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Avatar About Giuliano Cazzola

Giuliano Cazzola, nato a Bologna nel 1941, è stato allievo di Federico Mancini,si è laureato in giurisprudenza all'Alma Mater dove è stato docente di diritto della previdenza sociale. E' considerato uno dei massimi esperti di lavoro e previdenza. E' editorialista del Sole 24 Ore e del QN, partecipa a parecchie trasmissioni radiofoniche e televisive, è autore di importanti saggi e di una ventina di libri sui temi del lavoro e del welfare. Dopo aver trascorso una lunga esperienza sindacale ricoprendo incarichi di rilievo locale e nazionale, dal 1994 al 2007 ha svolto funzioni di prestigio e di responsabilità negli enti previdenziali (è stato presidente dei collegi dei sindaci di Inpdap ed Inps) e nell'ambito dell'Unione europea. E’ commendatore al merito della Repubblica. E’ stato deputato del PdL nella XVI Legislatura e vice presidente della Commissione Lavoro, nonché componente della Commissione di vigilanza sugli enti previdenziali.

Bravo Renzi (un po' cerchiobottista) sulla Grecia

Alla fine, seppure con un bel po’ di comprensibile cerchiobottismo, il solo leader politico che ha assunto una posizione sensata e coraggiosa sul referendum greco è stato proprio Matteo Renzi. Oltre, ovviamente, i partiti minori della coalizione di governo. Chapeau. ++++ Alexis Tsipras va in televisione per dire agli anziani che il suo governo intende riconoscere loro una pensione vera e…

Ilva e Fincantieri. Come prosegue la persecuzione giudiziaria contro l'industria

Un altro caso di attentato allo sviluppo: il sequestro della Fincantieri di Monfalcone. Ben 4.500 lavoratori sono finiti a casa, la produzione è stata interrotta e le consegne saranno rimandate. Dopo il caso Ilva continua la persecuzione giudiziaria delle ultime grandi imprese sopravvissute in Italia. A Monfalcone, però, non vi sono  neppure le situazioni critiche dal punto di vista ambientale…

Che cosa dicono i numeri su occupati e disoccupati

Ancora sulla Grecia. Ha ragione Angela Merkel: prima di adottare altre misure di aiuto è opportuno aspettare l'esito del referendum di domenica. I greci devono essere posti davanti alle loro responsabilità. Del resto dispongono di buoni argomenti per essere artefici del proprio destino. Prima della vittoria di Syriza erano costretti a fare dei sacrifici, quando il Governo doveva sottostare alle…

Perché non sono un fan di Tsipras

Nel caso della Grecia, la Ue ha già accantonato quel moto di orgoglio che l'avevano indotta a rompere il negoziato la scorsa settimana. Ora si sta impegnando indirettamente nella campagna elettorale a favore del sì nel referendum di domenica prossima. Tante sono le pressioni a lasciar perdite e a portarsi appresso una Grecia malata cronica, allo scopo di evitare gli…

Isis, Papa Francesco e Margaret Thatcher

Dedicato, in occasione degli ultimi tragici eventi, a Papa Francesco il quale sostiene che la responsabilità dei conflitti in corso nel mondo è da attribuire ai produttori e ai mercanti di armi. ‘’Il principale rischio per la pace non è costituito dall’esistenza di armi di un particolare tipo. Il rischio sta nella tendenza di alcuni Stati a imporre modifiche dello stato di…

Renzi e il Pd si sentono nel mirino delle procure?

Da quanti mesi sentivamo raccontare che i week end erano decisivi per chiudere – in qualche modo – la questione greca? Poi, come nel gioco dell’oca, il lunedì, si ritornava alla casella di partenza fino al prossimo week end nuovamente cruciale, con le immagini di Alexis Tsipras che camminava di buon passo e di Varoufakis che si aggirava per i…

Stipendi statali, 10 domande sulla decisione della Corte Costituzionale

Aspettiamo di leggere con attenzione la sentenza sul blocco della contrattazione del pubblico impiego. Il nostro stato d’animo, però, è rassegnato. Non viviamo più in uno Stato di diritto. Ormai possiamo aspettarci di tutto. L’interpretazione della legge si adatta alle aspettative degli interessi che ritengono di essere stati lesi. E i diritti crescono sull’albero della cuccagna, senza limiti. Ce ne…

È Possibile parlare di Pippo Civati?

‘’Ma il dibattito continuava dentro e fuori del governo. Le obiezioni arrivavano in diverse forme di cangiante sofistificazione, anche se il messaggio centrale era sempre lo stesso: spendere di più e fare più debiti. Usavano argomentare che era necessario aumentare la spesa pubblica per l’occupazione e i progetti industriali, al di sopra di quanto avevamo previsto ed eravamo effettivamente costretti…

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