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Stefano Monti About Stefano Monti

Stefano Monti, partner Monti&Taft, è attivo in Italia e all’estero nelle attività di management, advisoring, sviluppo e posizionamento strategico, creazione di business model, consulenza economica e finanziaria, analisi di impatti economici e creazione di network di investimento. Da più di un decennio fornisce competenze a regioni, province, comuni, sovrintendenze e ha partecipato a numerose commissioni parlamentari. Si occupa inoltre di mobilità, turismo, riqualificazione urbana attraverso la cultura. È autore e curatore di numerosi libri e frequente relatore di convegni. Il suo obiettivo è applicare logiche di investimento al comparto culturale.

Dl Aiuti, uno sguardo all'industria culturale e creativa

In quanto tali anche le imprese del comparto culturale e creativo potranno beneficiare di alcune delle misure previste nel Dl Aiuti. Ecco perché nell’analisi di Stefano Monti, partner di Monti&Taft

Spread e cultura, dalla crisi un'opportunità

È forse arrivato il momento di definire, per la nostra cultura, obiettivi nuovi, coerenti con il nostro mondo, e attuare politiche che perseguano tali obiettivi. La crisi di governo, e la generale sensazione di incertezza che oggi viviamo sono un’opportunità unica per comprendere che, senza un cambio di visione, l’Italia sarà costretta nella maledizione di un eterno ritorno. Il commento di Stefano Monti, partner di Monti&Taft

Quel legame sballato tra partecipazione culturale e contributi pubblici

La cultura è percepita come un oggetto socialmente desiderabile. Da tale riconoscimento originano molteplici scelte di natura pubblica e privata: finanziamenti diretti, politiche fiscali, sponsorizzazioni ed erogazioni liberali. Quali sono i criteri però per distribuirli? Il commento di Stefano Monti, partner di Monti&Taft

Perché la cultura non è Dio. Scrive Monti

Ultimamente la tendenza è all’idealizzazione della cultura. Una tendenza che forse andrebbe in qualche modo ridimensionata. Certo, l’attenzione alla risorsa culturale è un segnale che bisogna interpretare positivamente. Ma idolatrare la cultura, soprattutto quella “passata”, configura un rischio di separazione tra ideale e reale, rendendola una dimensione “irraggiungibile”. L’intervento di Stefano Monti, partner di Monti&Taft

Il mestiere del consigliere di amministrazione e la cultura-poltrona

Oggi che si pretende dalla cultura anche un impatto economico (possibile) e una logica occupazione non assistenzialista, deve essere chiaro che per ogni nomina nei Cda “alla vecchia maniera” si bruciano opportunità di crescita del settore, della nostra società, e anche opportunità di ricavi e profitti per le organizzazioni culturali. Il commento di Stefano Monti, partner di Monti&Taft

Il continente debole e l'apoteosi della forma

Se si vuole l’Europa, allora c’è bisogno di un atto di coraggio. E forse, anche un po’ di umiltà nell’ammettere che gli europei non solo devono ancora venire alla luce, ma soprattutto possono anche non essere asettici e perfetti, e che possano, anche loro, perseguire propri interessi espliciti e meno espliciti

La cultura non avvicina i popoli ma... Il commento di Monti

Per anni abbiamo creduto che per avvicinare due popoli, la cultura potesse essere un fattore dirimente. Invece avessimo tenuto come nord della nostra bussola la consapevolezza che sono gli scambi a rendere mutualmente interdipendenti le nazioni, e che in tali scambi la cultura svolge un ruolo di ulteriore consolidamento, piuttosto che iniziative non-profit rivolte alle reciproche aristocrazie, avremmo probabilmente veicolato gli sforzi di Paesi diversamente

Chi si preoccupava del Donbass? L'analisi di Stefano Monti

Come mai, in un mondo in cui non c’è quasi informazione (pubblica o privata) che non venga registrata e resa disponibile attraverso internet, eravamo così poco interessati al Donbass? Stefano Monti, partner di Monti&Taft, sul ruolo dell’oceano di internet e il piccolo mare dell’informazione “tradizionale”

La cultura come motore demografico di un'Italia (altrimenti) morente

La cultura e la creatività, come settori economici, sono settori ancora “giovani”. Una vera politica industriale permetterebbe di invertire la tendenza descritta dal “necrologio” Istat, di un’Italia che nel 2048 avrà il doppio dei morti rispetto ai nati. Le proposte di Stefano Monti, partner di Monti&Taft

Un piano serio per rilanciare l'Italia dei piccoli comuni

Nella nuova finanziaria sono state inserite riduzioni delle imposte agli esercenti, per agevolare il turismo e contrastare lo spopolamento dei comuni, la maggior parte dei quali ha meno di 5000 abitanti. Le strade sono due: o si costruisce una strada politica ed economica specifica per queste realtà territoriali, o si decide che, in fondo, 5000 abitanti sono troppo pochi e allora i comuni si uniscono. Il commento di Stefano Monti, partner di Monti & Taft

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