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Ecco l’alleanza tra servizi segreti russi e mafie per destabilizzare le democrazie occidentali

Di Luigi Sergio Germani e Donald N. Jensen

“La stretta collaborazione tra servizi russi e sodalizi mafiosi non è un fenomeno nuovo: esso ha radici profonde nell’epoca sovietica. A partire dagli anni ’60 il Kgb reclutava sistematicamente i capi-mafia dell’Urss come informatori e agenti di influenza, al fine di penetrare il mondo criminale sovietico e sfruttarlo per rafforzare il controllo totalitario sulla società, e in particolare per combattere reprimere il dissenso interno”. L’analisi di Luigi Sergio Germani, Direttore, Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici e Donald N. Jensen, Adjunct Fellow, Foundation for Defense of Democracies (Washington, DC)

2024, l’anno dei sabotaggi russi in Europa. L'analisi di Germani

L’ondata di violenze e sabotaggi in Europa nel 2024 è attribuibile al servizio di intelligence militare russo. Si tratta di una combinazione di metodologie sovversive per destabilizzare i Paesi bersaglio e creare caos interno. L’analisi di Luigi Sergio Germani, direttore dell’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici

Dall’Urss a Putin. L’asse Kgb-criminali spiegato da Germani e Jensen

Di Luigi Sergio Germani e Donald N. Jensen

La criminalità organizzata è diventata una componente importante delle operazioni ibride condotte dai servizi segreti di Mosca contro le democrazie occidentali. Ecco come rispondere. L’analisi di Luigi Sergio Germani, direttore dell’Istituto Gino Germani, e Donald N. Jensen, adjunct fellow della Foundation for Defense of Democracies

Che cos’ha fatto l’intelligence per contrastare la mafia. La lezione di Germani

Nella stagione dello stragismo mafioso – che culminò con gli assassini di Falcone e Borsellino nel 1992 e le bombe del 1993 – l’anticriminalità organizzata costituiva il settore di massima priorità per i servizi segreti italiani. Un’attenzione che serve ancora oggi, anche alla luce del fatto che le organizzazioni possono essere utilizzate come strumenti di spionaggio e ingerenza da parte di servizi segreti stranieri. L’analisi di Luigi Sergio Germani, direttore dell’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici

Gaza, così i servizi occidentali lavorano per la de-escalation. L’analisi di Germani

Nei prossimi mesi uno dei compiti cruciali per i servizi di intelligence occidentali sarà la promozione e la facilitazione dei processi di de-escalation, ricorrendo a operazioni di diplomazia occulta. L’analisi di Luigi Sergio Germani, direttore dell’Istituto Gino Germani di scienze sociali e studi strategici

Perché rilanciare la counterintelligence offensiva. L’analisi di Germani

Il reclutamento e la gestione di agenti doppi – una delle attività più complesse e meno comprese dei servizi segreti – è il cuore della counterintelligence. L’analisi di Luigi Sergio Germani, direttore dell’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici

Dieci anni di minaccia ibrida nelle relazioni dei servizi. L’analisi di Germani

Le relazioni dell’intelligence italiana diffuse prima del 2022, l’anno dell’invasione militare totale russa dell’Ucraina, non segnalarono l’esistenza di una minaccia ibrida da parte di Mosca. Perché? L’analisi Luigi Sergio Germani, direttore dell’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici

Cosa fanno gli 007 russi in Italia, tra spionaggio e influenza. L'analisi di Germani

Le vicende Vannacci e Burlinova sono diverse ma hanno portato alcuni osservatori a ipotizzare un coinvolgimento in entrambe le vicende dei servizi d’intelligence russi. L’analisi di Luigi Sergio Germani, direttore scientifico dell’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici

Disinfo e misure attive. Le narrazioni filo-Cremlino in Italia

A causa di diversi fattori storico-politici e culturali, l’Italia è più vulnerabile alle operazioni di influenza russa rispetto ad altri Paesi della comunità euro-atlantica. L’articolo di Luigi Sergio Germani, direttore dell’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici

Un National Security Council italiano per contrastare la minaccia ibrida

La “guerra politica” [detta anche “guerra ibrida”] si fonda sull’uso combinato e sinergico di diversi strumenti di potere a disposizione di uno Stato - militari, diplomatici, politici, tecnologici, d’intelligence, economico-finanziari, mediatico-comunicativi e psicologici - al fine di influenzare e destabilizzare un paese avversario o concorrente sfruttando le sue vulnerabilità sociali, economiche e politiche. LA GUERRA POLITICA Un’azione di guerra politica…

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