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Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

Pil, ma non solo. Così i mercati hanno sorriso al governo

A quasi otto mesi dalla nascita del governo a trazione Fratelli d’Italia, il differenziale di rendimento tra Btp e Bund è decisamente più basso delle previsioni. Merito di una crescita più tonica e di misure poco azzardate. Ma se ci sono due bucce di banana, sono la Bce e il Patto di stabilità

Crescita e Pnrr. Il capitale che Meloni non deve sprecare. Parla Morando

Intervista all’ex viceministro dell’Economia. L’aumento del debito non mi preoccupa, perché è figlio delle misure di contrasto a pandemia e inflazione. Ma nel lungo termine bisognerà saper sfruttare l’attuale slancio del Pil e soprattutto gli investimenti previsti dal Piano di ripresa e resilienza. Su Mes e Patto di stabilità il governo sta tirando troppo la corda​

Mes, la partita italiana e quei (due) gesti distensivi

Dall’Eurogruppo di giugno ancora nessuna svolta, ma due segnali importanti​ sì. Primo, la Germania non ha tanta voglia di fare le barricate sul Meccanismo di stabilità, ai tedeschi interessa più il debito pubblico. Secondo, anche l’Europa è pronta a negoziare purché l’Italia dica sì

Fed e Bce dividono le loro strade. Ma è solo un arrivederci​

Nella notte italiana la Banca centrale americana ha fermato il costo del denaro al 5,2%. Mentre Francoforte ha dato ancora gas ai tassi, aggiornando il contatore al 4%. Ma per Washington si tratta solo di una pausa di riflessione, la corsa al rialzo non è ancora finita

Le mani russe sulle imprese d'Occidente. Putin e la nazionalizzazione forzata

Fino a oggi la possibilità di un esproprio di Stato delle imprese straniere e sgradite al Cremlino, ancora operative nella Federazione, era rimasta solo sulla carta. Ma ora sembra esserci una svolta. E anche la Bce se ne è accorta​

La Cina si ingolfa, tra disoccupazione giovanile e crescita che rallenta

A maggio un giovane su cinque era disoccupato e un tasso del 20,8% per il Dragone è un nuovo record negativo. Mentre la produzione industriale perde colpi e disattende le stime degli stessi analisti. Già non proprio rosee​. E la Pboc taglia i tassi per la prima volta in dieci mesi

Il futuro di Mediaset è tutto da scrivere. Con tre scenari

Dato l’ultimo saluto al fondatore del gruppo televisivo, per l’azienda e i suoi azionisti è tempo di guardare avanti. Un passo indietro della famiglia Berlusconi al momento non sembra imminente, ma nel medio termine le cose potrebbero cambiare. I segnali della Borsa e i possibili pretendenti in campo. Ma occhio al ruolo che ha il governo​

Janet Yellen e il suo ruolo di colomba tra Usa e Cina

Il segretario al Tesoro americano, nel suo incontro annuale con la Commissione finanze del Congresso, chiarisce l’importanza del Dragone per l’economia Usa, che non può permettersi uno stop agli scambi commerciali con Pechino. Certo, le “documentate violazioni dei diritti umani e le discutibili politiche commerciali devono essere affrontate”. Sul tetto al debito la politica è stata responsabile ma non si può arrivare sempre a un passo dal default​

Jp Morgan e Citi non bastano. La Cina snobba (ancora) la finanza occidentale

Nonostante i tentativi delle grandi banche americane di gettare nuovi ponti con il Dragone, nei primi sei mesi dell’anno la quota di Ipo cinesi sostenute e curate dagli istituti stranieri è scesa al minimo storico. E così il Dragone rimane prigioniero di se stesso

Attenti alla frenesia da regole. L'allarme di Orcel

Il banchiere e numero uno di Unicredit, dal palco del Congresso della Fabi, mette in guardia dalla sbornia normativa seguita alla crisi di Lehman Brothers del 2008. Ricordando come ​le regole funzionano meglio se allineate su scala internazionale

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