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La guida dell'ITU agli Stati Uniti. Perché è una buona notizia per Internet

La candidata statunitense Doreen Bogdan-Martin è stata eletta a Bucarest come nuova segretaria generale dell’Agenzia Onu, prima donna a ricoprire l’incarico. Battuto il russo Rashid Ismailov e la sua visione di un Internet accentrato nelle mani dei governi nazionali. La partita era fondamentale per il futuro delle telecomunicazioni e non così scontata da vincere

Foto di Chetraruc da Pixabay

Meta sventa due minacce da Cina e Russia. Nel mirino anche l'Italia

Attraverso account e pagine false, Pechino e Mosca provavano a indirizzare l’opinione pubblica statunitense ed europea sia sulle prossime elezioni di metà mandato sia sulla guerra in Ucraina. A differenza del passato, gli sforzi cinesi hanno presentato caratteristiche nuove

La bozza di accordo con TikTok non placa le ansie americane (né le multe di Londra)

Il governo degli Stati Uniti e l’app cinese sarebbero vicini a firmare un documento preliminare per garantire che l’attività del social network non rappresenti un pericolo per la sicurezza nazionale. Eppure, i forti dubbi dei funzionari americani rimangono invariati, convinti di come l’accordo sia troppo soft nei confronti di Pechino. Da Londra arriva una sanzione milionaria per la gestione dei dati dei tredicenni, profilati a seconda di etnicità, opinioni politiche, orientamento sessuale e religione

YouTube si dà una mossa e trova il modo per contrastare TikTok

Cambia il programma degli Shorts di YouTube, ampliando così il numero di “creators” che potranno ricevere compensi e vivere grazie ai loro brevi video. Si tratta di una mossa per fermare l’espansione dell’app di ByteDance, che è stata sovvenzionata con miliardi e miliardi di dollari da investitori cinesi, e anche per puntare a creare contenuti di qualità e non solo balletti virali che durano il tempo di una moda

Colmare il ritardo tecnologico con la Cina o diventarne succubi

Dall’ultimo rapporto del think tank Scsp, diretto dall’ex Ceo di Google Eric Schmidt, è emersa la necessità per Washington di spingere di più sull’acceleratore per agganciare Pechino nella corsa tech. Perdere la partita su tre settori chiave (microelettronica, 5G e IA) vorrebbe dire essere del tutto dipendenti dalla Cina

Facebook

Così Facebook e WhatsApp evitano interferenze sulle elezioni italiane

Controllo delle fake news, tutela dell’elettore, protezione da ingerenze esterne. Queste sono solo alcune delle misure per evitare manomissioni nel voto di domenica messe in campo dall’azienda di Mark Zuckerberg, consapevole di come i cittadini utilizzano sempre di più le sue piattaforme per informarsi

london tower bridge - flickr

Le banche hanno paura del buio. A Londra si preparano ai blackout

Le interruzioni di corrente sono allo studio del governo Truss per ridurre i consumi. Ciò vorrebbe dire bloccare gran parte delle attività quotidiane, comprese quelle bancarie, mettendo in ulteriore difficoltà i cittadini. Per questo si studiano piani di emergenza e lo spostamento temporaneo dei lavoratori, ma i tempi sono stretti

La lista si allunga. Altre due aziende tech cinesi minacciano la sicurezza Usa

Anche PacNec (insieme alla sua controllata ComNet) e China Unicum Americas sono finite nel mirino di Washington e da oggi sono a tutti gli effetti ritenute un pericolo interno. Le prime a finire sulla black list sono state Huawei e Hikvision: il decoupling tecnologico nei settori nevralgici sembra solo all’inizio

In Libano è partita la "rivoluzione contro le banche"

Sempre più banche vengono prese d’assalto da una popolazione esausta, che non ha altra scelta per prendersi i propri soldi. Chiuse tutte le filiali fino a mercoledì, nel timore di nuovi blitz, ma è solo un palliativo per sviare dai problemi reali che stanno affossando il Paese

Perché la decisione contro Google non è una buona notizia per Apple

I giudici del Tribunale dell’Ue danno ragione alla commissaria Vestager. Pur avendola ridotta, si tratta della sanzione più alta mai imposta in Europa, con cui Bruxelles incassa un punto nella “guerra” alle Big Tech, dopo una serie di sconfitte in giudizio. La decisione ignora l’importanza e il potere di Apple come sistema operativo concorrente

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