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Collegare l'Italia con il futuro

L’aggancio alla crescita mondiale tramite le esportazioni dovrebbe – deve – costituire una priorità assoluta della nostra politica economica. Una priorità che, a cascata, dovrebbe – deve – produrre adeguamenti conseguenti e coerenti di tutte le politiche connesse. La politica infrastrutturale – dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni, soprattutto digitali – non può fare eccezione, anzi. Perché, per limitarci ai…

L'eccezione non fa la regola

Il dibattito sul tema delle infrastrutture in Italia tende generalmente a trovare convergenza sulla tesi del forte ritardo che avrebbe il Paese in termini di dotazione infrastrutturale rispetto ai principali Paesi dell’Unione europea. In particolare, molti economisti attribuiscono alla riduzione di risorse finanziarie destinate ad investimenti in infrastrutture i bassi livelli di crescita registrati nel nostro Paese negli ultimi decenni.…

A ciascuno il suo

Mentre l’economia mondiale ha ripreso a marciare, l’Italia procede ancora con il freno a mano tirato allontanandosi dagli standard di competitività dei Paesi avanzati. Tirando le somme, a dieci anni dalla Legge obiettivo, è evidente che poche delle opere programmate sono giunte a completamento. La realizzazione di strade e ferrovie è in ritardo e costa troppo, tra contenziosi e continui…

Per una mobilità a rischio accettabile

Gli incidenti stradali sono la più grande tragedia del nostro Paese. A causa dell’incidentalità stradale, ogni giorno dodici persone escono di casa e non vi fanno mai più ritorno. Ogni due ore sulle strade italiane si spegne una vita e, in un terzo dei casi, si tratta di una giovane vita. Assistiamo ad una vera e propria strage a puntate…

Quel mix che fa bene alla bolletta

Negli ultimi tre anni il settore energetico ha visto quattro grandi “terremoti” che ne hanno cambiato, stanno cambiando o cambieranno gli scenari futuri a livello globale: lo shale gas negli Stati Uniti; la crisi finanziaria che ha causato un crollo dei consumi energetici; l’incidente della centrale nucleare di Fukushima e gli eventi politici in Nordafrica e Medio Oriente. Il peso…

Road map post-nucleare

Il recente referendum ha rimesso in discussione il piano del governo che prevedeva di produrre circa 70 miliardi di kWh dal nucleare, pari al 25% del fabbisogno elettrico; kWh che probabilmente andranno ridistribuiti tra rinnovabili e termoelettrico ultima generazione affinché il nostro Paese possa “centrare”, e perché no anche superare, gli obiettivi europei al 2020. La direttiva 2009/28/Ce sulla promozione…

Pasticcio idroelettrico

E ci risiamo! Lo scorso mese di luglio, come largamente atteso, la Corte Costituzionale ha annullato per la seconda volta la norma nazionale volta a disciplinare il tema delle proroghe delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche. Di fatto le motivazioni sono le medesime: in entrambi i casi, non passando dalla Conferenza unificata Stato-Regioni, è stata violata la potestà concorrente delle…

Liberalizzazione tra passato e futuro

Con il completamento dell’apertura del mercato elettrico alla concorrenza dal lato della domanda, dal 1° luglio 2007 famiglie e Pmi possono decidere se cambiare o meno il loro fornitore di energia elettrica. Si tratta del punto di arrivo di un percorso complesso, iniziato ben dodici anni fa, con l’avvio del processo di liberalizzazione del settore dell’energia elettrica, finalizzato a promuovere…

Rimedi all'energy divide

Il 2012 è stato dichiarato dal direttore generale delle Nazioni Unite “l’anno internazionale dell’energia sostenibile per tutti”. Già da alcuni anni molti attori della scena internazionale come il World energy council, la Banca mondiale, varie agenzie delle Nazioni Unite, la commissione per lo Sviluppo sociale del Consiglio economico e sociale (Ecosoc), si stanno interrogando sulle implicazioni tra povertà energetica e…

Accendiamo la luce...

Bere acqua potabile, far funzionare gli ospedali, supportare la filiera agroalimentare, accedere al mondo delle comunicazioni, raccogliere i rifiuti urbani, generare reddito attraverso servizi, produzione, commercio. Tutte attività che un miliardo e 800 milioni di persone, di cui il 99% vive nei Paesi a basso reddito, stenta a condurre per mancanza di accesso all’energia. I 600 milioni di africani contano…

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