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Vescovi ucraini dal papa, capirsi tra propagande, imperi e bombe

Le incomprensioni sorte tra Ucraina e Vaticano dall’inizio della guerra, hanno spiegato i vescovi, vengono utilizzate dalla propaganda russa per giustificare e sostenere l’ideologia assassina del “mondo russo”, quindi “i fedeli della nostra Chiesa sono sensibili ad ogni parola di Sua Santità come voce universale di verità e di giustizia”. La riflessione di Riccardo Cristiano sull’udienza privata di papa Francesco ai vescovi del Sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina (Ugcc)

Xi e il papa in Mongolia. Cortesie sì, ma non solo…

Il rapporto tra Chiesa cattolica e Cina non è né tutto positivo né tutto negativo. La cultura del partito in Cina fa del suo segretario qualcosa di molto simile all’imperatore dei tempi passati, che si faceva chiamare “figlio del cielo”. In buona parte è ancora così e la novità dell’accordo provvisorio tra Santa Sede e Repubblica Popolare Cinese ha proprio in questo il suo enorme valore: portare a una distinzione tra buon patriota e fedele di una comunità religiosa. La riflessione di Riccardo Cristiano

Il papa in Mongolia, guardando anche alla Cina

Il viaggio del pontefice in Mongolia ha diverse ragioni e diversi scopi. Li spiega Riccardo Cristiano, sottolineando due aspetti che caratterizzano il Paese asiatico: l’ateismo di Stato dell’apparato burocratico e l’essere il secondo polmone del mondo dopo l’Amazzonia. Ma non solo…

Guerra anche alla casa comune. Il papa spiegato con il libro di Piero Damosso

Nel libro di Piero Damosso, giornalista della Rai, per molti anni curatore di Uno Mattina, “Può la Chiesa fermare la guerra? Un’inchiesta a sessant’anni dalla Pacem in Terris” (San Paolo, euro 20,00) si trovano importanti spunti interpretativi per inquadrare la nuova “Laudato si’” annunciata da papa Francesco

Sessualità, indietrismo e sinodo. Cos'ha detto il papa ai gesuiti a Lisbona

Sessualità, indietrismo di chi nella Chiesa guarda al passato e non al domani e infine il sinodo, appuntamento ormai cruciale e imminente. Sono questi i temi trattati dal pontefice durante l’incontro privato con i Gesuiti e Civiltà Cattolica nel corso del suo recente viaggio a Lisbona

Il sogno di Martin Luther King dopo 60 anni è un bivio globale

Chi ama non fa male a nessuno, sia bianco o sia nero, sia etero o no. Nessuno può dirsi migliore di un altro. È questo il senso profondo di quella lezione meravigliosa che oggi compie 60 anni non nel trionfo, come ci siamo illusi che fosse, ma nella tormenta. Martin Luther King non disse che siamo tutti uguali, no, ovviamente. Disse che siamo “tutti creati uguali”. La riflessione di Riccardo Cristiano

Dal cristianesimo al cristianismo: ce n’è traccia anche in Vannacci

Ho sentito, nel libro di Vannacci, qualcosa di affine a chi dice che noi siamo cristiani anche se non lo siamo, un cristianismo che riduce il cristianesimo da un lato a un sacco di pietre da portare sulle spalle e dall’altro a un fatto etnico, identitario, che personalmente ritengo più pericoloso della secolarizzazione se vogliamo difendere le nostre radici. La riflessione di Riccardo Cristiano

Milley da Francesco, un colloquio importante per Ucraina e crisi africane

Di questo colloquio tra il papa e il generale è certamente importante sottolineare che, conversando con la stampa che lo segue, il generale Milley non si è limitato a parlare di soddisfazione, di profondità del colloquio e delle osservazioni che gli sono state fatte, ma anche che non hanno parlato solo di Ucraina, bensì anche di Africa

Il senso del viaggio del papa in Mongolia, per "sperare insieme"

Andare in Mongolia non è un’eccentricità, ma una scelta ecclesiale molto chiara e che si aggiunge a quella di ridare smalto all’impegno cattolico in Asia. Incastrata tra Cina e Russia la Mongolia presente in sé delle sfide rilevantissime. L’analisi di Riccardo Cristiano

Hezbollah dichiara guerra a Barbie

In molti in queste ore a Beirut hanno fatto notare che il vero obiettivo del ministro Mortada, nel bloccare la proiezione del film campione di incassi, è l’emancipazione femminile, che Barbie farebbe emergere molto più dell’omosessualità. Ma ciò che sorprende è che Hezbollah sia riuscita a fare di questo una sua battaglia culturale da Beirut, la città più libera e aperta del mondo arabo

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