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Brexit deal, nuova collaborazione o nuovi contenziosi? L'analisi di Zecchini

Nel complesso dell’Accordo sembra che l’Ue abbia fatto meno concessioni di quante ne abbia fatte il Regno Unito, ma in realtà è difficile stabilire da che parte pende la bilancia, perché su molti punti importanti si statuiscono solo principi e non regole cogenti. Ue e Uk sono costrette a collaborare per via della necessità di mantenere sempre un quadro di armonia in Europa. L’analisi di Salvatore Zecchini, economista Ocse e docente presso l’Università di Tor Vergata

Recovery Plan, Zecchini analizza pregi e difetti di un esperimento critico

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza costituisce un notevole passo in avanti rispetto al passato nel tracciare un programma di politica industriale di portata olistica. Ma… L’analisi di Salvatore Zecchini, economista Ocse e docente a Tor Vergata

Brexit, no deal è meglio di bad deal. L'analisi di Zecchini

Nel corso dei negoziati è apparso sempre più chiaro che da parte britannica era irrinunciabile mantenere la più grande autonomia di politica ed emanciparsi dal giudizio di istituzioni europee. Realtà che confligge con i capisaldi fondanti del processo d’integrazione europea, che si basa sulla condivisione di benefici,  regole ed istituzioni valide ugualmente per tutti

Timore delle riforme verso l'uscita dalla crisi? I consigli di Zecchini

Il clima di ottimismo suscitato nella scorsa estate dalla forte ripresa della domanda nelle sue componenti di consumi interni (9,2%), investimenti (31,3%) ed esportazioni (30,7%) è stato presto dissipato dalla nuova caduta degli acquisti, con l’indice Pmi sceso ai livelli di maggio scorso, e dalle fosche previsioni dell’Istat sulla crescita complessiva nell’anno. L’analisi di Salvatore Zecchini, economista dell’Ocse

Bene e male nell’assistenzialismo di Stato. L'analisi di Zecchini

Sarebbe saggio che i decisori politici traccino fin d’ora un programma di uscita graduale dalle misure di emergenza e rendano ben chiaro ai beneficiari che sarà applicato quando l’epidemia avrà finito il suo corso. Un simile programma non farà altro che ridurre le incertezze tra gli operatori, li aiuterà a programmare i loro piani e scoraggerà gli opportunisti dall’abusare degli aiuti. L’analisi di Salvatore Zecchini

Perché il Covid-19 è un test per l'Italia. L'analisi di Zecchini

Bisogna investire di più nella prevenzione e cura, piuttosto che nell’assistenzialismo nei periodi di restrizione, con l’obiettivo di riportare in tempi brevi le attività economiche a regime e in sicurezza. L’analisi di Salvatore Zecchini

Perché alle Pmi serve intelligenza artificiale. L'analisi di Zecchini

Le piccole imprese italiane non hanno ancora scoperto i vantaggi derivabili dall’applicazione della recente tecnologia che passa per il nome di Intelligenza Artificiale e i rischi per il loro essere sul mercato nel non applicarla. L’analisi di Salvatore Zecchini, economista dell’Ocse

Lavoro a distanza, un'altra rivoluzione è in corso (ma occhio alle rigidità). L'analisi di Zecchini

Indipendentemente dai provvedimenti che il governo potrebbe adottare prossimamente, l’esperienza di quest’anno del lavoro a distanza nelle sue diverse declinazioni di lavoro agile, telelavoro, smart-working e lavoro informale segna un nuovo capitolo della rivoluzione in atto nel mondo del lavoro, con conseguenze di lunga durata. Questa modalità, forzatamente estesa con la stessa repentinità dell’introduzione del lockdown, non è destinata a…

Vi racconto il Def, tra ambizione e realtà. L'analisi di Zecchini

Dopo mesi di limitazioni alle attività tutti gli italiani si augurano un’uscita rapida dalla crisi economica in cui sono piombati ed un ritorno a una crescita durevole. Di questa aspirazione si fa interprete il governo con l’approvazione della Nota di aggiornamento del Def, a cui dovrebbe seguire tra qualche settimana la Legge di Bilancio che ne esplicita le implicazioni finanziarie.…

Recovery Fund? Di tutto tranne che vere riforme. L'analisi di Zecchini

Le Linee guida del governo per il Piano di ripresa e resilienza (Pnrr) da finanziare mediante il Recovery and Resiliency Facility dell’Ue rappresenta il nuovo tentativo di impostare una politica industriale coerente, sulla scia del piano Renzi-Calenda degli anni 2015-2018. Anche questa volta l’intento è di dare organicità all’azione pubblica tendente a innescare una ripresa duratura, un intento che nasce…

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