La criminalità organizzata è diventata una componente importante delle operazioni ibride condotte dai servizi segreti di Mosca contro le democrazie occidentali. Ecco come rispondere. L’analisi di Luigi Sergio Germani, direttore dell’Istituto Gino Germani, e Donald N. Jensen, adjunct fellow della Foundation for Defense of Democracies
Luigi Sergio Germani
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Che cos’ha fatto l’intelligence per contrastare la mafia. La lezione di Germani
Nella stagione dello stragismo mafioso – che culminò con gli assassini di Falcone e Borsellino nel 1992 e le bombe del 1993 – l’anticriminalità organizzata costituiva il settore di massima priorità per i servizi segreti italiani. Un’attenzione che serve ancora oggi, anche alla luce del fatto che le organizzazioni possono essere utilizzate come strumenti di spionaggio e ingerenza da parte di servizi segreti stranieri. L’analisi di Luigi Sergio Germani, direttore dell’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici
Gaza, così i servizi occidentali lavorano per la de-escalation. L’analisi di Germani
Nei prossimi mesi uno dei compiti cruciali per i servizi di intelligence occidentali sarà la promozione e la facilitazione dei processi di de-escalation, ricorrendo a operazioni di diplomazia occulta. L’analisi di Luigi Sergio Germani, direttore dell’Istituto Gino Germani di scienze sociali e studi strategici
Perché rilanciare la counterintelligence offensiva. L’analisi di Germani
Il reclutamento e la gestione di agenti doppi – una delle attività più complesse e meno comprese dei servizi segreti – è il cuore della counterintelligence. L’analisi di Luigi Sergio Germani, direttore dell’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici
Dieci anni di minaccia ibrida nelle relazioni dei servizi. L’analisi di Germani
Le relazioni dell’intelligence italiana diffuse prima del 2022, l’anno dell’invasione militare totale russa dell’Ucraina, non segnalarono l’esistenza di una minaccia ibrida da parte di Mosca. Perché? L’analisi Luigi Sergio Germani, direttore dell’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici
Cosa fanno gli 007 russi in Italia, tra spionaggio e influenza. L'analisi di Germani
Le vicende Vannacci e Burlinova sono diverse ma hanno portato alcuni osservatori a ipotizzare un coinvolgimento in entrambe le vicende dei servizi d’intelligence russi. L’analisi di Luigi Sergio Germani, direttore scientifico dell’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici
Disinfo e misure attive. Le narrazioni filo-Cremlino in Italia
A causa di diversi fattori storico-politici e culturali, l’Italia è più vulnerabile alle operazioni di influenza russa rispetto ad altri Paesi della comunità euro-atlantica. L’articolo di Luigi Sergio Germani, direttore dell’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici
Un National Security Council italiano per contrastare la minaccia ibrida
La “guerra politica” [detta anche “guerra ibrida”] si fonda sull’uso combinato e sinergico di diversi strumenti di potere a disposizione di uno Stato - militari, diplomatici, politici, tecnologici, d’intelligence, economico-finanziari, mediatico-comunicativi e psicologici - al fine di influenzare e destabilizzare un paese avversario o concorrente sfruttando le sue vulnerabilità sociali, economiche e politiche. LA GUERRA POLITICA Un’azione di guerra politica…
Intelligence, perché l'uomo conta (molto) anche nell'era cyber
La Humint (Human Intelligence) – la ricerca informativa condotta tramite fonti umane – rappresenta lo strumento conoscitivo più importante e prezioso dei servizi d’intelligence del XXI secolo, nonostante lo sviluppo di tecnologie di spionaggio sempre più potenti e innovative in campi quali Sigint (Signals Intelligence), Geoint (Geospatial Intelligence), Masint (Measurement and Signature Intelligence), Cyber-Intelligence (Cybint). Nemmeno la disponibilità senza precedenti…
Perché la Russia sostiene l'onda populistica in Europa
Negli ultimi anni i movimenti di protesta populisti – o “anti-sistema” - sono diventati una forza sempre più rilevante sulla scena politica europea. Essi sono caratterizzati da: 1) un orientamento “sovranista” e contrario alla globalizzazione; 2) l’ostilità nei confronti delle élite politiche ed economiche – l’”establishment” - dei vari paesi e dell’Unione Europea, viste come corrotte e incompetenti; 3) la…