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Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

Export, digitale e green. La riscossa del Mezzogiorno

Quest’anno quasi nove imprese meridionali su dieci prevedono un aumento dei ricavi, contro una quota dell’81% al Nord. Segno di un ottimismo che può essere il sale di una ripresa che fa bene all’Italia. Parola di Mediobanca, Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere

Dopo l'Occidente, la Cina. La grande fuga che riporta Mosca alla Guerra Fredda

Nel giro di due anni, addio dopo addio, la quasi totalità delle banche di Europa e Stati Uniti ha lasciato l’ex Unione Sovietica, cancellando trent’anni di mercato e aperture. Un vuoto che ora potrebbe essere colmato presto dalla Cina

La Bce non illude sui tassi, ma dagli Stati Uniti arriva una buona notizia

Francoforte lascia invariato il costo del denaro e anticipa la fine degli stimoli nati con la pandemia, rinviando quella inversione di tendenza che per l’Italia e il suo debito sarebbe stata un toccasana. Ma la retromarcia annunciata dalla Federal Reserve fa ben sperare

Governo poco lucido e in ritardo. Per questo la Cina è finita in deflazione

Se i prezzi non risalgono e non si mette sotto controllo il debito, Pechino può dire definitivamente addio ai suoi sogni di gloria. E la colpa è solo sua. L’analisi di Morgan Stanley

Attenti a non sottovalutare il gas. La transizione? Non è una moda. Firmato Descalzi

Nelle stesse ore in cui dal summit nel Golfo esce a sorpresa un’intesa per fermare le emissioni fossili entro il 2050, il ceo del Cane a sei zampe detta la linea per i prossimi anni. Il mondo gira ancora con petrolio e carbone, ma la strada è ormai segnata, bisogna sbrigarsi. L’auto elettrica? Scelta sacrosanta ma attenzione a non demonizzare il gas

Reinventare lo Stato. Sacconi e Verbaro raccontano prospettive e futuro della riforma

Nel 1993 prese vita l’immane sforzo di cambiare il volto della Pubblica amministrazione e delle sue articolazioni, per mettere finalmente lo Stato e i suoi dirigenti al servizio del cittadino. Non tutto andò secondo i piani, però. Eppure… Spunti e riflessioni dalla presentazione alla Lumsa del volume di Francesco Verbaro e Maurizio Sacconi, “1993. Il tentativo di reinventare lo Stato. Attualità e prospettive di una riforma”, pubblicato dalle Edizioni Studium

L’Europa di nuovo a pesca di beni russi. La rete attorno a bond e titoli

Tramonta l’ipotesi di tassare gli asset congelati al Cremlino, ora l’obiettivo sono i margini generati dai bond emessi dalla Banca centrale russa. Per monetizzare fino a 15 miliardi da girare all’Ucraina

La strategia italiana sul Patto (e Mes) può funzionare. Lombardi spiega perché

​Sulle nuove regole fiscali invocate dall’Italia non c’è nulla di eversivo, perché Giorgetti ha fatto sua la proposta originaria della Commissione europea. E poi la Germania non sembra così compatta nei negoziati. Meloni non ha mai escluso a priori la ratifica del Mes, ma delle contropartite per Roma sono da mettere nel conto. La Bce? Il board sta lentamente lasciandosi alle spalle le logiche da falco. Intervista con Domenico Lombardi, economista e direttore e direttore del Luiss Policy Observatory

Il futuro è dell'India. New Delhi sorpassa la Cina (e riscrive i Brics?)

Il Paese guidato da Narendra Modi ormai viaggia su ritmi di crescita tra il 6 e il 7%, quasi doppi rispetto a quelli della Cina. E anche per i prossimi due anni non ci sarà gara, specialmente se Pechino non risolverà i suoi atavici problemi

Sui negoziati per il Patto di stabilità piomba la mina Mes

​Nel bel mezzo delle complicate negoziazioni sulla riforma delle regole fiscali arriva lo stop della Lega per una prima discussione in Parlamento sulla ratifica del Meccanismo, che Bruxelles esige dall’Italia. Ora i fronti europei per il governo sono due

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