In un vero e proprio valzer sulle pagine di Repubblica, l'”Ayatollah” dei sindacalisti italiani, il leader della Cgil Maurizio Landini, provoca il governo sul green pass invitandolo a rendere obbligatorio il vaccino. Ma va fuori tema, e non ha capito il senso (sociale) del certificato verde. L’affondo di Giuliano Cazzola
Giuliano Cazzola
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Vi spiego la confusione dei sindacati sul green pass
Landini e i colleghi non possono pensare che sia possibile “tenere tutto”: garantire la sicurezza e la salute della grande maggioranza dei lavoratori e nello stesso tempo consentire ai “renitenti” il diritto di mettere a rischio la propria salute e quella degli altri, in nome di un concetto di libertà più peloso di un orso bruno. L’analisi di Giuliano Cazzola
Draghi e il fronte della Fornero. Scrive Cazzola
Solo in un Paese che ha perso il senso della misura può succedere che la nomina, in una commissione consultiva coordinata da un sottosegretario, di una economista di fama internazionale, professore ordinario in una Università tra le più quotate, autrice di una lunga lista di libri sulla materia, diventi un caso di cui si occupano i media, come se un marziano fosse sbarcato a Palazzo Chigi
Caro Letta, sui licenziamenti non prendere fischi per fiaschi
Il segretario del Pd ha detto la sua sui recenti provvedimenti per lo sblocco dei licenziamenti al festival di Repubblica a Bologna. Ma persino Maurizio Landini non ha avvalorato le tesi di Letta
Minimum tax, non basta la parola. La versione di Cazzola
È senza dubbio un segno interessante che si cominci a pensare ad un minimo di fiscalità comune in un blocco di Paesi Membri del G20. Ma attenzione a non pretendere che lo stesso paio di calzoni sia indossato da persone con taglie diverse. In sostanza, è necessario individuare con equilibrio l’introduzione di una minimum tax, per evitare di agevolare, nei fatti, le economie meno competitive
Licenziamenti, alla scoperta dell'acqua calda. Il commento di Cazzola
In generale, i critici lamentano che il blocco dei licenziamenti – sia pure con deroghe – vada verso la conclusione, ma soprattutto – credendo di aver scoperto, appunto, l’acqua calda – svelano l’arcano contenuto nell’avviso. Non si tratta di obblighi, ma solo di raccomandazioni. Le imprese non sono tenute ad adempiere. Ma i sindacati dove stanno? Si accontentano solo di un ruolo di spettatori?
Licenziamo il divieto di licenziamento. L'appello di Cazzola
È tempo che questa messa in scena che non ha impedito la perdita di quasi un milione di posti di lavoro, finisca anch’essa nell’archivio delle misure di ristoro al tempo del Covid. Il commento di Giuliano Cazzola
Licenziamenti, perché è strambo il blocco per singoli settori. Scrive Cazzola
Il divieto di licenziamento sarebbe prorogato nei settori e nelle aziende in crisi. A parte il fatto che, nei settori che più hanno sofferto per le ricadute della pandemia il blocco – nei fatti – arriva fino a tutto ottobre (e la Cig da Covid-19 sino a tutto l’anno in corso) non viene da chiedersi se abbia un senso lasciare sulle aziende in crisi gli organici di prima della pandemia?
Addio giovane Werther. Cazzola ricorda Guglielmo Epifani
La morte di Epifani mi ha lasciato interdetto per alcuni minuti. C’eravamo conosciuti a metà degli anni ’70. Giovane e brillante, colto, un po’ sosia di Harrison Ford, venne soprannominato (il copyright è mio) “il giovane Werther”. In una certa sinistra soffriva di claustrofobia…Il ricordo di Giuliano Cazzola
Di Maio si scusa di anni di giustizialismo, i suoi mandanti no. La versione di Cazzola
Non intendiamo fare processi alle intenzioni. In politica contano gli atti e quello compiuto dal ministro degli Esteri è sicuramente importante. Ma esiste una responsabilità personale anche nel chiedere scusa