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Marco Emanuele About Marco Emanuele

Marco Emanuele insegna Democrazia e totalitarismi presso l’Università degli Studi Link Campus University di Roma (www.unilink.it); si occupa degli eventi seminariali della Fondazione Link Campus University. “Allievo intellettuale” di Edgar Morin, conduce ricerche sulla complessità della condizione umana, sul pensiero complesso ed è appassionato di relazioni internazionali. E’ responsabile del sito di informazione geopolitica Linee strategiche (a narrative of global complexity), www.lineestrategiche.org e cura la newsletter quotidiana Acta Diurna. The newsletter of strategic information - Knowing changing worlds and human project's philosophy. Gestisce i blog strategiecomplesse – ritroviamo la complessità in noi (http://strategiecomplesse.wordpress.com) e Varie ed eventuali. Sensazioni dalla realtà (http://varieeventuali.wordpress.com). Per Eurilink edizioni (www.eurilink.it) ha pubblicato Del metodo complesso. Ritorno alla complessità (2013) e ha curato, con Mario Pendinelli, In difesa dell’Europa decadente (2014).

Di che mondo ?

Multi-bi-laterale, questa è la mia descrizione del mondo che viviamo. Ha ragione Carlo Jean (Geopolitica del mondo contemporaneo, Laterza, Roma-Bari 2012, p. 289): La crisi economica e l'erosione della potenza e della leadership degli Usa (...) impediranno l'emergere di una governance mondiale analoga a quella creata a Bretton Woods dopo il secondo conflitto mondiale (...). Più probabile sarà il passaggio…

Euforie e ritorni

Ciò che colpisce, guardando al mondo, è la quantità dei fronti aperti ma, soprattutto, la loro "qualità". Dopo la caduta del muro di Berlino abbiamo immaginato che si fosse inaugurata un'era del tutto nuova e una euforia collettiva colse tutti, dagli intellettuali ai decisori politici. Così si dimenticò il realismo e si pensò che, finalmente, l'umanità sarebbe entrata in una…

L'ordine nel disordine

La sfida culturale e politica del nostro tempo è di lavorare, culturalmente e politicamente, su nuove sintesi nel disordine che percorre la nostra ricerca di ordine. La realtà del nostro tempo fa emergere, in una sorta di destino che sembra travolgerci, tutto il negativo di un tempo a-politico e tutte le potenzialità di un tempo politico. Qui utilizziamo l'aggettivo politico…

Crisi della politica, crisi di pensiero

Se camminiamo nel mondo, con sano realismo, ci rendiamo conto che abbiamo raggiunto un punto di non ritorno. Nel contesto di una innovazione dilagante e pervasiva, rispetto alla quale chi scrive non assume né un atteggiamento di condanna senza appello né mostra un'accondiscendenza a-critica, e la "scelta" sempre più evidente di semplificare i processi storici e d'improvvisare, noi intellettuali dovremmo…

Pensiero d'intelligence e giudizio storico

Ogni riflessione SUL presente non può che essere una riflessione (un ri-flettersi, un calarsi) NEL presente.  L'unica dimensione che ci interessa è quella profonda, complessa, che problematizza il pensiero in ciò che evolve. Mentre tutto viene ridotto a slogan e spettacolarizzato, persino l'intensità del dolore, in una logica post-totalitaria dobbiamo recuperare il senso del guardare dentro, nell'oltre che già ci…

Pensiero d'intelligence

Nell'era delle macchine "intelligenti" è bene che gli esseri umani, se vogliono dirsi persone e soggetti storici, ritornino a pensare. Assunti i totalitarismi del novecento come "turning point" nella storia dell'umanità, e la persistenza dell'idea totalitaria come dato del nostro tempo, laboratori post-totalitari per un progetto di civiltà debbono assumere un principio culturale chiaro: quello che chiamiamo "pensiero critico" o,…

Limiti al conflitto

Inevitabile, il conflitto nasce e vive anzitutto in noi. Esso è già storico in ogni nostra interiorità. In molti si concentrano sulla metamorfosi del conflitto, sulle forme che assume nel nostro tempo interconnesso e digitalizzato. Qui interessa avviare una riflessione sul rapporto tra conflitto e convivenza, sulla costruzione di quel "tra" di arendtiana memoria che, al contempo, comprende e supera…

Ritorni di massa

In un ipotetico dialogo tra Hannah Arendt e Shoshana Zuboff, autrice del fondamentale (e radicale) "Il capitalismo della sorveglianza" (2019), ritornerebbe prepotente il tema della massa. Perché dovremmo renderci conto, tutti noi che ci occupiamo della condizione umana nella storia che evolve, che quel nodo irrisolto continua a riemergere sotto varie forme. La partita di un progetto di civiltà post-totalitario,…

Ritorni progettuali

Sono tra coloro che pensano che il nostro sguardo debba tornare, in termini progettuali e non solo di memoria, a ciò che accadde nei primi decenni del novecento. Senza costruire sovrapposizioni del tutto inadeguate, penso che l'idea totalitaria ancora percorra il nostro tempo globale, interconnesso e caratterizzato da una innovazione crescente e foriera, molti studi ce lo dicono, di grandi…

Il potere della mediocrità

E' il tempo degli intellettuali liberi. In un "mondo caos", quello nel quale viviamo e che ci mostra, ogni giorno, la fluidità dei processi storici e l'improvvisazione come metodo strategico, vi è l'urgenza di ritornare a pensare visioni di civiltà. In un mondo percorso dall'innovazione, i paradigmi novecenteschi, riferiti a equilibri che non ci sono più, vanno profondamente problematizzati. Ci…

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