Nell’insieme, gli italiani non hanno ragione di essere pessimisti sul loro benessere presente. Dovrebbero, piuttosto, impegnarsi molto di più investendo maggiormente in competenze, innovazione e propensione al lavoro per raggiungere e superare i livelli medi dell’Ue. Questo è un imperativo per un Paese che ambisce a stare con quelli del Gruppo dei Sette più avanzati. L’analisi di Salvatore Zecchini
Salvatore Zecchini
Leggi tutti gli articoli di Salvatore Zecchini
All'Italia serve una strategia nell’intervento pubblico. L'analisi di Zecchini
Il Pnrr ha avuto il merito di mettere in luce molti dei mali di cui soffrono le nostre istituzioni di governo e di rendere il Paese consapevole che è urgente definire una strategia di sistema e costituire le basi per attuarla al meglio. Occorre fare tesoro degli insegnamenti di questa esperienza per non trovarsi impreparati per il futuro
Perché sono vane le polemiche sulle misure per il lavoro. L'analisi di Zecchini
Il ritorno all’equilibrio di bilancio e alla riduzione del macigno del debito pubblico non sono rinviabili sine die, non tanto perché richiesti dal Patto di Stabilità, quanto per la vulnerabilità della crescita economica. Resta poco spazio per l’assistenzialismo che non genera né crescita economica, né sviluppo di una società attiva. Maggiore assistenzialismo in futuro non è possibile se non sottraendo risorse a impieghi più produttivi per lo sviluppo futuro
Bruxelles forza i Paesi ad aggiustare i macrosquilibri. Gli scenari per l'Italia
Le regole proposte con la revisione del Patto di stabilità tracciano un percorso obbligato entro cui viene costretta una parte importante della politica economica. Nelle situazioni, come quella italiana, di forte dipendenza della crescita dall’Ue e da volubili mercati finanziari, gli spazi di autonomia si riducono sui disavanzi di bilancio e sul debito pubblico. Per i governi politici si prospettano scelte difficili, perfino impopolari, per porre un freno alla spesa corrente
Tutte le strettoie della politica economica governativa. L'analisi di Zecchini
Nonostante la vivace ripresa della crescita nel dopo pandemia, il governo per ricavare spazi di manovra in funzione della sua agenda economica deve confrontarsi, come negli anni bui della crisi debitoria, con la dura scelta delle aree in cui tagliare il sostegno pubblico per recuperare risorse da destinare al perseguimento dei suoi obiettivi. L’analisi di Salvatore Zecchini
Crisi bancaria? L'instabilità è insita nel sistema. L'analisi di Zecchini
È necessario ammettere che tutti i sistemi bancari hanno un potenziale d’insita instabilità, che deve essere controllata, monitorata e gestita nel senso di minimizzarla anche nella fase patologica dei dissesti al fine di impedirne la diffusione. Non bastano le buone regole, occorre competenza e capacità di vigilare, prevenire ed estinguere gli incendi sul nascere. Conclusione che vale anche per l’Europa. L’analisi di Salvatore Zecchini
Aiuti di Stato? Le nuove regole aprono ad una concorrenza più agguerrita
Con l’allentamento dei vincoli agli aiuti di Stato la competizione tra Paesi membri si fa più agguerrita e il Paese deve attrezzarsi a sostenerla, in particolare superando senza indugi le debolezze evidenti anche nell’attuazione del Pnrr. Non farlo significherebbe accettare di restare indietro e rimanere nella palude del basso sviluppo. L’analisi di Salvatore Zecchini
Cybersecurity, sanzioni e dipendenza dalla Cina. L'analisi di Zecchini
Nel caso dell’Italia si parla spesso con allarme della dipendenza dalla Cina. Ma non si ha notizia di uno studio completo di quanto profonda sia la sua presenza nei nostri sistemi essenziali sia nel campo dell’elettronica, sia in quelli delle Ict, energia, apparati militari e industrie di base. Il commento di Salvatore Zecchini
Tutti i nodi per l'Italia della riforma del Patto di stabilità. L'analisi di Zecchini
L’approccio alla riforma rimane isolato nel quadro della governance comune, quasi in un compartimento a sé stante, non prevedendo alcun collegamento con gli interventi del Pnrr e dei Fondi strutturali del bilancio comune. Salvatore Zecchini analizza tutte le questioni aperte sia per il nostro Paese sia degli altri Stati membri
La proposta della Commissione sugli aiuti di Stato conviene anche all'Italia
La proposta della Commissione si presenta come una buona base di accordo che, con qualche miglioramento in alcuni punti, conviene anche all’Italia. Migliorie ottenibili con un atteggiamento costruttivo nel negoziato che seguirà. Perché spetta ad ogni modo al Paese fare finalmente scelte strategiche, per impegnarsi nel suo avanzamento tecnologico. L’analisi di Salvatore Zecchini