Quella di Mario Draghi è una buona idea: serve al più presto un G20 sull’Afghanistan. Ma non sarà facile. L’analisi dell’amb. Marco Marsilli, consigliere scientifico della Fondazione Icsa, già rappresentante permanente presso il Consiglio d’Europa e direttore centrale alla Farnesina per le questioni globali e i processi G8/G20
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Perché l'Italia non deve partecipare a Durban 20. Scrive Bepi Pezzulli
Presenziare ai lavori infliggerebbe un vulnus alla stabilità regionale, alla sicurezza internazionale e alla democrazia liberale, offrendo la copertura reputazionale di Roma alla delegittimazione dello Stato ebraico. L’opinione di Bepi Pezzulli
Ai Talebani abbiamo lasciato un’armata chiavi in mano. Parla il parà italiano “Geco”
“Geco” è il suo nickname. In Afghanistan ha partecipato a un’operazione militare per liberare 31 ostaggi nel 2011 ricevendo poi, per le sue gesta, la Medaglia d’Oro al Valore dell’Arma dei Carabinieri. Le immagini da Kabul? “Provo stizza, rabbia, irritazione”, dice. L’intervista di Attilio Di Scala, consulente strategico indipendente
Come affrontare i “lupi solitari”. Un diritto europeo sulla sicurezza nazionale?
Come gestire la questione anche alla luce della situazione in Afghanistan? Il commento di Annita Sciacovelli, professoressa di diritto dell’Unione europea, Università degli studi di Bari Aldo Moro, visiting research fellow presso il Center for Business in Society (IESE, Business School, Barcellona), specialista in cybersecurity
Buone pratiche per un futuro senza fumo
Il Codice volontario di autoregolamentazione per la filiera della distribuzione e della produzione dei prodotti senza combustione, sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato sviluppato dall’Eurispes con il contributo di Philip Morris Italia, esprime il tentativo di trovare un punto di equilibrio tra il diritto all’informazione del fumatore e la tutela della cittadinanza da modalità di comunicazione potenzialmente inappropriate
La competizione economico-tecnologica globale tra tempo, spazio e informazione
I tempi dei cicli tecnologici sono condizionati da interessi economici e politici. La competizione globale può essere destrutturata nella sua spazialità: ne emerge una polarizzazione tra la coesione autocratica della Cina e la frammentazione democratica della galassia occidentale
Chi ha paura di Rachid Ghannouchi, la bestia nera della democrazia tunisina
In Tunisia siamo al tutti contro uno. Da anni il politico fondamentalista si batte per un ideale, quello di una democrazia rappresentativa ispirata ai valori della della civiltà di un Islam
L’emirato 2.0 dei Talebani tra nuovi equilibri di potenza e contrasti ideologici
L’analisi di Giorgio Cella, docente presso l’Università Cattolica di Milano e analista per Limes e Nato Foundation
Una commissione a tutela delle donne afgane. La lettera a Mattarella
“Siamo testimoni di uno scenario apocalittico ed è impossibile contrastare o contenere tale dramma con iniziative solitarie o frammentate. È indispensabile unire le forze, creare una rete internazionale e cooperare concretamente”. La lettera di Artemisia Onlus al Presidente della Repubblica
Il detto (e il non detto) di Biden che cambia il modo di pensare la guerra
Le parole del presidente Usa sono state rivolte all’opinione pubblica statunitense e sono coerenti con il suo modo di intendere l’impiego dello strumento militare come parte delle relazioni internazionali. Eppure non trovano solidi appigli a giustificazione della scelta fatta. L’analisi di Claudio Bertolotti e Chiara Sulmoni, rispettivamente direttore esecutivo e cofondatrice e presidente di START InSight