e Bce dividono le loro strade. Ma è solo un arrivederci
Nella notte italiana la Banca centrale americana ha fermato il costo del denaro al 5,2%. Mentre Francoforte ha dato ancora gas ai tassi, aggiornando il contatore al 4%. Ma per Washington si tratta solo di una pausa di riflessione, la corsa al rialzo non è ancora finita
Le mani russe sulle imprese d'Occidente. Putin e la nazionalizzazione forzata
Fino a oggi la possibilità di un esproprio di Stato delle imprese straniere e sgradite al Cremlino, ancora operative nella Federazione, era rimasta solo sulla carta. Ma ora sembra esserci una svolta. E anche la Bce se ne è accorta
La Cina si ingolfa, tra disoccupazione giovanile e crescita che rallenta
A maggio un giovane su cinque era disoccupato e un tasso del 20,8% per il Dragone è un nuovo record negativo. Mentre la produzione industriale perde colpi e disattende le stime degli stessi analisti. Già non proprio rosee. E la Pboc taglia i tassi per la prima volta in dieci mesi
Il futuro di Mediaset è tutto da scrivere. Con tre scenari
Dato l’ultimo saluto al fondatore del gruppo televisivo, per l’azienda e i suoi azionisti è tempo di guardare avanti. Un passo indietro della famiglia Berlusconi al momento non sembra imminente, ma nel medio termine le cose potrebbero cambiare. I segnali della Borsa e i possibili pretendenti in campo. Ma occhio al ruolo che ha il governo
Janet Yellen e il suo ruolo di colomba tra Usa e Cina
Il segretario al Tesoro americano, nel suo incontro annuale con la Commissione finanze del Congresso, chiarisce l’importanza del Dragone per l’economia Usa, che non può permettersi uno stop agli scambi commerciali con Pechino. Certo, le “documentate violazioni dei diritti umani e le discutibili politiche commerciali devono essere affrontate”. Sul tetto al debito la politica è stata responsabile ma non si può arrivare sempre a un passo dal default
Jp Morgan e Citi non bastano. La Cina snobba (ancora) la finanza occidentale
Nonostante i tentativi delle grandi banche americane di gettare nuovi ponti con il Dragone, nei primi sei mesi dell’anno la quota di Ipo cinesi sostenute e curate dagli istituti stranieri è scesa al minimo storico. E così il Dragone rimane prigioniero di se stesso
Attenti alla frenesia da regole. L'allarme di Orcel
Il banchiere e numero uno di Unicredit, dal palco del Congresso della Fabi, mette in guardia dalla sbornia normativa seguita alla crisi di Lehman Brothers del 2008. Ricordando come le regole funzionano meglio se allineate su scala internazionale
Nuovi stimoli per dopare l'economia. Il piano (un po' disperato) di Xi
La crescita non tira e Pechino lo sa fin troppo bene. Per questo è pronta a tagliare ancora i tassi, facilitando l’afflusso di denaro nell’economia reale e a ridurre il costo dei mutui. Nel mirino c’è la rianimazione del mattone
Cinque fratelli per un impero. Il futuro di Mediaset&Co secondo Paolo Bricco
Con la scomparsa del fondatore dell’impero finanziario ed editoriale gli eredi, a cominciare da Marina e Piersilvio, dovranno comportarsi da imprenditori finalmente normali e capaci di confrontarsi con il mercato. Ce la faranno, dalla loro c’è la solidità familiare trasmessa da Silvio. Vivendi? Ad oggi non è un problema. Conversazione con il giornalista e saggista, inviato del Sole 24 Ore, Paolo Bricco