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Segreti e passioni politiche di Gabriel García Márquez

La politica ha segnato la vita di Gabriel García Márquez sin da quando fu ammazzato il leader liberale colombiano Jorge Eliécer Gaitán il 9 aprile del 1948. In Colombia si scatenò una guerra civile e il Gabo cominciò a fare giornalismo come forma di resistenza. Aveva non solo il bisogno di guadagnarsi da vivere, ma anche una gran passione politica e…

La vita di Gabriel Garcia Marquez a Roma (e quel film con Sophia Loren)

Una delle esperienze più frustranti di Gabriel Garcia Marquez riguarda il mondo del cinema e la città di Roma. Lo scrittore aveva 27 anni ed è arrivato nella capitale italiana come corrispondente del quotidiano colombiano El Espectador. Non ha avuto alcun dubbio nell'arruolarsi come terzo assistente di regia del film “Peccato che sia un canaglia” di Alessandro Blasetti con Marcello…

Chi protesta (ancora) contro i Mondiali di calcio 2014 in Brasile

Nonostante la pioggia, i brasiliani sono scesi ieri in piazza a Rio de Janeiro. Da mesi migliaia di persone bloccano regolarmente le strade della città brasiliana. Le proteste sono convocate attraverso i social network dai movimenti Territorio Livre (Territorio Libero) e Fórum Popular de Saúde (Foro Popolare di Salute), con il sostegno dei partiti della sinistra radicale che si oppongono…

Crisi in Ucraina, la scomoda posizione della Cina

Uno degli alleati della Russia è in difficoltà. La Cina non sa quale posizione prendere rispetto alla crisi in Ucraina. Il ministro degli Affari esteri russo, Sergei Lavrov, ha incontrato martedì il presidente cinese Xi Jinping a Pechino. I due si sono scambiati punti di vista rispetto alla situazione in Ucraina, due giorni dopo di un importante vertice a Ginevra.…

Chi sono i ribelli di Donetsk che chiedono la secessione dall'Ucraina

Da quando è esplosa la crisi in Ucraina, molti nomi poco noti ai lettori occidentali sono spuntati nelle prime pagine della stampa internazionale. Uno di questi è Donetsk, una città dell'Ucraina orientale. Ora, secondo i ribelli che vi si sono insediati, la zona è diventata una Repubblica popolare. SCELTA DALLA BASE POPOLARE All’ultimatum del governo di Kiev gli attivisti filorussi…

Facebook, ecco i 13 Paesi che più censurano i post

Secondo il rapporto Global Government Requests pubblicato da Facebook, tra i Paesi che chiedono la cancellazione di post dal social network ci sono India, Pakistan, Turchia, ma anche Israele, Germania e Francia. I CASI DI CENSURA Seguendo l’esempio di trasparenza di Google, Mark Zuckerberg ha deciso di pubblicare i Paesi che interferiscono di più su quello che viene pubblicato su…

Libia haftar

Libia, tutti i perché del nuovo caos

La Libia è ripiombata nel caos. Dopo la sfiducia al premier Ali Zeidan lo scorso 11 marzo, ora a mollare la guida del Paese è il presidente ad interim Abdullah al-Thani. In un comunicato, l’ex premier ha spiegato che le dimissioni sono per “il bene della nazione” e per evitare che i libici combattano tra loro. “Non voglio più spargimento…

Chi è Robert Frank Agostinelli, l’italo-americano che vuole gustare Deoleo

Oltre ai private equity CVC, PAI Partners, Carlyle e Fondo Strategico Italiano, c’era un altro soggetto interessato all’impresa di olio d’oliva spagnola Deoleo: Robert Frank Agostinelli. Nonostante non sia conosciuto al grande pubblico, il finanziere italo-americano Agostinelli è uno dei uomini più ricchi degli Stati Uniti. Secondo la rivista Forbes, ha un patrimonio di 1 miliardo di dollari. Ha fatto…

Miguel Arias Cañete

Deoleo, benvenuti alla guerra dell’olio tra Italia e Spagna

In Spagna degli italiani non ne vogliono sapere. Secondo il quotidiano El Mundo, l’esperienza della lotta per Endesa, la compagnia-simbolo del settore elettrico spagnolo che è finita nelle mani dell’italiana Enel, è stata più che sufficiente. Per questo motivo la battaglia per l’impresa Deoleo, leader nella commercializzazione dell'olio, va oltre le olive dell’Andalusia. Forse anche per questo è stato preferito il…

Argentina, le proteste che fanno tremare Cristina Fernández de Kirchner

Tre sindacati argentini (due peronisti e uno di sinistra) hanno paralizzato questo giovedì il Paese con uno sciopero generale. L'obiettivo era protestare contro l’inflazione (arrivata al 32% in Argentina) e la sospensione dei sussidi per il gas e l’acqua. PAESE BLOCCATO Per un giorno, l'Argentina si è paralizzata. Non hanno funzionato autobus, treni, aerei e metropolitana. I partiti della sinistra…

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