Negli anni 70, l’Italia prese a costruirsi un ruolo originale, con un profilo deciso. Quello di un Paese saldamente inserito nel patto Atlantico, capace di cercare il dialogo in Europa, nel Mediterraneo, con il mondo arabo. I due protagonisti che, anche tragicamente, incarnarono il senso più profondo di quel momento storico furono Aldo Moro ed Enrico Berlinguer
Redazione
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L’agricoltura, tema colpevolmente assente alla Cop26
Le cose da fare sarebbero tante e soprattutto i Paesi dovrebbero trovare accordi anche per i sistemi alimentari in un contesto di cambiamento climatico. Per ora, però, nulla. L’intervento di Federica Matteoli, project manager alla Fao
Il Pnrr, le infrastrutture e il cartello stradale di Codogno
Il problema che affligge l’economia italiana non è il cartello di Codogno. Il problema è la mentalità che ha prodotto (e continua a produrre) i cartelli storti in tutta Italia. È una mentalità che prescinde dalle procedure, irride alla pianificazione, ignora la manutenzione e, trasposta nel settore privato, ostacola la crescita aziendale
007 inglesi sul cloud Usa. Un dilemma inevitabile secondo il prof. Teti
Gli “appaltatori privati” sono diventati, in particolare nel corso degli ultimi due decenni, una componente essenziale del mondo dello spionaggio. L’analisi del professor Antonio Teti, responsabile del settore Sistemi informativi e Innovazione tecnologica dell’Università G. D’Annunzio di Chieti Pescara, esperto di Intelligence e Cyber Intelligence
Ddl Zan, Pd e piazze. La versione di Chiapello (Popolari/Italia Popolare)
Appare evidente che si sia aperto uno spazio in un tempo di necessario cambio dovuto alla tensione che il linguaggio realista dell’Agenda Draghi sta esercitando su un sistema partitico debole, in piena crisi. Uno spazio di centro nel senso di superamento del bipolarismo dell’odio, di dialogo e amicizia dai toni temperati. La risposta di Giancarlo Chiapello, segreteria nazionale Popolari/Italia Popolare, all’articolo di Francesco Nicodemo
Da Roma a Glasgow, i successi di Draghi. Scrive l'amb. Marsilli
Valutare molto favorevolmente quanto raggiunto nel corso della prima edizione in assoluto del G20 a guida italiana appare del tutto giustificato e corretto. Ecco perché, nell’analisi dell’ambasciatore Marco Marsilli, consigliere scientifico della Fondazione Icsa, già rappresentante permanente presso il Consiglio d’Europa e direttore centrale alla Farnesina per le questioni globali e i processi G8/G20
Tutto il mondo è una famiglia. L’approccio indiano al G20
Focus sulla partecipazione dell’India, che entra nella troika del G20 nel dicembre 2022 e avrà la presidenza nel 2023, a firma di Vas Shenoy
Usa-Francia. Dopo l’intesa al G20, ora si guarda alla Nato?
Per Macron un segretario generale dell’Alleanza scelto da Parigi sarebbe una vittoria. E l’incontro a Roma con Biden… L’analisi di Federiga Bindi, professoressa dell’Università di Roma Tor Vergata e della University of Colorado
La Cina copia l’Ue? La nuova legge sulla privacy assomiglia al Gdpr
Da oggi in Cina è in vigore una nuova legge sulla privacy che interessa molte aziende europee. Ecco a cosa prestare attenzione. L’analisi di Francesca Bassa, avvocato esperto in protezione dati e cybersecurity, e partner dello Studio bd LEGAL
Chiuso il G20. Il multilateralismo non è la panacea ma almeno…
L’approccio seguito durante questo summit può dare almeno una qualche briciola di democraticità nei rapporti internazionali. L’analisi di Armando Sanguini, Senior Advisor Ispi, già ambasciatore italiano in Tunisia e Arabia Saudita
















