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Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

Fratelli di Borsa, Tim s'impenna sul piano della rete unica

All’indomani del voto che ha sancito il trionfo della destra e di Fratelli d’Italia il titolo dell’ex Telecom strappa in Borsa, arrivando guadagnare il 6,6%. Ad accendere la miccia la fine dello stallo sulla rete unica e la possibilità che il progetto Minerva per una Tim di Stato (via Opa) prenda corpo. Ma occhio anche alla cessione degli asset brasiliani

 

Nessuno spauracchio Meloni. Il voto visto dai mercati

Il differenziale tra i Btp e i Bund sale a 240 punti base, ma non si impenna. Rendimenti sul decennale al 4,5% mentre Piazza Affari strappa e apre la seduta in rialzo. Commerzbank: da Meloni toni concilianti sull’Europa

Il mattone collassa e Pechino dorme. Le difficoltà del Dragone

Mentre la seconda economia globale continua ad avvitarsi su se stessa, per colpa della bolla immobiliare e del corto circuito bancario, aumenta la delusione degli investitori per ​il mancato intervento del governo. Visto sempre più come latitante

Le imprese, il gas e quel tabù nucleare da sfatare. Parla Benedetta Fiorini

Basta con il mito delle rinnovabili, alle aziende serve elettricità e gas a prezzi sostenibili. Nell’Adriatico c’è tanto metano, oggi paghiamo anni di no e ostruzionismo cieco. Ed è arrivato il momento di un fisco a prova di crisi. Intervista alla deputata della Lega e candidata della coalizione di centrodestra nel collegio di Imola

Occhio a deficit e mercati. Il nuovo governo visto da Oxford Economics

Per gli analisti dell’osservatorio britannico è quasi certa una vittoria della destra. Ma il difficile verrà dopo, applicando alla lettera tutte le promesse elettorali si rischia la collisione con l’Europa e un terremoto sul debito

Fed, yuan e (un po') l'Italia. Cosa preoccupa i mercati secondo Bloomberg

Più che una possibile vittoria della destra in Italia, a tenere in apprensione gli investitori è l’imminente nuova stretta monetaria della banca centrale americana, unitamente alla debolezza della moneta cinese sul dollaro

Niente panico sulle pensioni, ma non toccate il reddito di cittadinanza. Parla Boeri

L’economista della Bocconi ed ex presidente dell’Inps a Formiche.net: la rivalutazione degli assegni è già stata in parte prevista dal decreto Aiuti, il vero problema è proteggere i redditi dei lavoratori. Per questo la misura voluta dai Cinque Stelle non va abolita, semmai ricalibrata. Come reagiranno i mercati al risultato elettorale? Non è questione di destra o sinistra, contano le scelte

Salvate le pensioni dall'inflazione. Gli appunti per il nuovo governo di Cesare Damiano

Intervista all’ex ministro del Lavoro e già presidente dell’omonima commissione parlamentare. Con un costo della vita oltre l’8% la rivalutazione degli assegni può costare fino a dieci miliardi, una spesa dalla quale è impensabile sottrarsi. La legge Fornero è viva e vegeta, ma ora salvare Ape social e Opzione donna per permettere di andare in pensione in anticipo

Mir, no grazie. La Turchia volta le spalle a Putin sui pagamenti

Due delle principali banche turche, su pressione degli Stati Uniti, interrompono gli accordi con il sistema di pagamenti russo pensato da Mosca per aggirare le sanzioni occidentali. Proprio mentre Ankara compra sempre più oro nero dall’ex Urss

L'Ecuador schiva l'iceberg cinese. Rinegoziati (in extremis) i debiti con Pechino

Il governo di Quito è riuscito a trovare l’accordo con le banche del Dragone, che negli anni hanno concesso al Paese sudamericano 18 miliardi di dollari, per la ristrutturazione dei finanziamenti legati alle forniture di petrolio. Il rischio era di finire come alcuni Stati africani, costretti a cedere aziende e infrastrutture chiave per pagare le rate

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