Skip to main content

10 anni del Premio Biagio Agnes (e i nuovi vincitori) nelle foto di Umberto Pizzi

Il Premio Biagio Agnes compie 10 anni e, nel ricordare il suo fondatore, il direttore generale della Rai dal 1982 al 1990, rinnova la sua funzione di stimolo a tenere alta la dignità e la funzione del giornalismo. In questa decima edizione, infatti, si parlerà di “informazione fai da te” e riduzione delle sistanze tra Nord e Sud del Paese e i riconoscimenti saranno assegnati, come di consueto, a chi si è distinto nell’ambito giornalistico internazionale, a chi ha saputo raccontare e spiegare l’Europa, a chi ha lasciato il segno nella tv ed altro ancora.

La cerimonia di premiazione si terrà il 23 giugno a Sorrento, ma ieri il Premio è stato presentato alla sede della Rai dalla presidente Monica Maggioni, anche presidente onorario del Premio, dal presidente della Giuria Gianni Letta, dal direttore di Rai1 Angelo Teodoli e dalla presidente della Fondazione Biagio Agnes e del Premio Biagio Agnes Simona Agnes.

“Per rendere ancora più interessanti le giornate del Premio – ha spiegato Simona Agnes – la Fondazione Agnes ha organizzato due incontri, in programma il 22 e 23 giugno nella Sala Consiliare del Comune di Sorrento. Il venerdì pomeriggio si terrà il dibattito dal titolo ‘Innocenti’, tratto dal ibro del giornalista Rai Alberto Matano durante il quale si parlerà del dramma e del riscatto di uomini e donne accusati ingiustamente. Il sabato pomeriggio assisteremo al dibattito su un tema di grande attualità: ‘Nord e Sud. Imprenditori a confronto per lo sviluppo dell’economia italiana’”.

Tra i premiati, Jèrome Fenoglio, direttore di Le Monde (Premio Internazionale); Paolo Mieli e Ezio Mauro (Premio per il Decennale); Adriana Cerretelli de Il Sole 24Ore (Premio Giornalista per l’Europa); Antonio Tajani, Presidente del Parlamento Ue (Premio Giornalista nelle Istituzioni); Barbara Stefanelli, vicedirettore del Corriere della Sera (Premio per la Carta Stampata); Fabrizio Frizzi (Premio per la Televisione).

Ecco le foto di Umberto Pizzi.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata


×

Iscriviti alla newsletter