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 About Michele Magno

Studioso di questioni sociali e del lavoro, è stato dirigente della CGIL e del PCI. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni, tra cui: Il piano d’impresa (con G. Amato e B. Trentin), e con Ediesse La parabola del lavoro nel riformismo italiano (2005), Etica, politica, economia nel Novecento (2006).

Islam e Charlie Hebdo, guerra ideologica o di religione?

Mettiamo per un momento da parte l'orrore, l'indignazione, il turbamento, il cordoglio per l'attentato alla redazione di Charlie Hebdo e per le sue vittime. Mettiamo tanto più da parte le meschine speculazioni politiche che in queste ore vengono imbastite sulla carneficina compiuta dalla cellula di al Qaida: Roberto Maroni che invoca l'abolizione del Trattato di Schengen, Matteo Salvini che tuona…

L'Italicum e il partito dei moderati

Quale sarà il "profitto maggioritario" (per Renzi) e la "rendita proporzionalistica" (per Alfano) dell'Italicum? Ancora non è chiaro. È certo, invece, che i mali di un sistema politico non possono essere guariti dal solo meccanismo di scrutinio. Supponiamo che in una strada lunga un chilometro ci siano solo due banche. Per gli abitanti l'ideale sarebbe che entrambe fossero ubicate a…

La "democrazia protetta" di Matteo Renzi

Immaginate una legge elettorale che assegni il 65 per cento dei seggi alla coalizione che raggiunga il 50 per cento più uno dei voti validi espressi. Sarebbe senza dubbio più plausibile e meno esposta di quella oggi in discussione a eventuali rilievi della Consulta. Sessant'anni fa, al contrario, quella legge fu considerata un imbroglio e divenne teatro di una "patria…

Roma, il voto di scambio e le primarie

Ex malo bonum, dicevano i latini. "Mafia Capitale" almeno un effetto positivo lo ha prodotto. Infatti, ha raffreddato i bollenti spiriti di quelli che "senza le preferenze" non c'è democrazia. Laddove, come è noto, il voto di preferenza è pressoché sconosciuto nei sistemi elettorali della maggioranza delle democrazie occidentali. "Il Paese ostaggio del voto di scambio": così la Repubblica titola…

Noterelle su Roma e l'onestà politica

Che il settimo comandamento ("Non rubare") avrebbe avuto uno scarso potere dissuasivo lo aveva già intuito Paolo di Tarso: "Radix omnium malorum avaritia", scriveva alla Chiesa delle origini. Inoltre che l'avarizia - ossia l'avidità smodata del denaro - sia un impulso irresistibile "in tutte le epoche di tutti i paesi del mondo", lo aveva magistralmente provato Max Weber all'inizio del…

Renzi e Berlusconi, due cuori e una capanna

"La justice est une espèce de marthyre" è una massima del teologo e predicatore francese Jacques Bénigne Bossuet (1627-1704). Credo che Berlusconi non avrebbe difficoltà a intestarsela. Tuttavia, probabilmente non condividerebbe il contesto in cui viene citata da Carl Schmitt in "Ex captivitate salus", un testo scritto negli anni di prigionia e apparso in Germania nel 1950 (la traduzione italiana è stata pubblicata da Adelphi…

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