Un gruppo di cittadini ha deciso di raccogliere le 50.000 firme necessarie per presentare una proposta di legge di iniziativa popolare. Mattia Orioli con il comitato ha già formalizzato giorni fa l’iniziativa da intraprendere presso la Corte Suprema di Cassazione. I punti centrali sono reintrodurre il proporzionale puro; restituire ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti attraverso le preferenze; istituire il “cancelleriato alla tedesca”
Raffaele Bonanni
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Senza rispetto per dignità e diritto la pace resta un'illusione. La versione di Bonanni
La pace non è uno slogan da convegno. È un’architettura fragile, un processo rigoroso, fatto di diritti umani e norme condivise. Richiede coerenza, rispetto delle regole, sacrificio. Non proclami. Non propaganda. Ogni nazione ha una responsabilità che va oltre i propri confini: difendere la dignità dell’intera umanità. Il commento di Raffaele Bonanni
L'opportunità dietro il flop del referendum. L'opinione di Bonanni
Forse, da questo fallimento può germogliare un’opportunità. Che le forze liberali, cattoliche, socialiste sparse nell’arco parlamentare e fuori da esso comprendano che il tempo dei personalismi e delle rendite di posizione è finito. Che è necessario un progetto comune, serio, credibile, per restituire dignità e prospettiva alla politica. L’opinione di Raffaele Bonanni
Da Gaza al referendum, quando a rischio è la stabilità del Paese. Il commento di Bonanni
Il 7 giugno si svolgeranno manifestazioni per Gaza, rivolte contro Israele, ma non contro il terrorismo di Hamas. L’Italia appare divisa, ancorata a scontri legati al passato, incapace di mettere a fuoco le prospettive future. Il referendum diventa così la proiezione di questa visione conflittuale. La riflessione di Raffaele Bonanni
Tutte le ragioni per cui non votare l'8 e il 9 giugno è saggio. La versione di Bonanni
Oggi l’Italia affronta sfide decisive: la transizione tecnologica, la competizione globale, la sicurezza energetica, il ruolo da costruire in una dimensione europea che sia davvero all’altezza dei tempi. Davanti a queste urgenze, dedicarsi a un referendum di retroguardia non solo è un lusso che non possiamo permetterci, ma anche una distrazione pericolosa. Per tutto questo, scegliere di non votare è un atto di responsabilità. Il commento di Raffaele Bonanni
Il papa che ci ricorda il senso delle radici. L'opinione di Bonanni
In un tempo che sembra aver perso il suo centro, Leone XIV potrebbe rappresentare un nuovo inizio. Un Papa che, scegliendo un nome così denso, ci ricorda che il passato non è un peso, ma una radice. E che dalla radice può ancora nascere un futuro. Scrive Raffaele Bonanni
Un Primo maggio di lotta per un'Europa amica del lavoro. Scrive Bonanni
La festa del lavoro deve essere un richiamo a una lotta, oggi più urgente che mai: costruire un’Europa che sia amica del lavoro e delle libertà. È fondamentale evitare le scorciatoie di chi promuove assistenzialismo fine a se stesso, ostacola la competitività energetica, ignora il disastro educativo, nega professionalità, confonde le relazioni industriali con lo scontro permanente o preferisce bonus a soluzioni strutturali. Il commento di Raffaele Bonanni
La sobrietà non sia silenzio ma dignità. Bonanni contro il logorìo del 25 aprile
Il 25 Aprile, quest’anno, si presenta sotto il segno della sobrietà, ma può e deve essere occasione di verità. Una verità scomoda, forse, per chi preferisce una memoria debole e manipolabile. Ma necessaria, soprattutto per i giovani, troppo spesso lasciati soli davanti a una storia semplificata, svuotata del suo potenziale ideale. Il commento di Raffaele Bonanni
Meloni da Trump porterà con sé la voce dell'Europa. Il commento di Bonanni
Tra pochi giorni Giorgia Meloni incontrerà Donald Trump. Sono certo che porterà con sé non solo la voce dell’Italia, ma soprattutto quella dell’Europa e dei nostri alleati nel mondo. Perché questa fase incerta può essere superata solo con unità, fermezza e lungimiranza
Cosa c'è dietro i salari stagnanti in Italia. Scrive Bonanni
La strada da seguire, se davvero si volesse cambiare, è chiara. Da un lato, serve una riforma fiscale coraggiosa, che alleggerisca il peso sul lavoro e corregga le distorsioni del fiscal drag. Dall’altro, è necessaria una rivoluzione contrattuale che sappia valorizzare produttività, competenza e merito. Il commento di Raffaele Bonanni