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 About Maurizio Sgroi

Giornalista socioeconomico ed esperto di comunicazione. Ha lavorato per un numero imprecisato di giornali, sviluppato progetti editoriali, scritto libri. Fra le altre cose, segue previdenza, mercato immobiliare e finanza pubblica. Coltiva una passione, non ricambiata, per l’economia internazionale.

Ma poi, com’è finita in Islanda?

C’è stato un momento che la gloriosa informazione democratica ha trasformato l’Islanda nell’unico baluardo contro i satrapi della speculazione. Accadeva un paio di anni fa. E molta gente si convinse che davvero l’Islanda stava innovando le relazioni economiche internazionali e quelle politiche. Fece scalpore, per dirne una, l’idea di scrivere la nuova Costituzione on line. Ma fece ancora più scalpore…

Si prepara la mutazione politica della Bce

Il problema, con la Banca centrale europea, è che è troppo forte, come direbbe Verdone. Sono talmente bravi a Francoforte che ormai tutti i dossier dell’eurozona finiscono sul loro tavolo. Col risultato che quello che doveva essere il mestiere più noioso del mondo, come ebbe a definirlo un banchiere centrale inglese, è diventato estremamente interessante e di moda. Oggi i…

I surplus gemelli dei gemelli diversi (Cina e Germania)

I due gemelli, quello asiatico e quella europeo, sono talmente simili da risultare drasticamente diversi. Sono talmente simili che la storia dei loro surplus si può raccontare con le stesse parole: taglio dei salari, svalutazione competitiva, accesso a un mercato ampio, accumulazione di saldi di conto corrente, crescita delle riserve e degli asset esteri fino al (parziale) redde rationem provocato…

trilemma

Il destino multipolare dell’Unione Europea

Quelli che si aspettavano che davvero i paesi dell’Europa finissero col convergere verso un denominatore comune di valori (economici almeno) dovrebbero spendere un po’ del proprio tempo per leggere un paper della Bundesbank uscito a fine agosto: “The evolution of economic convergence in the European Union”. Quelli che si aspettavano che bastasse fissare soglie macroeconomiche comuni, innanzitutto fiscali, per diventare…

Il Mattone sulla bilancia del riequilibrio

Poiché tutto è cominciato dall’immobiliare, è facile capire che lì bisogna tornare affinché il riequilibrio faccia il suo corso. Senonché a sei anni dall’esplosione della crisi, la situazione internazionale del settore è ancora molto delicata. Alcuni mercati sembrano avviati sulla via del risanamento, ma la gran parte vedono nell’immobiliare la fonte primaria della propria fragilità finanziaria, visto l’alto grado di…

europa

Il Capitale conquista il mercato comune europeo

Se il denaro è una merce, come postula (senza mai dirlo) il mainstream economico del nostro tempo, allora sembra del tutto logico che sia trattato alla stregua di tutte le altri merci. Se far girare il denaro è un servizio, come sottintende la forsennata liberalizzazione dei movimenti di capitali in auge da un trentennio nei nostri paesi, allora è del…

La guerra dei banchieri per il controllo dei derivati

Per cominciare dobbiamo ricordarci che i banchieri non sono tutti uguali. Da una parte ci sono quelli che pensano a far soldi. Dall’altra quelli che decidono (o dovrebbero decidere) come farli girare. Semplificando, la differenza fra banchieri che fanno affari e banchieri centrali sta tutta qua. I primi sono gli alfieri del laissez faire, e vedono come fumo negli occhi…

Le banche zavorrano il riequilibrio tedesco

Nel paradiso terrestre della Germania le banche somigliano al serpente biblico. Lo stesso Fondo monetario, che nel suo ultimo Staff report ha definito la Germania un “safe heaven”, vista la robustezza dei suoi fondamentali, non può fare a meno di rilevare che “il settore finanziario continua a trovarsi di fronte delle sfide strutturali”, e che il sistema bancario, benché abbia…

L’Internazionale dei banchieri centrali verso il sol dell’avvenire

Il riequilibrio (rebalancing) se mai ci sarà, dicono in molti, arriverà grazie all’Internazionale. Non mi riferisco alla prima Internazionale e neanche alla seconda. Tantomeno all’Internazionale comunista bolscevica o a quella socialista del secondo dopoguerra. Tutte costoro vagheggiavano, in forma più o meno rivoluzionaria, il trionfo del lavoro sul capitale, che comunque di per sé è una forma di riequilibrio. La…

La bolla del debito privato che incombe sull’eurozona

Chi pensa sia finita si sbaglia di grosso. Chi continua a ripetere che tutto si risolverà appena gli stati taglieranno la spesa pubblica è un ottimista (ossia un realista male informato). Chi crede che ci salveremo esportando più merci, coltiva una pia speranza. Tutti costoro dovrebbero prendersi un’oretta e leggere le ultime notizie sull’eurozona pubblicate dal Fondo monetario internazionale. Scoprirebbero,…

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