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Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

Non così generosa. Il bluff della Cina sul debito africano

Il mese scorso l’annuncio trionfare del colpo di spugna delle banche cinesi su alcuni prestiti concessi alle economie del Continente. Una generosità parziale visto che lo sconto riguardava solo i finanziamenti infruttiferi, privi cioè di interessi. E così il debito tossico è rimasto al suo posto

Draghi saluta Palazzo Chigi con conti in ordine e crescita

Il governo approva la Nota di aggiornamento al Def che porta in dote una crescita nel 2022 rivista al 3,3% e un indebitamento in discesa al 5,1%. Ma il prossimo anno il Pil frenerà per colpa della crisi energetica

Meloni sia prudente sui conti e i mercati le crederanno. Parla Angeloni

Non è vero che la politica monetaria espansiva è defunta, i tassi al netto dell’inflazione sono ancora negativi. Il nuovo governo usi i guanti su deficit e debito e lo spread si raffredderà. Il Pnrr? Piccoli ritocchi si possono fare ma l’impianto rimane valido. Intervista ad Ignazio Angeloni, economista presso la Robert Schuman Center of the European University Institute ed ex membro del Consiglio di Sorveglianza della Bce

 

Sanzioni, Mosca gioca la carta del rublo (digitale)

Le sanzioni occidentali in sei mesi hanno eroso l’11% del Pil russo, devastando l’economia. Per tentare di aggirare i circuiti di pagamento stranieri e creare un blocco monetario antagonista al dollaro, il Cremlino punta a una valuta digitale da mettere a sistema con lo yuan

I tre ministeri che Meloni non può "sbagliare". I consigli di Quadrio Curzio

Intervista all’economista e presidente emerito dell’Accademia dei Lincei. Draghi lascia un Paese che gode di grande credito in Europa, il futuro capo del governo non dilapidi un simile tesoretto. La manovra in collaborazione con l’ex presidente della Bce? Un buon segnale

Se la finanza è pronta a mollare Pechino (nel nome di Taiwan)

Le grandi banche americane e francesi starebbero valutando l’ipotesi di smobilitare dal Dragone qualora esplodesse una crisi militare con l’isola rivendicata e arrivassero le sanzioni. Mentre la Banca mondiale declassa Pechino a zavorra d’Asia

Mps si blocca in Borsa, ma l'aumento non è a rischio (e il voto non c'entra)

Il titolo ancora oggi ha stentato a fare prezzo a Piazza Affari dopo il crollo teorico del 34% lo scorso lunedì, a valle dell’operazione di raggruppamento azionario. Escluso per il momento l’effetto emotivo del voto. Il ceo Lovaglio continua a essere fiducioso sulla ricapitalizzazione, mentre il piano industriale avanza su esuberi e uscite volontarie. Aspettando le fatidiche nozze

Una Finanziaria a quattro mani Meloni-Draghi? Buona idea. Parla Di Taranto

Intervista all’economista e docente Luiss. Inutile che l’Europa cada nell’isteria, l’Italia è una democrazia solida e la sua economia cresce. E comunque il voto di una Nazione sovrana va sempre rispettato. I mercati sono a loro agio e poi la leader di FdI ha detto più volte di non voler ricorrere al deficit di manica larga. Nel mentre può funzionare la collaborazione tra governo uscente e governo entrante nella scrittura della legge di Bilancio

Fratelli di Borsa, Tim s'impenna sul piano della rete unica

All’indomani del voto che ha sancito il trionfo della destra e di Fratelli d’Italia il titolo dell’ex Telecom strappa in Borsa, arrivando guadagnare il 6,6%. Ad accendere la miccia la fine dello stallo sulla rete unica e la possibilità che il progetto Minerva per una Tim di Stato (via Opa) prenda corpo. Ma occhio anche alla cessione degli asset brasiliani

 

Nessuno spauracchio Meloni. Il voto visto dai mercati

Il differenziale tra i Btp e i Bund sale a 240 punti base, ma non si impenna. Rendimenti sul decennale al 4,5% mentre Piazza Affari strappa e apre la seduta in rialzo. Commerzbank: da Meloni toni concilianti sull’Europa

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