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Stefano Monti About Stefano Monti

Stefano Monti, partner Monti&Taft, è attivo in Italia e all’estero nelle attività di management, advisoring, sviluppo e posizionamento strategico, creazione di business model, consulenza economica e finanziaria, analisi di impatti economici e creazione di network di investimento. Da più di un decennio fornisce competenze a regioni, province, comuni, sovrintendenze e ha partecipato a numerose commissioni parlamentari. Si occupa inoltre di mobilità, turismo, riqualificazione urbana attraverso la cultura. È autore e curatore di numerosi libri e frequente relatore di convegni. Il suo obiettivo è applicare logiche di investimento al comparto culturale.

I cinque motivi per aumentare i ricavi dei musei italiani

Per aumentare i ricavi dei musei dobbiamo interessarci alle modalità attraverso le quali l’incremento del prezzo dei biglietti potrà essere apportato, a quali miglioramenti dell’offerta sarà necessario fornire ai visitatori per rendere ancora il museo un luogo di interesse sia per cittadini che per turisti, a come contrastare gli eventuali cali del numero di visitatori, così da non cadere nella trappola di un’elasticità della domanda al prezzo. Il commento di Stefano Monti, partner di Monti&Taft

Ecco la trappola del lavoro che piace

La struttura del lavoro che pare divenire sempre più chiara nel settore culturale rischia di ridurre le possibilità di sviluppo che tale settore potrebbe avere. Stefano Monti spiega perché

Quali obiettivi per le capitali Italiane della cultura

Se vogliamo fare 300 eventi, e inondare la rassegna stampa di un comune è un discorso. Se vogliamo sviluppare la capacità di un territorio di attrarre investimenti, e di rinnovare la struttura imprenditoriale di una determinata area del nostro Paese, il discorso è un altro. Il punto di Stefano Monti, partner di Monti&Taft

80 anni di tempo perso. La storia recente del nostro sistema culturale

Oggi, 2023, il progetto di un sistema culturale in grado di conquistare “quanti più altri è possibile” è praticamente stato sconfitto. È quel progetto che bisogna in qualche modo ripristinare, smettendo di confondere gli obiettivi con gli strumenti, rinunciando all’approccio teologico della cultura, e comprendendo che acquisisce tanto più valore quanto più essa è condivisa

Asili nido e lavoro. Riflessioni meno semplicistiche

Non si tratta soltanto di avere soldi disponibili per costruire nuovi nidi. L’efficacia del piano dipenderà soprattutto dalla capacità dei territori di sviluppare altre offerte, in grado di creare le famose “sinergie”. I dati (utili) della ricerca indonesiana letti da Stefano Monti, partner di Monti&Taft

Oltre le flagship initiative. Capire quando e come investire in cultura crea cultura

La creazione di investimenti in cultura deve essere condotta tenendo in considerazione che tali investimenti andranno a generare sui conti pubblici un incremento dei costi correnti, e che tali costi correnti potranno trovare un supporto di sostenibilità o nella riduzione di altre spese o dall’incremento dei ricavi potenziali. I risultati di una ricerca scandinava sugli investimenti culturali nell’intervento di Stefano Monti, partner di Monti&Taft

Senza un mercato forte, l'arte italiana sarà esclusa dalle piazze globali

Nel nostro Paese non esistono politiche finalizzate allo sviluppo del mercato dell’arte, ma politiche finalizzate allo sviluppo degli artisti. Secondo il legislatore fiscale, la vendita di un’opera d’arte da parte di una galleria è soggetta alla stessa aliquota di un bene ordinario. In caso di successioni, non importa il valore dell’opera d’arte in sé, ma il suo utilizzo: se è utilizzata in casa avrà una fiscalità meno onerosa rispetto a un’opera che è invece custodita in un caveau. Stefano Monti, partner di Monti&Taft, sulle piazze globali dell’arte

Cultura, tra qualità politiche ed economiche. Scrive Monti

È necessario prendere atto che la cultura necessita, nel nostro Paese più che mai, di una visione chiara, in grado di esprimere le priorità in modo puntuale. Il commento di Stefano Monti, partner di Monti&Taft

Di chi è la colpa per le nostre "nuove dipendenze"? Il caso Fortnite

Epic Games, produttrice di Fortnite, ha patteggiato una multa da 520 milioni. Ma è più interessante seguire la class action che le attribuisce la responsabilità per le dipendenze che il videogioco scatena nei giovani. Ma addossare le colpe a un’azienda vuol dire deresponsabilizzare la società. O finirà che quando compriamo il pane dovremo tirare fuori un certificato che non abbiamo disordini alimentari? L’analisi di Stefano Monti, partner di Monti&Taft

Cultura, bene necessario o di lusso?

Sarebbe corretto iniziare ad analizzare davvero le politiche culturali del nostro Paese: perché soprattutto in questo settore, le scelte condotte riflettono il modello di società che chi ci rappresenta intende sviluppare

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