Da quando Giorgio Napolitano ha annunciato l’intenzione di dimettersi lo trattano come se non esistesse più. Il Palazzo del Quirinale è diventata la Reggia di Elsinore, frequentata da uno spettro che si aggira nei saloni tra gli arazzi e i corazzieri. Più che un’abdicazione (si chiamano così le ‘’dimissioni’’ di un sovrano) sembra una deposizione. +++++ Thomas Piketty - autore…
Giuliano Cazzola
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Dipendenti pubblici, ecco norme e frottole su licenziamenti e assenteismo
Nella notte di San Silvestro, a Roma, ottantatre vigili urbani su cento hanno ‘’marcato visita’’ o hanno trovato altre forme per assentarsi dal lavoro. Considerando le condizioni di traffico e di affluenza per le strade del centro (e non solo) che connotano la ‘’notte più lunga dell’anno’’ non si è trattato soltanto di un vistoso fenomeno di assenteismo, ma di un grave atto…
I miei candidati per il Colle
Se il prossimo Presidente della Repubblica deve essere un ministro dell’attuale Governo, risparmiateci Pier Carlo Padoan (Schioppan?). Non perché il personaggio non sia all’altezza del ruolo. Il fatto è che in un mondo in cui l’immagine e la comunicazione svolgono una funzione predominante, l’Italia non può permettersi di farsi rappresentare da un Capo dello Stato, perennemente burbero e accigliato, come…
Tutti i meriti di Giorgio Napolitano
Nel suo discorso di fine anno, Giorgio Napolitano ha confermato l’intenzione di dimettersi. Ha voluto precisare, a questo proposito, la natura giuridica dell’atto che intende compiere, precisando che esso riguarda soltanto la sua volontà e non richiede il concorso di nessun’altra autorità dello Stato. Si è trattato di un modo elegante e formalmente corretto per non comunicare la data delle…
Vi svelo un paio di papocchi prodotti dalla riforma del lavoro
Bocciato all’esame di diritto amministrativo a causa dell’abominevole massacro delle amministrazioni provinciali, poi invitato a ritirarsi all’esame di diritto costituzionale dove si era presentato con una tesina sul disegno di legge Boschi, il premier Matteo Renzi è in procinto di non superare neppure l’esame di diritto del lavoro. Non gli viene rimproverato lo schema di decreto legislativo in materia di contratto…
Vi spiego perché il Jobs Act non è applicabile ai dipendenti statali
Sulla questione dell’applicabilità al pubblico delle nuove regole del recesso individuale ai nuovi assunti (come previste nello schema di decreto delegato attuativo) la tesi del governo è corretta, ma viene spiegata nella maniera sbagliata. Sembrerebbe, infatti, che l’esecutivo intenda soltanto difendere l’inamovibilità dei pubblici dipendenti e che lo faccia con argomenti privi di qualsiasi consistenza, come se l’assunzione tramite concorso…
Licenziamenti nel settore statale, ecco verità e falsità
Che il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti (con annessa la disciplina del licenziamento individuale) non si applichi ai pubblici dipendenti aggiunge un ulteriore dubbio, tra i tanti, sulla qualità e l’efficacia del provvedimento. Altro che rivoluzione copernicana! Per l’esercito della pubblica amministrazione è il sole che continua a girare intorno alla terra. LE BIZZARRIE DEL MINISTRO MADIA Prima…
Jobs Act, ecco cosa è davvero successo all'articolo 18
Per capire come sarebbe finita la vicenda del Jobs act Poletti 2.0 non erano necessari abili ed informati retroscena, raffinate analisi in punta di penna; e neppure informazioni di prima mano di quanti si accreditavano come protagonisti della stesura dei testi. Bastava seguire due piste tra loro coerenti e collegate: la convenienza politica e l’interpretazione delle norme per come venivano…
Torti e ragioni del premier sull'articolo 18 stile Renzi
Quando polemizza con gli esponenti di Area popolare che criticano lo schema di decreto legislativo sul contratto a tutela crescente (con annessa la disciplina del recesso) Matteo Renzi usa un argomento difficile da smontare: loro, a suo tempo, hanno governato per anni, ma si sono guardati bene – dopo lo scontro con Sergio Cofferati nel 2002 – dal riproporre nuovamente…