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Marco Mayer About Marco Mayer

Marco Mayer è Adjunt Professor presso la Scuola Superiore Sant' Anna di Pisa dove insegna Cyberspace and International Politics. Nel corso della sua attività professionale ed accademica si è prevalentemte occupato di relazioni internazionali con particolare riferimento a Peacekeeping, Security, Intelligence, Human Rights e Multi-track Diplomacy. Dal 1999 al 2002 ha lavorato in Kosovo presso la missione delle Nazioni Unite. Negli ultimi anni la sua attività di ricerca si concentra sugli sviluppi della politica internazionale nell' era digitale e nel gennaio 2014 ha presentato i suoi più recenti lavori al MIT. Dal luglio 2014 è, inoltre, membro del Roster of Experts del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Security Council Affairs Division-SCAD). Mayer è direttore del master in Intelligence e Sicurezza alla Link Campus University e docente di Conflict e Peacebuilding alla Luiss Guido Carli. Il suo CV si può trovare sul sito: http://bit.ly/2dh1CQx

Summit della Salute, istruzioni per l'uso. Scrive Mayer

Il vertice romano del prossimo 21 maggio non deve esaurirsi in una passarella di potenti. Servono soluzioni rapide ed efficaci per contrastare la pandemia che sul piano globale si sta aggravando di giorno in giorno

Recovery (China) plan, il Copasir alzi la guardia. Firmato Mayer

Fra le maglie del Recovery plan si nascondono progetti che, invece che aumentare la resilienza istituzionale del Paese, aprono le porte anche in settori chiave ad aziende cinesi legate a Pechino. Il Copasir dovrebbe sorvegliare, ma è vittima di un inaccettabile stallo. Il commento di Marco Mayer

La sveglia di Biden e il totalitarismo digitale (cinese). L'analisi di Mayer

Facendo tesoro degli errori commessi in passato Unione Europea e Stati Uniti hanno la possibilità di concertare sin d’ora ora una politica coordinata e lungimirante verso la Russia e la Cina. L’analisi di Marco Mayer

Da populista a popolare, la diplomazia di Biden letta da Mayer

Mentre il populismo arretra ovunque si assiste a un paradosso. La politica estera ai tempi di Joe Biden diventa “popolare”, e di colpo parlare in pubblico di Cina, Russia, diritti umani non è più un tabù. La riflessione di Marco Mayer

Il golpe in Myanmar è un nuovo 11 settembre (cileno)

Santiago, Kabul, Varsavia. Il golpe in Myanmar, con l’arresto del Premio Nobel Aung San Suu Kyi e migliaia di militari scesi in strada, fa riaffiorare le pagine più buie del ‘900. Ma in Europa e Italia troppi rimangono in silenzio. Il commento di Marco Mayer

vaccino covid

Cari Speranza e Amendola, serve un confronto con la Cina sul vaccino. Scrive Mayer

Ecco perché i ministri Amendola e Speranza dovrebbero chiedere un vertice straordinario Ue sul vaccino. Il commento di Marco Mayer, docente Master Cybersecurity alla LUISS ed esperto di Global Health

Beppe Grillo, co-founder of the Five Star Movement

Perché non sottovalutare il messaggio di Grillo. L'opinione di Mayer

Il messaggio di Grillo intercetta il sentimento di tantissimi italiani. Dovrebbero ascoltarlo sia Conte che Renzi, facendo un passo indietro nelle rispettive posizioni per uscire dalla fase di stallo in cui si trova ora l’Italia. L’opinione di Marco Mayer

Conte-bis, occhio al cortocircuito (cinese). La versione di Mayer

Come il Conte-1 agli sgoccioli, anche il governo Conte-2 paga il prezzo di un cortocircuito informativo che rischia di far commettere errori fatali, a partire dalla politica estera. Qualcuno, ad esempio, dirà una parola sullo shopping cinese in Italia mentre Biden entra alla Casa Bianca? Il commento di Marco Mayer

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Se la Ditta spinge il Pd nelle braccia della Cina. L’opinione di Mayer

Il silenzio di Nicola Zingaretti sul tema Cina dura da troppo tempo. Dopo la sconfitta di Trump il segretario del Pd non ha davvero più alibi. Se non ora quando? Non prendere le distanze dal totalitarismo di Pechino sarebbe molto grave e per il Pd una scelta devastante

Ue e stato di diritto, perché Merkel vince (e Orban no)

La decisione del Consiglio europeo di sancire la terzietà della Corte di Giustizia in materia di rispetto dei principi dello Stato di diritto degli Paesi membri segna una svolta epocale che vede Angela Merkel vincere su Viktor Orban. L’analisi di Marco Mayer

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