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La super portaerei Uss Ford a difesa di Israele. La decisione del Pentagono

Gli Stati Uniti hanno deciso di inviare a sostegno di Israele l’intero gruppo portaerei della Uss Gerald R. Ford, la più moderna superportaerei a propulsione nucleare della sua flotta. Il Ford si trovava già nel Mediterraneo come parte del dispositivo di deterrenza alleato nei confronti della crisi russa, e questo invio improvviso dimostra l’importanza della presenza Usa negli equilibri del Mare nostrum

F-35 in Danimarca. Cresce la presenza europea del caccia

La Danimarca ha celebrato ufficialmente l’arrivo nel Paese dei primi quattro velivoli F-35A Lightning II, che si troveranno in modo permanente presso la base aerea di Skrydstrup. Il Paese diventa il quinto in Europa ad accogliere i caccia di Lockheed Martin, un trend che porterà nel 2035 ad avere oltre seicento F-35 dislocati sul continente, dotando più della metà delle forze aeree europee

Tecnologie emergenti per la Difesa. Rischi e opportunità all’evento di Elesia

Le Key enabling technologies, cioè quelle tecnologie abilitanti per lo sviluppo di sistemi all’avanguardia, saranno fondamentali per l’evoluzione di nuove capacità per i settori della difesa e della sicurezza. Un traguardo che potrà essere raggiunto anche grazie a una più stretta sinergia tra i settori militare e civile. Di questo si è parlato all’evento organizzato da Elesia “Key enabling technologies (KETs) – Soluzioni per le nuove sfide nei cinque domini”

Cavo Dragone nuovo presidente del Comitato militare Nato. Tutte le sfide

Classe 1957, pilota e paracadutista, sarà l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone a prendere il posto dell’ammiraglio Rob Bauer alla guida del Comitato militare Nato. Tante le sfide che attendono l’ufficiale italiano, dal rafforzamento della deterrenza Alleata, al sostegno all’Ucraina fino agli investimenti nella Difesa dei Pesi alleati e la produzione di munizioni

La Difesa polacca punta al 4%. Opportunità da Varsavia per Perego di Cremnago

Le Forze armate polacche saranno rinforzate drasticamente nei prossimi anni, con Varsavia che superata la soglia del 2% del Pil da destinare alla Difesa già guarda oltre, verso il 4%. Intervista a Matteo Perego di Cremnago, sottosegretario alla Difesa

Spese per la Difesa. Per Stoltenberg bene la crescita, ma l’obiettivo è il 2%

Le spese per la Difesa crescono in tutti i Paesi Nato, un aumento che raggiungerà per il 2023 l’8%. Ma molti Stati sono ancora lontani dalla soglia del 2% del Pil da destinare al budget militare. Un buon trend, ma per il segretario generale della Nato, “ancora non ci siamo”. Un allarme che si riverbera nella polemica italiana sul tema delle spese militari

Sul carro armato, Berlino sceglie l’Europa (e l’Italia). Prossimo passo il caccia?

Germania, Italia, Spagna e Svezia avrebbero concluso un’intesa per sviluppare insieme un carro armato di nuova generazione. Il progetto potrebbe mettere la parola “fine” al programma franco-tedesco per il carro del futuro Mgcs, da tempo rallentato da malumori tra le parti. Questa nuova iniziativa di Berlino potrebbe, inoltre, aprire la strada a una futura collaborazione tedesca anche sul caccia di sesta generazione di Roma, Londra e Tokyo (più Stoccolma) Gcap

Perché le spese militari sono nell'interesse dell'Italia. Parla Nones (Iai)

L’aumento delle spese per la Difesa fino al raggiungimento del 2% del Pil è ancora un tema su cui si dibatte, nonostante sia un impegno assunto al massimo livello politico in sede Nato e confermato da tutti i governi che si sono susseguiti in Italia, a prescindere dal colore politico. Airpress ne ha parlato con Michele Nones, vicepresidente dello Iai

Sul 2% alla Difesa l'Italia dimostri serietà. Parla Pinotti

Sul 2% del Pil da destinare alla Difesa, Roberta Pinotti è chiara: “Pacta sunt servanda”. Secondo l’ex ministro della Difesa, tra l’altro, il Partito Democratico ha sempre impostato la propria politica estera secondo una convinta adesione alla alleanza, la cui partecipazione richiede al Paese impegno e serietà

Se l’Italia sale sul carro armato del futuro. Un modello virtuoso per l’Europa

La possibile adesione italiana al programma franco-tedesco per il carro armato del futuro non è solo una questione di rapporti tra le tre nazioni, ma potrebbe rappresentare un modello virtuoso verso la deframmentazione delle forze armate europee sia in chiave di costruzione di una Difesa comune, sia per il rafforzamento delle capacità di deterrenza Nato del Vecchio continente

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