Oggi microfoni e telecamere sono rivolti al sud d’Israele, è la cronaca. Ma chi deve capire sa che l’attacco di Hamas è a Riad, sperando nella violenta reazione israeliana come strumento capace di ricompattare il fronte islamico
Roberto Arditti
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Cosa unisce Napolitano e la destra di oggi. Arditti risponde ad Amato
Amato ragiona con una prospettiva, quella della sinistra nelle sue varie versioni che hanno convissuto e, in parte, plasmato il Novecento, che è certamente quella egemone sotto il profilo culturale, ma non per questo può essere considerata l’unica disponibile
Dentro l’Europa bisogna starci, e starci bene. Conversazione con Antonio Tajani
“Non dobbiamo pensare che l’Ue sia rappresentata soprattutto da Francia e Germania. L’Italia è la seconda manifattura d’Europa e per questo dobbiamo farci valere, anche se a volte rischia di essere un carrozzone”. Il primo anno di governo? “Siamo riusciti a dare a livello internazionale un’immagine di un centrodestra di governo serio e solido”. E sulla coalizione c’è “un minimo comun denominatore forte e soprattutto esiste un elettorato che vuole vederci uniti nonostante le differenze”. Intervista di Roberto Arditti al ministro degli Esteri Antonio Tajani
Amato lancia lo “stress test” per Meloni e il suo governo. L'analisi di Arditti
Il presidente Amato sa quel che fa e mette in campo una prova di tenuta complessiva per Meloni ed il suo governo.
Lo fa in modo ostile? Forse no. Lo fa in modo amichevole? Certamente no…
Mai delegittimare il ministro della Difesa. Il governo volti pagina
Il governo e la sua maggioranza hanno cose importanti e difficili da fare, utili all’Italia e anche al proprio futuro politico. Non si facciano portare a spasso dalla polemica di giornata, la probabilità di uscirne perdenti è elevata. Il commento di Roberto Arditti
De Angelis, Vannacci e poi? Poca roba a destra, ma che noia la sinistra
De Angelis spara la sua “rivelazione” (non originale) ma poi non fornisce dettagli. Vannacci spreca la sua lunga e prestigiosa carriera militare per parlare di temi che poco aggiungono alla chiacchiera da bar. Dall’altra parte c’è la tendenza “progressista” all’indignazione permanente effettiva, ormai un riflesso condizionato, una sorta di movimento automatico che non certifica l’esistenza in vita di un movimento di idee che diventa governo della cosa pubblica
Il mondo di Kissinger e Prodi non c’è più. Meglio farsene una ragione
Il mondo di oggi è drammaticamente immerso in conflitti di ogni tipo, ma non per questo è un mondo senza prospettive di crescita o di pace. Non c’è però peggior modo di affrontarlo che usare categorie fuori tempo. È il ventunesimo secolo questo e non possiamo farci niente. Il commento di Roberto Arditti
No. Il caos in Francia non è colpa nostra
In preda a un senso di colpa in servizio permanente ed effettivo, c’è chi in Europa sostiene che le rivolte francesi sono figlie di una cattiva integrazione da parte degli europei. Il poliziotto che ha sparato farà i conti con la giustizia. Ma lo stesso deve accadere per tutti quelli che spaccano vetrine e rubano nei negozi in queste ore, perché sono innanzitutto teppisti e non indomiti combattenti per la libertà
Putin, Prigozhin e noi. La riflessione di Arditti
È colpa nostra di quanto sta accadendo? No, ma noi ci abbiamo messo del nostro, in particolare un sacco di soldi. Il corsivo di Roberto Arditti
Silvio Berlusconi il precursore. Scrive Arditti
Berlusconi ha scardinato le liturgie politiche italiane ben oltre il ruolo giocato dai suoi governi ed è forse utile ricordarne qui la portata rivoluzionaria, che è sintetizzabile in tre elementi. Il corsivo di Roberto Arditti