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 About Stefano Cingolani

Ste­fano Cin­golani, nasce l’8/12/1949 a Reca­nati e il borgo sel­vag­gio lo segna per il resto della vita. Emi­gra a Roma dove stu­dia filosofia ed econo­mia, finendo a fare il gior­nal­ista. Esor­disce in cal­zoni corti nella stampa comu­nista, un lungo peri­odo all’Unità dove lan­cia le prime pagine ded­i­cate all’economia a fine anni ’70, poi l’uscita per nav­i­gare nella stampa dei padroni. Prima al Mondo, poi al Cor­riere della Sera per sedici lunghi anni: a Milano, New York, di nuovo Milano come capo redat­tore esteri, infine cor­rispon­dente a Parigi dove fa in tempo a cel­e­brare le mag­ni­fiche sorti e pro­gres­sive dell’anno Duemila. Con il pas­sag­gio del sec­olo, avendo già cam­bi­ato moglie, a Cin­golani non resta che cam­biare lavoro. Si lan­cia così in avven­ture nella rete, ma senza rete; l’ultima delle quali al Riformista. Un inter­vallo per ripren­dere fiato (e antiche pas­sioni nar­ra­tive), poi arriva Giu­liano Fer­rara e com­in­cia la quarta vita pro­fes­sion­ale. A parte il lavoro (i lavori) e la famiglia (le famiglie), i viaggi (sem­pre troppo pochi), i sog­giorni sulle spi­agge del Baltico (sud est della Svezia) quando tutti s’intingono nelle calde acque del Mediter­ra­neo, che resta del tempo che gli è dato su questa terra? Scri­vere. Così, aggiunge ai primi due libri pub­bli­cati (“Le grandi famiglie del cap­i­tal­ismo ital­iano”, nel 1991 e “Guerre di mer­cato” nel 2001 sem­pre con Lat­erza) anche “Bolle, balle e sfere di cristallo” (Bom­piani 2011). Poi arriva Face­book e @scingolo su Twit­ter, infine www.cingolo.it. Ma non è finita.

Una formica contro le cicale. Mario Draghi nel ritratto di Cingolani

Come consuetudine la rivista Formiche nel mese di dicembre seleziona la figura più rappresentativa dell’anno. Nel 2011 era stato individuato Mario Draghi, da poco arrivato alla Bce, alla guida della quale avrebbe successivamente salvato l’euro (e l’Italia). Ripubblichiamo il ritratto scritto da Stefano Cingolani

Angela Merkel, ritratto della lady di ferro d'Europa (e Formica dell’anno)

Come consuetudine la rivista Formiche nel mese di dicembre seleziona la figura più rappresentativa dell’anno. Nel 2020 è stata individuata la cancelliera Angela Merkel che in queste ore si appresta a concludere trionfalmente il semestre della presidenza europea

Marchionne

Marchionne, la Fiat, e quel link americano che dura da sempre

La Fiat diventa americana, la Fabbrica italiana automobili Torino diventa Fiad, Fabbrica internazionale di automobili di Detroit quotata a Wall Street e domiciliata in Delaware dove si pagano meno tasse. Si compie così un destino che non nasce dal caso. La stessa operazione Chrysler, del resto, non è il mero frutto di audacia e fortuna. Certo il fato ha avuto…

Trump

Vi racconto come Trump trumpeggia con Corea, Fed, Russia e Arabia Saudita

E adesso ci si mette anche Jerry Powell. Nell’audizione al Congresso, il prossimo presidente della Federal Reserve voluto da Donald Trump perché non è un economista né un banchiere di professione (anche se ha fatto i soldi nelle banche d’affari), ed è solidamente conservatore, ha fatto poche concessioni e ha subito messo le vele al vento della continuità. L’indipendenza della…

Lira, Draghi, Qe

Azzoppare Mario Draghi non sarebbe un suicidio politico?

Convocare Ignazio Visco? Certamente. Mario Draghi? Perché no. I banchieri come Gianni Zonin e Vincenzo Consoli? Loro no. “Trasformeremmo la commissione in un circo”, dice Bruno Tabacci che minaccia addirittura le dimissioni. La verità è che verrebbero alla luce gli intrecci politico-clientelari che guidavano la gestione delle banche popolari. Altro che circo, siamo al teatro dei pupi. La commissione ha…

Pier Ferdinando Casini

Banca Etruria, Popolare Vicenza e non solo, tutti gli equivoci su schiamazzi politici e ruolo delle authority

Chi temeva (o magari sperava) che la commissione parlamentare d'inchiesta sulle crisi bancarie fosse una farsa, adesso deve ricredersi: sta lavorando sodo e ha intenzione di stringere i tempi. Ma il suo fervido lavorio non nasconde gli equivoci sui quali è nata. Vediamone alcuni. 1 - Ascoltando le domande e gli interventi dei commissari si sente odore di questura, c'è…

Vi spiego lo scaling down di Mario Draghi

La Banca centrale europea ha preso tre decisioni, con ampio consenso, ma non all’unanimità: 1) i tassi di interesse restano invariati, non salgono, anzi saranno inchiodati al pavimento per lungo tempo, tutto il tempo necessario a far sì che la crescita continui; 2) l’acquisto di titoli a partire dal primo gennaio verrà ridotto da 60 a 30 miliardi di euro…

Referendum in Veneto e Lombardia: obiettivi, annunci e balle

Cambia la storia, ridateci le nostre tasse, vogliamo il 90% di quel che versiamo allo Stato: sulla base di proclami e parole d’ordine di questo tipo, Luca Zaia ha stravinto il referendum consultivo in Veneto (per quel che riguarda Roberto Maroni e la Lombardia, il risultato è più modesto visto che l'affluenza è stata del 38,5%). Ma come stanno davvero…

Che cosa stanno combinando Puigdemont, Rajoy e Bruxelles

Ci risiamo. La catena di errori si ripete con una regolarità talmente impressionante che sembra dar ragione alla legge di Peter: in politica come nelle imprese ciascuno arriva in alto fino a raggiungere l’apice della propria incompetenza. Carles Puigdemont non riesce a controllare le forze che ha liberato e proclama l’indipendenza in modo unilaterale, per poi sospenderla. Non tiene conto…

Referendum in Catalogna, ecco i 3 errori di Puigdemont, Rajoy e Ue

Il primo ottobre 2017 sarà ricordato in Spagna e in Europa come la domenica degli errori incrociati. Il primo errore è il referendum. Hanno votato si dice in due milioni su 7,5 milioni di abitanti della Catalogna e il 90% ha detto sì. Gli altri, quelli che non hanno votato (e sono comunque la maggioranza del corpo elettorale) non si…

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