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Meloni, Belpietro e Santanchè, destra a raccolta ad Atreju 2018. Le foto di Pizzi

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Adolfo Urso
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Adolfo Urso
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Maurizio Belpietro e Daniela Santanché
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Maurizio Belpietro e Daniela Santanché
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Daniela Santanché
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Daniela Santanché
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Daniela Santanché
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Giorgia Meloni
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Giorgia Meloni
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Giorgia Meloni
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Francesco Storace e Giorgia Meloni
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Giorgia Meloni
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Daniela Santanchè
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Daniela Santanchè
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Daniela Santanchè
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Daniela Santanchè
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Francesco Storace
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Francesco Storace
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Francesco Storace
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Giorgia Meloni
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Giorgia Meloni
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Giorgia Meloni
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Giorgia Meloni
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Giorgia Meloni
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Giorgia Meloni
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Giorgia Meloni
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Giorgia Meloni
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Giorgia Meloni e Giovanni Toti
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Giorgia Meloni e Giovanni Toti
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Giorgia Meloni
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Ignazio La Russa
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Ignazio La Russa
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Ignazio La Russa
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Ignazio La Russa
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Ignazio La Russa
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Maurizio Belpietro e Daniela Santanché
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Giorgia Meloni e Giovanni Toti
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Storace e Meloni
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Storace e Meloni
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Storace e Meloni
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Storace e Meloni

Torna Atreju, la storica manifestazione nata nel 1997 nell’alveo della destra italiana e giunta quest’anno alla sua 21esima edizione. La manifestazione prende il nome da Atreju, il protagonista del romanzo “La Storia infinita” di Michael Ende che combatte contro le forze del Nulla: un nemico subdolo che attacca il futuro, ne consuma le energie migliori, privandolo di valori e di speranze.

Europa contro Europa, questo è il titolo e tema centrale dell’edizione 2018 di Atreju. L’obiettivo è raccontare due visioni dell’Unione Europea: da una parte l’Europa tecnocratica ed elitaria, dominata dalla finanza e dagli interessi delle lobby; dall’altra l’Europa dei popoli delle Nazioni, che mette al centro l’identità e la sovranità. Tra gli ospiti, i vertici del partito, Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa ma anche Matteo Salvini, Giovanni Toti, Steve Bannon e Maurizio Belpietro oltre a Francesco Storace e Daniela Santanché.

Due visioni rappresentate nel manifesto della kermesse nel quale si confrontano due skyline: in alto lo skyline con i profili stilizzati della Basilica di San Pietro, di una torre tipica dei borghi medievali, della colonna con la Vittoria alata presente in alcune capitali europee, di un Arco di trionfo, di una chiesa e di un anfiteatro classico; in basso lo skyline degli edifici moderni che ospitano le Istituzioni europee a Bruxelles, Strasburgo e Francoforte. Una netta contrapposizione che viene ripresa anche nei simboli inseriti all’interno delle parole “Europa”: in alto il capitello classico e il rosone di una chiesa; in basso il simbolo dell’Euro e la bandiera della UE.


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